La data milanese di Aprile è stata per noi una grande sorpresa. Quasi diecimila persone avevano stipato l'enorme spazio regalandoci un'emozione indimenticabile. Noi avevamo suonato con grinta ma gli strumenti (che avevano preso pioggia pochi giorni prima) ci avevano creato qualche fastidioso problema.
La data milanese non è mai una data qualsiasi. A Milano passa costantemente quasi tutta la musica internazionale. Il suo pubblico è attento, curioso ha il palato fino e non dà mai l'impressione di essere disposto a regalarti qualcosa che non meriti.
La questione del giorno è: a distanza di neanche cinque mesi, con il panorama nazionale dei concerti sempre più in crisi, sarà possibile ripetere l'exploit primaverile? Bella domanda!
Di sicuro c'è stata molta curiosità da parte dei giornali: le principali pagine cittadine e addirittura un quotidiano in nazionale hanno riportato interviste e commenti. Ma fare una previsione non è possibile.
Sound-check, cena. Incominciano i Sushi con la platea già piena e la coda di gente che entra. La coda è un ottimo segnale, ci chiedono addirittura di spostare l'inizio di almeno un quarto d'ora per consentire a tutti di entrare. Ci dicono almeno otto-novemila persone. Sono soddisfazioni.
In camerino con noi anche i Krisma con un seguito variopinto che comprende anche il cantante Donatello. Voi non lo ricorderete ma di certo i vostri genitori sì (fine anni sessanta capello lungo e basette a punta mentre cantava "questa malattia è l'amore"). Arrivano anche Morgan e Asia. Il Vertigo ha telefonando oggi annunciando la sua presenza. I camerini si fanno un po' tanto affollati di andirivieni, fra amici ospiti tecnici addetti e come complicazione finale arriva anche il nostro discografico che insensibile alle suppliche ".. tra venti minuti suoniamo...possiamo fare dopo..?" ci fionda in una perturbazione di problematiche varie ed eventuali che ci costringerà anche ad essere risoluti e poco cortesi con un organizzatore di concerti al suo seguito. Per fortuna i tempi si protraggono e riusciamo a ritagliarci un attimo di concentrazione. Ci sono quasi novemila persone lì fuori, siamo a Milano, ci sono cento giornalisti in lista di accredito, una valanga di musicisti .... eccheccazzo.
Si percepisce la tensione, quella bella, quella che se impari a domare ti fa salire bene l'adrenalina, ma che cavalcata male ti butta di sotto come un'onda con il surfista inesperto. Noi siamo sicuri di ottanta e passa concerti quasi ininterrotti. L'unica preoccupazione è la stanchezza, che di recente in alcune occasioni ci ha giocato qualche scherzo.
La pratica scaramantica di questa sera è il tatuaggio. Il Boosta armato di pennarello imprimerà sulle nostre braccia candide alcune frasi. FuckSuca sul bicipite di Samuel, Vivogliotutte sul braccino di Ninja, Sonounbravofotografo sul suo (voi non capite perché, ma noi purtroppo sì) Ypsilon su quello di Vicio e un tratto geometrico su Max. Di particolare interesse etnosociologico, la frase tracciata sul braccio di Rachid "amogliitaliani".
Riusciamo anche a ridere per queste minchiate.
Finiscono i Sushi, si rispengono le luci e si parte. Quello che segue è un gran bel concerto. Fa un caldo porco ma né noi né tantomeno il pubblico abbiamo voglia di risparmiarci.
Su discolabirinto sale Morgan, ma a causa del caos di cui sopra (nei camerini) ci siamo dimenticati di avvertire Cipo della sua presenza. Il fonico, impreparato avrà dei seri problemi a trovare il canale corrispondente al microfono del cantante. Unico neo di un concerto che fila liscio anche dal punto di vista tecnico. Si sprecheranno molti complimenti anche per la qualità del suono. Nel post concerto ci saluta anche il nostro amico pittore e ispiratore Daniele Galliano.
Una chicca a fine serata, qualcuno sovrapponendo mentalmente la cover dei CCCP alla magrezza di Rachid si complimenta con lui dietro il palco scambiandolo per Giovanni Lindo. "Non iiiiioo nun mi chiama Feretto iu sono Rachid tilugggiuuru!"
per Mimmo ad Enzimi ci saranno due spazi dove reperire magliette e album compresi quelli vecchi.
Afrter show al Nuvolari? Al nuvolari stesso . In caso di pioggia lo spazio è abbastanza coperto e quindi non ci dovrebbero essere problemi.
Rende è stata annullata dagli stessi organizzatori.
Il gruppo che ha aperto il concerto ad olbia si chiama " Sikitikis". Il front-man cantante e tastierista del gruppo è il cagliaritano " Diablo". si parla di lui nel diario di bordo relativo alla data invernale di Cagliari. Sentirete presto parlare di lui.
Appuntamento alle 15,30 e partenza con un occhio preoccupato alle condizioni del tempo. Con noi oggi Paolo Ferrari, giornalista musicale che ha intenzione di raccogliere un po' di materiale, chiacchiere, foto e documentazioni varie per la stesura di un libro. Quindi Paolone a.k.a a bordo con tanto di registratorino su rec e si parte. C'è anche Rachid che ha appena rivitalizzato la tinta bionda ai capelli e sembra un marocchino di Berna.
In viaggio arrivano anche alcune interviste telefoniche con diversi quotidiani per la data di Milano che si preannuncia attesissima. Le condizioni del tempo non sembrano migliorare ma nemmeno deteriorarsi eccessivamente. Giungiamo all'oramai storico spazio Nuvolari estivo con discreto anticipo, salutiamo la crew tecnica ancora al lavoro e ci dedichiamo ad attività ludico-individuali. Boosta fa strage di mostri al computer, Max aggiorna il diario di bordo, Ninja legge, Vicio è in piena chiacchierata con il cronista biografo di cui sopra e Samuel aaaahaaaahaaahhaaa tra una golata di propoli e un vocalizzo si occupa un po' della preziosa gola. Salutiamo Alberto Castoldi, l'uomo nuvolari con il quale è sempre piacevole scambiare chiacchiere e opinioni. Quest'anno il festival ha tenuto particolarmente fede alla sua plumbea denominazione, risentendo notevolmente dell'inclemenza del tempo. Vengono riposte aspettative su questa ultima data del cartellone. Ci scambiamo le rispettive opinioni sui concerti visti che hanno convinto, sugli artisti assolutamente sopravvalutati e su quelli che faranno presto parlare di sè. Chiacchiere schiette, serie, fuori da ogni ombra di malvagio pettegolezzo. Alberto, che da più di dieci anni agita le acque della scena musicale e culturale nella zona, ci racconta anche di un interessante progetto che potrebbe collocare Cuneo tra i centri della formazione tecnico-musicale nazionale. Il progetto è serio, il personaggio in questione anche.
E' ora di cena. Cena chiassosa con amiche che ci raggiungono da Torino e tecnici nella stessa tavolata. Pioviggina fastidiosamente. Il palco è coperto ma molta gente deciderà di certo di rimanersene a casa.
Incomincia il concerto. Atmosfera intima e un po' autunnale anche sul palco. Non male. Si rientra a Torino in nottata.
Dopo una giornata marittima per tutti - tranne che per un Boosta rintanato in veste di bel tenebroso nella sua stanza d'albergo - e una cena consumata nell'imperdibile trattoria sardo-cinese situata tra i vicoli del quartiere marina, ci prepariamo all'appuntamento con il Tora-Tora.
Durante la mattinata qualcuno ancora approfitta delle spiagge assolate per godersi l'ultimo bagno dell'anno. Max e Ninja vengono invitati a pranzo da Michele 4, gentilissimo collaboratore nella sezione stampa del sito e abilissimo manovratore di pentole e fornelli. Un pranzo di quelli seri con tanto di caffè, mirto e lunghe chiacchiere appena interrotte dalle richieste d'attenzione del piccolissimo Francesco prontamente accudito dalla mamma Maria Grazia. Ancora un parentesi balneare e si parte per il Tora Tora.
Cagliari è un luogo sonoro caldo. I ragazzi che seguono la musica sono appassionati per davvero. La conoscono per davvero. E la vivono come un bene prezioso. Non tutti i tour riescono a spingersi fino alla Sardegna, molti sono abituati a prendere traghetti e treni per arrivare a seguire i concerti giudicati imperdibili. Cagliari non offre neanche un quarto delle opportunità musicali e culturali che il pubblico meriterebbe. Città democristiana prima e per certi versi anche dopo, è da molti additata come feudo massonico dove politica vuole spesso dire speculazione e favoritismi. Sopravvivere tentando di organizzare qualcosa nell'ambito della cultura giovanile vuole dire armarsi di grandissima passione ed andare incontro a molte battaglie contro i mulini a vento. Questo è il quadro che emerge scambiando chiacchiere con diversi ragazzi del luogo. Il Tora Tora si presenta in questo quadro, tra l'indifferenza dei grossi canali di comunicazione a smuovere quasi diecimila persone che daranno vita ad una giornata indimenticabile. E' un pubblico grandioso quello che pogherà con i grandi Linea77 sollevando una polvere da tempesta nel deserto, che accoglierà alla grande gli Shandon e che canterà a squarciagola i testi dei Punkreas. L'adrenalina non si spegnerà neanche di fronte alla brusca virata di ritmo che un sapiente Manuel impone alla keremesse introducendo, chitarra e voce, la bellissima e livida ballata: "Quello che non c'è". Mezz'ora di Afterhours e tocca a noi, rimasti fino ad allora dietro le quinte colpiti dalla grande partecipazione, dalla reazione del pubblico e dall'ottimo stato di salute della musica italiana, almeno stando a ciò che si è suonato fino ad ora. Anche se non abbiamo avuto modo di assistere alle esibizioni di Francesco C e dei Fiamma. Partiamo e suoniamo il nostro set - condensato in 35 minuti - attorniati da molti protagonisti della giornata che dietro le quinte si agitano cantando con noi i nostri pezzi. E' una bella sensazione. Alla fine tutti ma proprio tutti sul palco per il saluto finale ad un giornata piuttosto indimenticabile. La battuta conclusiva sarà ad opera di Paletta (incontenibile ed irrequieto bassista dei Punkreas, lo stesso che durante l'Independent days ha lucchettato nei camerini la giovane band inglese "The Music") che impadronendosi del microfono per commentare la situazione pubblico che saluta a mani alzate e una trentina di artisti sul palco disposti in semicerchio proferisce la seguente: "cazzo noi siamo quelli di saranno famosi!".
Molte città che si vedono precluse un circuito legato alla vita notturna sono solitamente ostaggio del cittadino che ha il numero dei vigili urbani memorizzato sul primo tasto del telefono, oppure dell'ex graduato in pensione che scrive ai giornali, al sindaco, agli assessori perché qualche capellone venuto a ballare e sicuramente a drogarsi in qualche inqualificabile rumoroso locale parcheggia sui marciapiedi o in doppia fila. Arrivano le multe, le diffide i posti chiudono e tutti rimangono a casa a guardare la tele con grande soddisfazione di chi usa la tele come strumento di potere. Succede quasi dappertutto così. Ma questa sera a Cagliari assistiamo a qualcosa di molto più pulp. Il cittadino, lo stesso che costringe ogni sera il locale estivo situato nel grande parco sottocasa a tenere volumi da radiolina in bagno durante la prima rasatura e a chiudere alle 23 e 30, questa sera si supera. Accanendosi con i ragazzi che escono dai cancelli dopo il Tora Tora vociando come ragazzi sani che escono da un concerto, prima li insulta poi li minaccia, dopodiché parte con un lancio di ortaggi. Ma quelli ridono e lo prendono in giro e quindi visto che non ci pensa il sindaco, la forza pubblica, i pompieri..., ci penserà lui ad impartire lezioni di civiltà scagliando una bombola del gas dal quarto piano, la quale sfonda un chiosco di panini e successivamente un bilanciere da palestra. La polizia accorre e si ferma a guardare.
Fine serata tutto drum'n'bass in un valido locale in stile skaters: l'Hazard. Bisognerà uscire dalla città ma ne varrà la pena. Quando Manuel Agnelli si unisce ai pipistrelli subsonici il concetto 'afterhours' assume un significato assai preciso. Vi basti sapere che il Ninja dopo aver ballato il twist, lo shake, la lap dance con una nostra amica sul cubo, ha pensato bene di scendere ribaltandosi di schiena secondo la famosa tecnica detta: "gambe all'aria". E questa è solo una piccola testimonianza di un fine serata caldissimo.
Samuel, Cipo, Tony (backliner), Marco Capuzzo (Tour manager) e amici torinesi vari navigano alla volta dell'isola con un giorno d'anticipo. Strappare uno degli ultimi giorni utili ad un'estate che nella Torino piovosa è oramai solo un ricordo, sarà il loro obiettivo. Ci si ritrova ad Olbia per il giorno del concerto.
Le piogge che durante il pomeriggio non hanno risparmiato la Sardegna hanno fiaccato tutta la crew tecnica. Boosta, Vicio, Max e Ninja se ne arrivano belli belli con l'aereo e fanno ancora in tempo a sistemarsi in stanza per schiacciare un'ulteriore pennichella prima della chiamata per il sound-check. Salutiamo con gioia Davide Cattinari, il promoter cagliaritano che si occupa in parte anche di questa data ed un suo assistente. Il Diablo. Di lui si è già parlato nei diari di bordo invernali in occasione della data di Cagliari. E' una persona speciale che riabbracciamo volentieri. Fra l'altro con i suoi "Sikitikis" aprirà questa sera il nostro concerto proponendo un set Lounge suonato con attitudine Hard-core. Uno show che verrà applaudito alla grande da un pubblico completamente ignaro della presenza di una band di supporto assolutamente sconosciuta.
Veniamo graziati dalla pioggia e saliamo di fronte ad un migliaio di persone che si scateneranno per due ore ininterrotte. Noi partiamo belli spediti con un gran tiro, per finire con le batterie completamente scariche seguendo una formula che Ninja definirà Y = -X al quadrato + Yo. Parabola discendente. Fra concerti, viaggi, cambi stagionali e varie ed eventuali siamo in effetti verso la fine di un anno di concerti. E il nostro concerto non è uno di quelli che si suonano e basta. Fra molle e spine dorsali che flettono, piedi che raramente stanno sul pavimento insieme, cantando, saltando contemporaneamente e sudando tanto da doversi spesso cambiare i vestiti prima del bis, il tutto per una durata di due ore consecutive, può succedere di arrivare talvolta un tantino appannati ad affrontare le ultime canzoni. E ad Olbia succede più o meno questo. Però suoniamo, con meno tensione del previsto ma suoniamo e teniamo la gente in movimento fino alla fine. A fine concerto esauriti i saluti e gli autografi ci facciamo del male con una spaghettata alla bottarga zeppa di aglio mentre le lancette segnano le tre e venti. Ci aspetta una nottata lisergica. Altro che lsd.
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