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SUBSONICA 16/03/03

Come avrete potuto i ..

Come avrete potuto intuire, ci siamo regalati una telecamera. Tutti gli estratti video allegati al diario di bordo sono indicati da . Se non riuscite ad aprirli potete scaricare il visualizzatore ad esempio qui. È comunque consigliabile scaricare il video prima di aprirlo, attraverso l'opzione 'salva oggetto con nome...' col tasto destro del mouse (utenti pc)

 

video scoop r'n'b Elisa rap e Bass Vicio beat box mc, vai con la base!

Panico biologico

Ivan: "oh raghi, non vi dico chi mi ha chiamato oggi per avvertirvi che sospetta di avere la varicella, ma vi consiglio di fare mente locale......Boosta hai fatto la varicella? Vicio, Max, Nin ... Ninj ... nooooo non mi dire, telefona subito a tuo padre medico e chiedi cosa fare per prevenire ... Tu Samuel, l'hai fatta vero? non fare scherzi, sì quella che ti fa grattare dappertutto con le crosticine e tutto il resto? No? Siamo a posto, il tour lo finiamo all'Amedeo di Savoia reparto infettivi!"

Esaurite le telefonate di protocollo alle mamme, uniche vere depositarie di memorie legate a vaccinazioni infantili e varicellepertossiorecchioni varie, ci aggrappiamo alle parole del prof. Matta secondo le quali il grado di trasmissibilità della virale suddetta è poco elevato nella fase di incubazione. Speriamo in bene.

Con i Linea 77 video

Oggi ci dirigiamo verso le belle Marche, in particolare nei dintorni di Senigallia. In un casolare di collina difatti da alcune settimane gli amici linea77, in compagnia del produttore scozzese Haggis (lo ricordiamo per il convincente disco d'esordio dei Senser), stanno ultimando il loro nuovo disco, per l'etichetta Earache. Noi realizzeremo con loro una collaborazione per il brano dal titolo provvisorio "gradiva". Anche se dopo i farfugliamenti di Vicio durante un'intervista qualcuno ha pensato di divulgarne una arbitraria rinominazione "six,six,six."

Il pezzo, iniziato quasi per gioco, ha assunto una piega molto convincente che vedremo di definire ulteriormente in questa giornata di lavoro. Tra chiacchiere amichevoli, infuocati match di playstation e ovviamente session di registrazioni a sera siamo tutti convinti di aver realizzato un gran lavoro.

La batteria portante di "Tozzo" dei Linea si intreccia con una stesura di basso (Vicio) di chiara derivazione dub. Le chitarre sature e potenti di Paolo e Dade vengono insidiate da un synth monofonico (Boosta) con portamento da fase di decollo e dalle chitarre di Max, che attinge da un baule di memorie New York anni 80. Il presidente si concede anche una breve incursione di assolo. Gibson a timbri chiusi e fraseggio nervoso e dissonante. Samuel piazza una linea melodica aspra e piena di sostanza. La sentii due volte e sei fottuto. Emiliano e Nitto ci pogano sopra possenti come sempre. Il Ninja trova modo di prendersi uno spazio ritmico a tre quarti sovraincidendo le classiche tre batterie. Il risultato è davvero notevole, un brano che prevediamo diventare trampolino ideale per il pogo selvaggio italiano dei prossimi due anni. Una bella giornata in compagnia di persone speciali che verso le due e mezza di notte cambia completamente atmosfera.

La guerra

Sembra un film e nemmeno dei più indimentticabili. La faccia di Bush grande burattino di petrolieri fabbricanti d'armi e lobbisti, sulla cui legittimità elettorale ci sarebbe da discutere un secolo, resa ancora più instupidita dallo sforzo di seguire sullo schermo trasparente le parole non sue di un discorso non suo, vuoto di contenuti e interamente basato su rodati riferimenti retorico-patriottici, dà il via alla mattanza. Argomentazioni che non convincerebbero seriamente nemmeno Emilio Fede o la famiglia Ferrara, attualmente i pr ufficiali dell'operato della casabianca in Italia. Vogliamo solo ricordare alcuni punti salienti "noi siamo un popolo pacifico", quando sono stati 29 i paesi bombardati dalla casa bianca fra Hiroshima e oggi. "Dio benedica gli Stati uniti" quando anche il papa non ha risparmiato i suoi riferimenti al regno delle tenebre scomodando anche Satana, per rendere più efficace il paragone.
Nessuno vuole cadere nelle trappola claustrofobica dell'anti- americanismo, termine sempre troppo spesso sulla bocca di esponenti governativi e vassalli vari. Però l'impressione è che siamo al tramonto dell'egemonia culturale a stelle e strisce. Anche il servilismo di Berlusconi ha dovuto essere tenuto nascosto (sulla base dei famigerati sondaggi che indicano una grande presa di coscienza in Italia sul tema della pace e dei suoi reali nemici), nel momento in cui la cordata di Bush in pieno delirio di onnipotenza si preparava a scatenare un conflitto mondiale negando di fatto ed in via definitiva la sovranità delle Nazioni Unite. Ovvero di uno strumento di democrazia reale. Negando il patrimonio di speranza nato sulle rovine della seconda guerra mondiale. Un patrimonio che l'Europa non può fingere di dimenticare. 
Che brutto momento per questo povero mondo. Che senso di squallore, ancora una volta, la posizione del nostro paese. 
L'unica speranza nasce dalla imprevista e massiccia presa di coscienza sui temi della pace. Non sono bastate le televisioni e le testate giornalistiche a lobotomizzare la gente in casa con la prospettiva di guardarsi lo spettacolo dei fuochi d'artificio su Bagdad come nel 91. Non sono bastati i tentativi di ridimensionamento delle persone in piazza. La gente di questo mondo non crede in questa guerra e finalmente lo manifesta ed è una verità incontrovertibile. Non è come qualche fiacco benpensante sardonicamente afferma in tv una dimostrazione di ingenuità; è il mondo che si muove e prepara il cambiamento. D'ora in poi sarà sempre più difficile tentare di legittimare la devastazione.


SUBSONICA 15/03/03

Concerto a Pordenone ..

Concerto a Pordenone - 4200 persone (esaurito in prevendita)

Attività oniriche.
BOOSTA - è un attimo che un sogno ti cambia la giornata. Stamattina mi sono svegliato tutto sudato dopo uno dei incubi ricorrenti:
è tutto buio, io sto comandando un gruppo di sherpa che cercano di portare alla luce un pregiato sarcofago di legno e oro. L'operazione non è agevole, siamo in una cripta gotica metri e metri sottoterra, per raggiungerla solo cunicoli angusti e mal areati.
L'antro che funge da navata centrale è enorme, tutto scolpito nella pietra, banchi per i fedeli inclusi.
Mentre supervisiono le operazioni mi accorgo che tuttI i miei sherpa si stanno innervosendo e alcuni cominciano a scappare.
A un certo punto io alzo la testa e da un loggione diversi metri in alto vedo affacciarsi un demone enorme, biblico, nero, con gli occhi di fiamme, due corna gigantesche e ali come quelle di un aereoplano.
Da una coltre di fumo incomincia a lanciarmi una maledizione o qualcosa di simile.
Io rimango fermo e deciso, ascolto. E rimango in ascolto perché mi sta parlando in foggiano, cioè capito foggiano-foggiano!
Gli sherpa sono scomparsi, siamo rimasti soli io e lui.
Io non ho paura, sono barlettano di origini. Il demone grida ma non riesce a prendere il volo per raggiungermi, io lo fisso, affianco a me il sarcofago abbandonato....
....poi mi sveglio....

NINJA, se è per questo ascolta quello che ho sognato l'altra notte:
sono un famoso archeologo specializzato nella decifrazione di geroglifici egiziani. Esplorando l'interno di una piramide trovo alcune incisioni. Inizio a decifrarle e al termine del lavoro, leggendo il risultato completo della tradizione, risveglio un demonio imprigionato da una atavica maledizione. Cattivissimo e non ha un volto o una presenza materiale. È solo spirito. In pratica il mondo potrebbe finire. Sono preda dei rimorsi. Inizia una sequenza apocalittico - catastrofica tipo Terminator dopo le esplosioni delle bombe atomiche scagliate dai robot. Per salvare il mondo mi ritiro in ascesi mistica su una montagna. Non so come sia andata a finire. Per un attimo girandomi nel letto e vedendo Vicio ho creduto che il sogno fosse realtà.

VICIO: in un sogno piuttosto bizzarro che ricordo di avere fatto, vedevo me stesso nell'atto di prepararmi ad andare a dormire. Mi mettevo in pigiama, me lo "svitavo", lo appoggiavo sul comodino e andavo a dormire! Bssssght!

Ma torniamo al giorno prima. Arrivo a Pordenone piuttosto in anticipo. Alcune firme fuori dal palasport e attività varie. Un'intervista per Samuel e Boosta, procedure di aggiornamento del diario di bordo per Max. Samuel che da alcuni giorni gioca con una telecamerina, decide di sostituire le immagini di Eva-Eva giudicate troppo chiare, con alcune cose girate sfocate da lui la sera prima. Ovviamente suonando non vedremo mai l'effetto.

Si cena direttamente al Palasport e Samuel interpretando male gli orari ci da piuttosto dentro con la forchetta. Quando si accorgerà di non avere nemmeno iniziato la digestione con la prospettiva di salire sul palco entro meno di mezz'ora, capirà che sarà un concerto piuttosto faticoso per lui.

C'è una buona atmosfera in camerino. Boosta dall'inizio del tour continua ad accendere bastoncini di incenso mistico. Abbiamo davvero voglia di fare sul serio stasera. Oramai dovremo aver preso le misure alla scaletta. Optiamo per un'inversione di brani "Nuvole Rapide" prima di " Aurora Sogna". E funziona.

Suoniamo compatti e coinvolti. La voce viaggia un po' ad intermittenza a seconda delle fasi della digestione. Diciamo che cantare saltando dimenandosi sul palco non è propriamente propedeutico. Ma il palazzetto esplode dalla prima fila sotto il palco fino su in fondo, in alto. Degna di nota una supercazzola sulla prima strofa di "Discolabirinto" e alcuni frammenti di brano in sanscrito che tutti fatichiamo un po' a comprendere. Ma nel complesso siamo contenti di aver finalmente impugnato lo spettacolo gia al terzo concerto. L'esecuzione e l'amalgama degli strumenti migliora e di conseguenza anche il suono generale. Siamo sempre in un palazzetto ma i riscontri sull'acustica sono più che soddisfacenti.

La strada per l'after-show è bloccata dal traffico verso l'after-show. La partenza della serata risulterà piuttosto sotto tono a causa delle snervanti code all'ingresso per la gente e ad alcuni problemi di consolle per il dj Boosta. Ma in capo a mezz'ora si parte. Con noi anche Elisa (la cantantessa) in compagnia di un paio di scatenatissime amiche. Finito di firmare e fotografare si balla al Magazzino Giordani (una bella struttura che ospita solitamente anche concerti). Ninja è veramente in forma e segue passo dopo passo le movenze di ivandonluriofacciostepper abatterelapanza e uno e due e addomilal uno due trè. Con il bicchiere di rhum in mano naturalmente. Elisa ci sta dentrissimo e capitana il gruppo danzante. Samuel continua a riprendere tutto modello piccolo-grande-fratello che prima o poi 'sta telecamera ce la buchiamo!'.

Alle tre, per motivi di orari e permessi la musica finisce, gli amici se ne vanno......al bar! Eh sì perché a Pordenone esiste il bar Primavera, aperto tutto il giorno e tutta la notte con la musica a palla come piace annniooigggiovani e meno giovani con la y. Quindi tra foto (il presidente si improvvisa reporter con una macchinetta usa e getta), telecamera (Samuel ti abbiamo avvertito) drink hamburger e r'n'b, in mezzo alla variopinta fauna notturna del luogo trascorriamo ancora tre quarti d'ora tra siparietti e risate. Degno di nota un duetto hip-hop a squarciagola tra Vicio e Elisa con tanto di movenze e cappucci in testa. Altrettanto sintomatica la dichiarazione di Ninja (per la cronaca non un vero e proprio gourmet) che dopo aver addentato un cheesburger affermerà convinto...."questo sì che è cibo, io questo posto lo segnalerei sulla guida Michelin!"


SUBSONICA 14/03/03

Concerto a Padova - ..

Concerto a Padova - 4800 persone (esaurito in prevendita)

Nel giorno di pausa c'è chi decide di tornare a Torino, Samuel che girerà dischi al "the beach", Ninja e Vicio e chi di raggiungere Padova: Boosta, Max, Cipo e tutti i tecnici.
Un primo giro serale per la bella città veneta, tra portici e piazze, incontrando un sit-in per la pace e un chioschetto dove assaggiare a dispetto del venticello gelido un ottimo polipo caldo servito in versione street-food. Si passa quindi agli aperitivi girando per alcune fornitissime osterie. C'e' attesa per il concerto di domani e lo leggiamo negli occhi delle persone che ci riconoscono in giro. "Ma siete già qui? Vi posso chiedere un autografo, oddio non mi viene in mente niente da chiedervi...". E' inutile, non ci faremo mai l'abitudine. E' una bella sensazione, scoprire incuriositi una città nuova (nonostante le decine di concerti, non abbiamo mai avuto modo di visitarne il grande centro storico) mentre si fa sera e sapere che il giorno successivo stabilirai con lei attraverso migliaia di ragazzi, un contatto intimo, come solo intime sanno essere le emozioni che la musica fa vivere.

Una vecchia e gradita conoscenza, Raf. Storico e appassionatissimo agitatore delle notti house di questa parte del Veneto. Lo Zoolander del basso Brenta, il furetto impazzito delle notti dei vocalist, delle cubiste, dei più raffinati dj house. Un amico molto caro che negli ultimi anni ha volantinato e sms-mailato, con la foga di un sindacalista degli anni 70, notizie sui nostri concerti a tutto il popolo house del triveneto. Un matto vero e adorabile. Con lui si va a cena fuori città e poi alla sua serata del Giovedì.

Il concerto ha già fatto segnalare il tutto esaurito da una settimana buona. In questa zona una realtà come radio Sherwood ha seminato bene input musicali e non solo. Il risultato è un pubblico assiduo frequentatore di concerti di qualità. E' evidente la diversità nei confronti di altre città anche più grosse ed importanti, assolutamente desertificate per ciò che concerne la cultura musicale. Tutto esaurito e grande attesa, dicevamo. Un po' ci pentiamo di non avere fatto prima un paio di date-numero zero in luoghi più defilati. Sappiamo che stasera sarà certamente meglio dell'altro ieri, ma anche che ci mancano ancora un paio di date prima di assumere la padronanza della scaletta. Non parliamo di insicurezze o errori (quelli arrivano sempre quando non li aspetteresti) ma della gestione del flusso emotivo. La scioltezza con la quale l'energia del concerto scaturisce da intenzioni musicali, movimenti, picchi emotivi. Si libera quando si deve aprire e si trattiene quando si deve frenare. Quella cosa indefinibile che fa la magia del concerto. Ecco quella, puoi stare anche un anno in sala prove che tanto fino a che non sei sul palco non viene a farti visita.

Apriamo i cancelli mentre c'è ancora il sound-check in corso, per la gioia dei ragazzi e per evitare una fastidiosa attesa nella calca. Un particolare di cui avremmo fatto volentieri a meno, viene aggiunto da divise della finanza con sei cani al seguito pronti a setacciare e a perquisire ragazzi dall'aspetto assolutamente inoffensivo. Alcuni vengono portati fuori dalla coda e per loro immaginiamo verrà steso qualche verbale. Quando ci libereremo da questa buffonata della penalizzazione delle droghe leggere sarà sempre e comunque troppo tardi.

Come musica di attesa questa sera "P.g.r." il nuovo progetto di Giovanni Lindo Ferretti". La gente viene invitata a pazientare a causa della massiccia affluenza e alle inevitabili code. Buio, sigla d'inizio. Quello che segue, riascoltato il giorno successivo è un concerto decisamente più compatto del precedente, suonato con un buon groove ritmico, ancora alla ricerca della sua forma migliore e sempre ancora un po' penalizzato dalla fatica degli ascolti dei palasport. Anche se molte persone commenteranno di aver sentito molto meglio rispetto ad altri concerti nello stesso spazio. Il più penalizzato è ovviamente il cantante che però si difende bene. La gente segue con un trasporto emozionante e sono tantissime le teste che saltano, le braccia che ondeggiano e gli applausi. Come dicevamo prima? non ci faremo mai l'abitudine!
After show al centro sociale Pedro, un luogo familiare dove Boosta girerà vinili e dove sbevazzeremo in allegria profondendo chiacchiere, baci, firme e passi di danza per due o tre ore. 


SUBSONICA 13/03/03

Concerto a Faenza - ..

Concerto a Faenza - 2800 persone

Prima data. Arriviamo al Palacattani per un ulteriore check e per visionare le immagini appena arrivate. Questa sera lo spettacolo sarà assemblato al volo, non essendoci stata la possibilità di coordinare per tempo la parte video con il resto.

Il palco illuminato è davvero bello, Mamo Pozzoli ha superato se stesso, sia con la scenografia che con la scelta delle luci. Vedere sugli schermi il fermo immagine in primo piano di un Volontè imbrillantinato e incravattato tra l'alluminio delle americane storte e le luci motorizzate che girano per le ultime prove è piuttosto emozionante. E' qualcosa di italiano e di alieno allo stesso tempo.

A Faenza, in questi giorni, abbiamo incontrato Roy Paci, il trombettista più furioso del globo, colui che ha soffiato nello strumento con i Mau mau oltre che con tutti i gruppi ska - rock steady della scena subalpina, per passare attraverso le avanguardie jazzistiche e post rock, fino a ritrovarsi musicista di punta nella tournee di Manu Chao. Lo incontriamo mentre è intento a perdere 50 euro al tavolo del biliardo di uno storico locale della cittadina e scopriamo che proprio a Faenza ha deciso di trasferirsi.

In giro con noi da qualche tempo c'è anche Paolo Ferrari "a.k.a Paolone", il giornalista che ha deciso di scrivere un libro sui Subsonica. E' personaggio amabile oltre che un brillante intrattenitore - opinionista - espertologo. 

A completare la configurazione di un pericolosissimo trio avremo anche Manuel Agnelli, che affaccendato su e giù tra Emilia e Marche ha deciso di adottarci come punto di riferimento intermedio. Manuel, che in questi giorni ha anche intenzione di festeggiare degnamente il suo compleanno, dopo essere stato somaticamente assimilato a Trent Reznor prima, a Franz di Cioccio (colpevole una barbetta ispida) subito dopo, sta attraversando ora a nostro avviso il suo periodo "professor Piton". Chi ha visto Harry Potter, può comprendere perfettamente.Anche quanto sia esilarante vederlo seduto vicino al nostro Ninja Potter.

Comunque tutte queste conoscenze faranno da padrini per il varo della tourneè. In camerino c'è allegria mentre il palasport si riempie di circa tremila persone. Duemila biglietti sono già stati venduti in prevendita. Massive Attack come sottofondo, buio, sigla iniziale di disturbitecnologici-scoppiettii di cellulari-modem-fax... insomma tutta una intro delicata delicata su cui la gente però urla battendo le mani a tempo. Vabbè poco male, vuole dire che l'attesa è tanta. Il pubblico probabilmente si aspetta un brano coi botti per l'inizio, e noi invece partiamo con "Livido Amniotico" ancora più rarefatta e lenta dell'originale. Nonostante ciò tra le prime file c'è chi incomincia a ballare quasi pogando. "Il cielo su Torino" a seguire, mentre Cipo tenta di dare gli ultimi ritocchi al suono e poi si passa a brani decisamente più energici. Il concerto viene seguito con attenzione e coinvolgimento, noi sul palco - come in tutte le prime date - dobbiamo ancora prendere le misure a tutto. L'acustica nei palazzetti è più difficoltosa che nei locali sia per il pubblico che per noi. Abbiamo sicuramente bisogno ancora di un paio di date di rodaggio anche per sistemare i nostri ascolti. Su "Nuova Ossessione", brano che sta groovando decisamente bene scoppia l'incaprettamento. Un salto di struttura da parte del nostro cantante viene mal gestito e laddove solitamente siamo abili nel ricucire al volo gli errori, stavolta rotoliamo malamente in una valanga di incespicamenti. Ad ogni modo, il pubblico partecipa e mostra anche di gradire le sorprese, un grosso applauso al termine di "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" ci fa capire quanto siano elevate le aspettative musicali di chi viene ai nostri concerti. Non solo brani da cantare a squarciagola mentre si ricevono gomitate, ma sempre grande attenzione alle cose differenti, a nuovi percorsi.

Non si può dire che siamo soddisfattissimi, avendo in memoria date ben più amalgamate e potenti, ma un po' lo avevamo messo in conto in quanto prima uscita. After-show piuttosto delirante, tra danze chiacchiere e festeggiamenti. Non poteva mancare una significativa delegazione di Opinioniste (vedi bacheca opinioni) al battesimo di questo tour. Una bella serata. Auguri Manuel "TrentFranzPiton" Agnelli!


SUBSONICA 12/03/03

Eccoci pronti al var ..

Eccoci pronti al varo di questo ennesimo giro di concerti. Siamo a Faenza ormai da tre giorni, i tecnici da cinque. Nelle giornate precedenti abbiamo effettuato sound-check e prove con le luci. Di giorno la parte audio e di notte (Camilla e Mamo, lo scenografo light designer) con l'ausilio di una registrazione, la parte visiva.

Ci saranno anche contributi video, per i quali abbiamo dovuto tribolare non poco. infatti sia Alberto Colombo (regista del clip "Istantanee" e di "Two" dei motel connection) che Matteo Bonifazio (regista del clip "L'errore") hanno avuto sciagure con i rispettivi hard-disk di archiviazione delle immagini. Stiamo in effetti al momento (le 16 di Mercoledì 12 Marzo) ancora aspettando che arrivino per una messa a punto generale, ben sapendo che un brano sarà coperto dalla semplice proiezione di un film in vhs. Ce l'hanno messa tutta lavorando di giorno e di notte anche loro, ma per la "prima" ci saranno elementi provvisori.

Il concerto inizierà verso le 21 e 30. Ecco una cosa importante da ricordare, i concerti nei palazzetti inizieranno prestissimo. Attenzione a non arrivare in ritardo.

Per ciò che concerne elementi di novità possiamo affermare che: Samuel non ha aggiunto nessun altro microfono, il Ninja però ha messo a punto una diavoleria semplice ma interessante. Un microfono posto tra hi-hat e rullante riprenderà una piccola panoramica della batteria che verrà filtrata attraverso un'eco a tempo. L'eco verrà ulteriormente trattata con modulazioni varie allo scopo di conferire al batterista un effetto "piovra" o "dea Khalì". In pratica durante alcuni brani Il Ninja suonerà come se fosse sovrapposto a loop campionati che in realtà non sono altro che il suo tempo suonato e restituito ritmicamente in ritardo con alcune filtrature. E' già chiaro che qualche scienziato di turno che nel vedere un colpo di bacchetta e nell'ascoltarne tre griderà indignato "al playback!" lo becchiamo sicuro. Max userà Brunetti come ampli e la solita Fender stratocaster, Vicio continuerà ad usare le testate Mark Bass con basso Lakland. Ninja la solita Dw con tre rullanti, uno tradizionale, uno scordato in basso ad effetto pugno di Bud Spencer, e un rullantino piccolo per sonorità dance e drum'n'bass. Piatti Paiste. Le basi che solitamente sono utilizzate per mandare suoni ritmici di disturbo vengono lanciate con un Tascam 24 tracce. Molte di queste in realtà non si sentono ma servono a noi per avere in cuffia un suono di metronomo per contare stacchi e riferimenti armonici per l'intonazione di Samuel. A volte il cantantino nel vedere il tastierista piegato in due sulla molla che spinge i filtri saturando ogni forma di armonia e Max intento a picchiare con un pugno sulle corde e con l'altra mano e fare innescare gli effetti mentre Vicio schiaccia pedalini synt emettendo sonorità da sala-presse di un'industria metalmeccanica, un po' s'incazza. E allora solo nelle sue orecchie arriva il suono pre-registrato di un pianofortino acqua e sapone che lo riconduce sui sentieri della tavola armonica.
Tutte le proiezioni sono gestite attraverso il nuovo sistema DV7 Edirol Roland.

Aspettatevi di vedere anche qualche tecnico fare capolino sul palco per prendere parte allo spettacolo, a 'sto giro vale tutto. Aspettatevi pezzi che non abbiamo mai suonato dal vivo, ad es. Giungla nord. E un tributo a Ennio Morricone. E su quel tributo, alcune elaborazioni di immagini tratte dai film di Elio Petri. Uno dei più grandi maestri del cinema italiano. Ineguagliabile sotto l'aspetto formale (il più bel film italiano stilisticamente parlando a nostro modesto parere resta "la decima vittima") e lucidissimo nei suoi attacchi al potere istituzionale. "Todo Modo", impietoso sguardo sulla casta politica democristiana (assai utile per chi al momento si lascia andare a patetici revisionismi) e "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", forse la più grande interpretazione di Gianmaria Volontè nei panni di un commissario di polizia che diventa funzionario politico ed omicida dichiarato al tempo stesso, fanno scalpore. Questi film costano allo scomodo Elio Petri, un isolamento palese. Preoccupava il suo essere affilato nelle tematiche e allo stesso tempo l'essere cinematograficamente molto al di sopra del semplice film di denuncia da un lato. Straniva la sua estetica da cane sciolto non aderente ai dettami post-sessantotto con retoriche connesse, dall'altro. Insomma un vero maestro italiano a cui abbiamo voluto tributare un omaggio subsonico. Un paio d'ore di spettacolo da finire tutti sudati sopra e sotto il palco. Che altro v'aspettavate?

Ah, occhio all'intro!


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