Nel giorno di pausa c'è chi decide di tornare a Torino, Samuel che girerà dischi al "the beach", Ninja e Vicio e chi di raggiungere Padova: Boosta, Max, Cipo e tutti i tecnici.
Un primo giro serale per la bella città veneta, tra portici e piazze, incontrando un sit-in per la pace e un chioschetto dove assaggiare a dispetto del venticello gelido un ottimo polipo caldo servito in versione street-food. Si passa quindi agli aperitivi girando per alcune fornitissime osterie. C'e' attesa per il concerto di domani e lo leggiamo negli occhi delle persone che ci riconoscono in giro. "Ma siete già qui? Vi posso chiedere un autografo, oddio non mi viene in mente niente da chiedervi...". E' inutile, non ci faremo mai l'abitudine. E' una bella sensazione, scoprire incuriositi una città nuova (nonostante le decine di concerti, non abbiamo mai avuto modo di visitarne il grande centro storico) mentre si fa sera e sapere che il giorno successivo stabilirai con lei attraverso migliaia di ragazzi, un contatto intimo, come solo intime sanno essere le emozioni che la musica fa vivere.
Una vecchia e gradita conoscenza, Raf. Storico e appassionatissimo agitatore delle notti house di questa parte del Veneto. Lo Zoolander del basso Brenta, il furetto impazzito delle notti dei vocalist, delle cubiste, dei più raffinati dj house. Un amico molto caro che negli ultimi anni ha volantinato e sms-mailato, con la foga di un sindacalista degli anni 70, notizie sui nostri concerti a tutto il popolo house del triveneto. Un matto vero e adorabile. Con lui si va a cena fuori città e poi alla sua serata del Giovedì.
Il concerto ha già fatto segnalare il tutto esaurito da una settimana buona. In questa zona una realtà come radio Sherwood ha seminato bene input musicali e non solo. Il risultato è un pubblico assiduo frequentatore di concerti di qualità. E' evidente la diversità nei confronti di altre città anche più grosse ed importanti, assolutamente desertificate per ciò che concerne la cultura musicale. Tutto esaurito e grande attesa, dicevamo. Un po' ci pentiamo di non avere fatto prima un paio di date-numero zero in luoghi più defilati. Sappiamo che stasera sarà certamente meglio dell'altro ieri, ma anche che ci mancano ancora un paio di date prima di assumere la padronanza della scaletta. Non parliamo di insicurezze o errori (quelli arrivano sempre quando non li aspetteresti) ma della gestione del flusso emotivo. La scioltezza con la quale l'energia del concerto scaturisce da intenzioni musicali, movimenti, picchi emotivi. Si libera quando si deve aprire e si trattiene quando si deve frenare. Quella cosa indefinibile che fa la magia del concerto. Ecco quella, puoi stare anche un anno in sala prove che tanto fino a che non sei sul palco non viene a farti visita.
Apriamo i cancelli mentre c'è ancora il sound-check in corso, per la gioia dei ragazzi e per evitare una fastidiosa attesa nella calca. Un particolare di cui avremmo fatto volentieri a meno, viene aggiunto da divise della finanza con sei cani al seguito pronti a setacciare e a perquisire ragazzi dall'aspetto assolutamente inoffensivo. Alcuni vengono portati fuori dalla coda e per loro immaginiamo verrà steso qualche verbale. Quando ci libereremo da questa buffonata della penalizzazione delle droghe leggere sarà sempre e comunque troppo tardi.
Come musica di attesa questa sera "P.g.r." il nuovo progetto di Giovanni Lindo Ferretti". La gente viene invitata a pazientare a causa della massiccia affluenza e alle inevitabili code. Buio, sigla d'inizio. Quello che segue, riascoltato il giorno successivo è un concerto decisamente più compatto del precedente, suonato con un buon groove ritmico, ancora alla ricerca della sua forma migliore e sempre ancora un po' penalizzato dalla fatica degli ascolti dei palasport. Anche se molte persone commenteranno di aver sentito molto meglio rispetto ad altri concerti nello stesso spazio. Il più penalizzato è ovviamente il cantante che però si difende bene. La gente segue con un trasporto emozionante e sono tantissime le teste che saltano, le braccia che ondeggiano e gli applausi. Come dicevamo prima? non ci faremo mai l'abitudine!
After show al centro sociale Pedro, un luogo familiare dove Boosta girerà vinili e dove sbevazzeremo in allegria profondendo chiacchiere, baci, firme e passi di danza per due o tre ore.
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