Famiglia cristiana C'è poco da stupirsi (o molto?) piochè su famiglia Cristiana a memoria di Max (ere geologiche quindi) sono stati recensiti quasi tutti i dischi indipendenti degli ultimi 10 anni. La provvidenza? Forse o forse qualche giornalista con sale in zucca. Chissà magari un colpo di stato a Radiomaria fra un rosario e l'altro...
Vecchi brani piacciono anche a noi che vi credete. E' solo che vorremmo evitare di trasformare il concerto in un greatest hits. Questa scaletta garantisce un'atmosfera di flusso che ci sembra molto ben sintonozzata con l'ultimo lavoro. Se dovessimo stabilire la lista delle canzoni in base alle richieste finiremmo come i Pooh entro pochi anni. Magari facendo dei meddley per toglierci i brani che non ce la facciamo più a suonare. Fidatevi è meglio così, c'è la garanzia che a rotazione continueremo a suonarli tutti.
Il diario di bordo in questi giorni riporta una cena magrebina nel locale (arci) appena aperto da Rachid in San Salvario. Trattasi del black lemon in via principe Tommaso 11 (l'ex cammello). Dopo di che inaugurazione con Boosta a girare un po' di vinile. Boosta si è ovviamente scordato di segnalarlo sul sito. Questo succedeva ieri, Martedì, dopodiché ci siamo sganciati per mezz'ora per effettuare una chattata. Non ci piace mica tanto fare le chat di gruppo. Sarà conversazione quella? Saranno poi domande quelle? Per non parlar delle risposte. Per esempio alla richiesta "vorrei avere la scaletta per il Fuori Orario" qualche buontempone (senza fare nomi) è riuscito a rispondere qualcosa del tipo "perchè? Quanto sei alta?". Insomma sono una rottura di coglioni queste chat. Diciamocelo. Rischi di diventare epilettico a seguire le domande e non riesci a sviluppare neanche l'ombra di un discorso. Anche se quella di ieri era ben moderata e tutto.
Ottimo fine serata invece al Bar-bar nell'ambito della serata "Base-Ombra" a cura dell' intraprendente d.j. Frola. In consolle Feel Good production e Raiss (Almamegretta) in qualità di vocalist.
Oggì invece in casasonica un laborioso Boosta alle prese con un brano molto electro. Sturie di campionamenti di segreterie tedesche ed atmosfere techno-marziali da ascoltare in cuffia nel caso si decida di invadere la Polonia. Sempre Boosta tra poco a girar vinili al Bar-bar. Samuel e Ninja ancora in versione sanatorio. Stile un po' decadente alla Thomas Mann.
concerto al teatro tenda estravagario di Verona. 2.164 spettatori
sveglia-buongiorno-buongiorno-giornale-colazione-autogrill. Oggi abbiamo solo 118 km di autostrada da percorrere. Il luogo del concerto è un suggestivo ex complesso industriale denominata area ex magazzini generali. Capannoni industriali in stile primo 900. La serata è organizzata dalla cooperativa "soggiorno obbligato" e nella fattispecie il diretto referente è Davide Bonato. Quando non è impegnato, tra mille difficoltà, ad organizzare eventi di un certo tipo in un posto come Verona, lavora come Tour Manager per i Marlene Kuntz. Una vecchia conoscenza insomma. E infatti nell'arco della giornata ci racconta di come il terreno dei concerti nel capoluogo veneto sia parecchio impervio. Ci si destreggia tra mille divieti e difficoltà di ogni genere. Insomma se non sei l'opera o un grosso nome commerciale trovi particolarmente lungo. Fondamentalmente la devi prendere come un'appassionata esperienza di volontariato. Per esempio questa sera, oltre ad iniziare alle 21'30 senza la possibilità di estendere la serata a selezioni musicali, ci ritroviamo anche il fantomatico controllo-fonometro. Una legge piuttosto stupida, perorata fra l'altro non tanto dalla destra perbenista o dal leghismo oscurantista come ci si potrebbe aspettare ma da popolari e forse anche verdi, limiterà l'emissione sonora dell'impianto a circa 95 decibel. Per farvi comprendere meglio l'idiozia della cosa, la reazione sonora (perfettamente unplugged) del pubblico munito unicamente di gola e mani nude faceva registrare picchi di oltre 105 decibel. Lungi da noi la volontà di sfasciare timpani a chiunque, però per le nostre sonorità la pressione delle basse frequenze è fisicamente indispensabile. Questa legge viene applicata piuttosto sistematicamente a Milano, Roma e guarda un po' a Verona. Anche se alcuni ragazzi del posto narrano di un controverso festival di gruppi Nazi patrocinato dal comune senza vincoli di orari né tantomeno di volume. La cosa deve avere fatto anche un tot di scalpore, all'epoca, sui quotidiani scaligeri. Comunque quella che incontreremo questa sera sarà una Verona inaspettatamente distante dai luoghi comuni delle facoltose quanto spente capitali del nord-est.
A sorprenderci è innanzitutto la grande affluenza di pubblico. Qui sinceramente non ci aspettavamo duemila e passa persone. Poi il grandissimo grado di coinvolgimento della gente nonostante: a) il sopracitato problema di resa sonora, b) le condizioni di voce di Samuel che ancora non è uscito dal tunnel della costipazione. Immaginate un Tom Waits che tenta il repertorio di Pavarotti per comprenderne la resa. Però sul palco l'energia è altissima e per tutto il concerto si suda sopra e in sala. A sorpresa spunta anche Cristina (Krisma) che regala la sua apparizione su Nuova Ossessione. Un episodio piuttosto divertente vede il nostro tour manager Marco Capuzzo (detto Cocis o il Capo o appellato a turno con uno dei suoi variopinti smadonnamenti padovani) tentare di ripristinare il riscaldamento tra la prima e la seconda parte del concerto (eravamo sudati fradici e in effetti la temperatura era improvvisamente calata) gridando al cellulare "porc/&%&di un porc=+**/&(?? Davidee qui s'e frio riaccendiamo il riscaldamentooo£$$(/%&=%&!!!". Solo che anziché selezionare Davide-Marlene sulla rubrica seleziona Daniele-Marlene. Al secolo Dan-Solo, il bassista dei Marlene Kunz, appunto, il quale sente imprecare al suo telefono un matto in mezzo ad un casino infernale che gli grida di cercare di riaccendere il riscaldamento alle 11 di sera.
Comunque al termine del concerto molto intenso anche se un po' afono ci attende la seconda bella sorpresa. Un locale nato a seguito di un occupazione. L'interzona. Il posto è alle spalle del teatro tenda ed è collocato nella zona "frigorifera" dell'area. I ragazzi del posto hanno fatto davvero un gran lavoro di insediamento senza minimamente snaturarne l'architettura originale. Molto interessante anche la programmazione internazionale di concerti e di eventi consultabile su www.izona.it. Troppo? Evidentemente sì poiché pare che sul luogo penda il rischio di sgombero a favore di qualcosa tipo banca o centro commerciale. Chissà forse da queste parti se ne sente la mancanza.
Il programma della nottata prevede Stefano Ghittoni in consolle, che accompagna le sue selezioni di matrice drum'nbass con contributi visivi blobbati da diverse pellicole. Assai suggestivo. Sul luogo incontriamo anche Cristiano Dalpozzo, il regista del clip, con il quale discutiamo della possibilità di ulteriori riprese da inserire nel video.
Le ultime energie le bruciamo per una visita notturna al bellissimo centro storico, in compagnia dei nostri 2 nonni punk-sempre loro i Krisma- e dei loro punkaneddoti "sai che il Maurizio una trentina di anni fa, ai tempi dei milioni di copie vendute con "5 minuti da qui" una volta ha cantato ad un Matrimonio e nei cessi si è fatto sù la sposa?"...."Aspetta che mo' ti racconto del nostro periodo Fetish, dunque una volta il Maurizio tutto bardato a dovere mi ha legata a letto appesa a testa i giù con corde e catene e poi ha assicurato il tutto ad un grosso mobile che non va a ribaltarsieiogiùdrittadi testachedaalloradisadomasononnevogliopiùsentirparlaremaneanche......"
concerto al Magic Bus-Marcon - (Venezia)- locale esaurito-1000 spettatori,almeno 300 persone fuori dal locale. Viaggiamo sotto la pioggia e a tratti sotto aperture di cielo terso. Vento gelido e pulito. Il paesaggio è quello del nord-est e gli scorci suggeriscono qualcosa dell'Europa che si intuisce aldilà delle montagne. Eh sì oggi vi beccate tutta 'stà poesia anche perché in realtà il viaggio è piuttosto silenzioso. Il film scelto dal Boosta si rivela un autentico autogoal per la fazione pellicole made in U.s.a. Trattasi di "Tart", una storia piuttosto sconclusionata e mal raccontata su vizi ed abitudini dell'adolescenza alto-borghese di New york. Da qualche parte qualcuno ha letto che il film ha la stessa firma del meglio riuscito "Kids". Il magic bus è un bel locale, di stampo Mod da terzo millennio (il nome ricorda il titolo di una vecchia canzone degli Who) in cui i pavimenti rigorosamente optical e tigrati ben contrastano con astronavette e pupazzi alieni appesi al soffitto. Il palco non è molto ampio ma una provvidenziale aggiunta di pedane risolve la situazione. La gestione è parecchio ospitale. Il bollettino medico un po' più confortante. effettuiamo sound-check e interviste sul posto. Per la cena veniamo traspostati al "Calice" storica osteria ristorante di Mestre nel cui guest-book troviamo in ordine sparso firme di Ernesto Calindri, Alighiero Noschese e altri colossi del Carosello che forse solo Max ha l'età per ricordare. Ah già lo zelante cameriere tiene a ricordare le ripetute visite di un affezionatissima Julia Roberts. Poi saputo che siamo di Torino proferisce la seguente:" conosarì de sicuro anca Gundam" "....Gundam?" è la nostra pronta risposta all'unisono "sì Gundam o come che el se ciama queo che canta coi Africa Iunait". Il simpatico cameriere intendeva con tutta probabilità parlare di Bunna cantante degli Africa Unite al quale incuriositi telefoniamo prontamente. il Rastamanno piemontese conferma di essere un avventore piuttosto assiduo del locale nelle sue frequenti trasferte venete. Riceviamo la telefonata dei "3 allegri ragazzi morti" che avendo saputo tardi della data chiedono come fare per accedere nel locale sold out ormai da giorni. Riusciamo ad accreditarli e ad incontrarli a fine serata. Tra Max e Toffolo si parla di ipotesi per la produzione artistica di qualche futuro brano della band di Pordenone. Dietro le quinte Vicio e Boosta, seguiti da max, aspergono il camerino di testosterone simulando un incontro di full-contact e in generale il clima è quello da lezione di educazione fisica. Vorremmo riuscire a dare il meglio. E in effetti il concerto riesce senza intoppi. Cresce bene accompagnato dal sostegno del pubblico veramente infuocato. Il veneto ha questo di bello, un calore che in Italia ha eguali solo in alcune zone del sud. Solo che da queste parti ci sono tantissime occasioni per suonare. Possiamo dirci ampiamente soddisfatti della serata e del dopo serata che ci vede in pista a ballare fino alle 4. Diverso il dopo concerto del boosta che, dischi nello zainetto,nell'arco di trenta minuti,viene cambiato, pulito, profumato, rivestito e trasportato all'interno della consolle del "toys" di treviso. Il locale e' imballato, l'atmosfera e' dantesca.durante l'intro la foga del vocalist e' tale da emulare la presentazione del migliore james brown, con tanto di intro, trombe e scivolata avvolto nel mantello.
Il set dura all'incirca un ' ora ,la battuta e' ancorata attorno a 126 bpm e i ragazzi in pista omaggiano il d.j. alzando piu' volte le mani verso il cielo,alcuni,forse ex metallari o attenti e puntuali conoscitori della vicissitudini del suddetto,salutano con le tipiche corna.al termine il boosta scende barcollando, saturo di stanchezza, e bacia donne, uomini.donneuomini e uominidonne in un momento di gioiosa comunione con l'essere umano.
Verso le 5 a.m.,una volta recapitato in albergo puo' considerare conclusa la sua quantomeno vivace serata.
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