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SUBSONICA 06/09/02

Concerto a Cagliar ..

Concerto a Cagliari - 9000 persone

Dopo una giornata marittima per tutti - tranne che per un Boosta rintanato in veste di bel tenebroso nella sua stanza d'albergo - e una cena consumata nell'imperdibile trattoria sardo-cinese situata tra i vicoli del quartiere marina, ci prepariamo all'appuntamento con il Tora-Tora.

Durante la mattinata qualcuno ancora approfitta delle spiagge assolate per godersi l'ultimo bagno dell'anno. Max e Ninja vengono invitati a pranzo da Michele 4, gentilissimo collaboratore nella sezione stampa del sito e abilissimo manovratore di pentole e fornelli. Un pranzo di quelli seri con tanto di caffè, mirto e lunghe chiacchiere appena interrotte dalle richieste d'attenzione del piccolissimo Francesco prontamente accudito dalla mamma Maria Grazia. Ancora un parentesi balneare e si parte per il Tora Tora.

Cagliari è un luogo sonoro caldo. I ragazzi che seguono la musica sono appassionati per davvero. La conoscono per davvero. E la vivono come un bene prezioso. Non tutti i tour riescono a spingersi fino alla Sardegna, molti sono abituati a prendere traghetti e treni per arrivare a seguire i concerti giudicati imperdibili. Cagliari non offre neanche un quarto delle opportunità musicali e culturali che il pubblico  meriterebbe. Città democristiana prima e per certi versi anche dopo, è da molti additata come feudo massonico dove politica vuole spesso dire speculazione e favoritismi. Sopravvivere tentando di organizzare qualcosa nell'ambito della cultura giovanile vuole dire armarsi di grandissima passione ed andare incontro a molte battaglie contro i mulini a vento. Questo è il quadro che emerge scambiando chiacchiere con diversi ragazzi del luogo. Il Tora Tora si presenta in questo quadro, tra l'indifferenza dei grossi canali di comunicazione a smuovere quasi diecimila persone che daranno vita ad una giornata indimenticabile. E' un pubblico grandioso quello che pogherà con i grandi Linea77 sollevando una polvere da tempesta nel deserto, che accoglierà alla grande gli Shandon e che canterà a squarciagola i testi dei Punkreas. L'adrenalina non si spegnerà neanche di fronte alla brusca virata di ritmo che un sapiente Manuel impone alla keremesse introducendo, chitarra e voce, la bellissima e livida ballata: "Quello che non c'è". Mezz'ora di Afterhours e tocca a noi, rimasti fino ad allora dietro le quinte colpiti dalla grande partecipazione,  dalla reazione del pubblico e dall'ottimo stato di salute della musica italiana, almeno stando a ciò che si è suonato fino ad ora. Anche se non abbiamo avuto modo di assistere alle esibizioni di Francesco C e dei Fiamma. Partiamo e suoniamo il nostro set - condensato in 35 minuti - attorniati da molti protagonisti della giornata che dietro le quinte si agitano cantando con noi i nostri pezzi. E' una bella sensazione. Alla fine tutti ma proprio tutti sul palco per il saluto finale ad un giornata piuttosto indimenticabile. La battuta conclusiva sarà ad opera di Paletta (incontenibile ed irrequieto bassista dei Punkreas, lo stesso che durante l'Independent days ha lucchettato nei camerini la giovane band inglese "The Music") che impadronendosi del microfono per commentare la situazione pubblico che saluta a mani alzate e una trentina di artisti sul palco disposti in semicerchio proferisce la seguente: "cazzo noi siamo quelli di saranno famosi!".

Molte città che si vedono precluse un circuito legato alla vita notturna sono solitamente ostaggio del cittadino che ha il numero dei vigili urbani memorizzato sul primo tasto del telefono, oppure dell'ex graduato in pensione che scrive ai giornali, al sindaco, agli assessori perché qualche capellone venuto a ballare e sicuramente a drogarsi in qualche inqualificabile rumoroso locale parcheggia sui marciapiedi o in doppia fila. Arrivano le multe, le diffide i posti chiudono e tutti rimangono a casa a guardare la tele con grande soddisfazione di chi usa la tele come strumento di potere. Succede quasi dappertutto così. Ma questa sera a Cagliari assistiamo a qualcosa di molto più pulp. Il cittadino, lo stesso che costringe ogni sera il locale estivo situato nel grande parco sottocasa a tenere volumi da radiolina in bagno durante la prima rasatura e a chiudere alle 23 e 30, questa sera si supera. Accanendosi con i ragazzi che escono dai cancelli dopo il Tora Tora vociando come ragazzi sani che escono da un concerto, prima li insulta poi li minaccia, dopodiché parte con un lancio di ortaggi. Ma quelli ridono e lo prendono in giro e quindi visto che non ci pensa il sindaco, la forza pubblica, i pompieri..., ci penserà lui ad impartire lezioni di civiltà scagliando una bombola del gas dal quarto piano, la quale sfonda un chiosco di panini e successivamente un bilanciere da palestra. La polizia accorre e si ferma a guardare.

Fine serata tutto drum'n'bass in un valido locale in stile skaters: l'Hazard. Bisognerà uscire dalla città ma ne varrà la pena. Quando Manuel Agnelli si unisce ai pipistrelli subsonici il concetto 'afterhours' assume un significato assai preciso. Vi basti sapere che il Ninja dopo aver ballato il twist, lo shake, la lap dance con una nostra amica sul cubo, ha pensato bene di scendere ribaltandosi di schiena secondo la famosa tecnica detta: "gambe all'aria". E questa è solo una piccola testimonianza di un fine serata caldissimo.


Concerto a Cagliari


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