La sveglia questa mattina è impietosa, soprattutto delle nostre condizioni. Ci si sveglia prima per arrivare sul luogo in tempo per il completamento delle riprese del dvd. Oggi difatti verranno immortalati momenti di back-stage, preparazione nei camerini, illustrazione tecnica degli strumenti e dell'effettistica, gag di varia natura. Non siamo freschi come boccioli ma abbastanza galvanizzati dagli ultimi concerti. Lo spazio è di quelli acusticamente problematici e Cipo è già disperato alle 15 e 30.
Oltre alle telecamere indiscrete di Christian, Vittorio e amici, ci saranno anche alcuni ragazzi organizzatori del Gay-Lesbo film festival di Milano. Una manifestazione senza sovvenzioni che ha chiesto a noi e ad altri artisti una partecipazione, anche solo video, in qualità di testimonial. Cosa che realizziamo molto volentieri. Un intervista con la rivista Strumenti Musicali completerà il pomeriggio. Cena con pizza take-away nei camerini e visita di alcune vecchie conoscenze. I Krisma. L'irruenza di Cristina produce sempre dei piacevoli sconvolgimenti tellurici nelle routine (se di routine si può parlare) della tournee, ma anche Maurizio è piuttosto in forma. Da ieri e anche questa sera sul palco con noi, Rachid.
L'incamminamento verso il palco è piuttosto affaticato ma nel palazzetto ci sono più di tremila persone che chiamano a gran voce. L'acustica rimbomba e produce effetti inquietanti sui nostri riferimenti armonici, ma non ci scoraggiamo anche se in questi casi tutto è assai più faticoso e dando fondo alle ultime energie suoniamo un concerto che farà ballare dall'inizio alla fine tutto il palazzetto. Dal parterre fino alle sagomine su, su in alto sugli ultimi spalti.
Un intervento speciale questa sera sarà fatto per "Azione Aiuto", l'organizzazione internazionale che, tra le altre cose, si sta impegnando affinché vengano rispettate le promesse fatte dai governi, sotto i riflettori del g8, in materia di finanziamento alla lotta contro l'Aids. All'epoca l'iniziativa era servita come strumento mediatico per sostenere l'inutilità delle contestazioni dei no-global ed erano stati decisi stanziamenti. Fondi che ora però latitano mentre il contagio produce tre milioni e mezzo di morti all'anno soprattutto tra la popolazione giovanile nelle aree più povere.
Ecco il loro appello:
Fondo Globale, solo parole?
Durante il G8 a Genova nel 2001, l’Italia e i leader dei paesi più industrializzati hanno lanciato il Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria, con l’obiettivo di fermare l’emergenza globale legata alle epidemie di HIV/AIDS, tubercolosi e malaria, che stanno piegando l’economia e la società di interi paesi in via di sviluppo. Nel 2002 sono morte di AIDS 3,1 milioni di persone, quasi l’intera popolazione di una città come Roma.
Dopo soli due anni, però, oggi il Fondo Globale rischia di “morire” per mancanza di soldi!
Vogliamo che il Fondo rimanga una delle tante promesse non mantenute ai danni delle popolazioni più povere?
Unisciti ad AZIONE AIUTO, LILA CEDIUS e MEDICI SENZA FRONTIERE
e chiedi al Governo Italiano e ai G8 di far vivere il Fondo Globale
mandando una email al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Il calore del pubblico contrasterà un po' con i metodi piuttosto longobardi dell'organizzazione che chiede ripetutamente e senza troppa delicatezza di sgomberare lo spazio mentre si firmano gli ultimi autografi. Saliamo sul furgone a pezzi tirando fuori dalle tasche bigliettini con numeri di cellulare che offrono dalla più innocente delle cene alle offerte di petting forzato fino alle proposte erotiche di più svariata natura. Invece la trasgressione sarà rappresentata da un dvd estremo solo nella sua bruttezza che il Boosta avrà il coraggio di acquistare all'autogrill. "Sfida tra i ghiacci" di e con Steven Seagal. Una merda pazzesca di cui ricordiamo solo due battute che entusiasmeranno Boosta e Ninja "...hey amico datti una calmata che tanto quelli dell'FBI non troverebbero nemmeno una prostituta in un bordello" e soprattutto quella rivolta al cazzutissimo eroe della situazione (manco a dirlo Seagal che è anche regista) "non avete capito niente: se quello si incazza potrebbe bersi una tanica di benzina e venire a pisciare nel fuoco del caminetto di casa tua!"
Biella è diventata da poco una provincia del Piemonte. Una città agiata perbenista e piuttosto addormentata che deve il suo benessere prevalentemente all'industria tessile. Malamente collegata al resto del mondo sia per via ferroviaria che per via autostradale resta fondamentalmente chiusa in se stessa. Ed è proprio in luoghi come questo che talvolta nascono delle varianti impazzite. I torinesi underground conoscono due cose di Biella l'ottima birra Menabrea e il Babilonia di Ponderano. Il Babilonia è un locale storico, assolutamente alieno all'habitat in cui opera che riesce a far muovere i metropoltani del capoluogo piemontese. E non solo anche di quello ligure e talvolta lombardo. Il Babilonia rappresenta per molti versi il lato positivo della tenacia e talvolta dell'ottusità - senza la quale i progetti difficoltosi non si realizzano - di un biellese doc Aldo. Nemmeno ci ricordiamo come si chiama di cognome che tanto lui è Aldo del Babilonia. Da più di dieci anni il signor Aldo tiene in piedi questa piccola oasi, meta di ritrovo per mondi e subculture musicali diversissimi che in molti definirebbero di nicchia, con passione, lamentazione tipicamente piemontese per le difficoltà (abbiamo sempre un po' tutti il senso del tragico da queste parti) e costanza, tantissima costanza. Possiamo tranquillamente affermare che nella stessa Torino non esiste forse un locale così ben attrezzato per i concerti di medio-piccole dimensioni. Se per questo manco per dimensioni più grandi, ma questo è un altro discorso. Comunque noi questa sera suoneremo al palazzetto dello sport e non più al Babilonia, ma sarà sempre Aldo ad organizzare, e la cosa ci fa molto piacere.
Un motivo tutto subsonico invece per ricordare la città è sicuramente fornito dalla figura del fonico di palco: Sem. Alleghiamo a tal proposito l'articolo riservato dalla Stampa in pagina alla star del giorno. Dobbiamo ammettere con onestà che il povero Sem ha fatto di tutto per non farcelo leggere allo scopo di evitare una bonaria grandinata di prese in giro, puntualmente abbattutasi su di lui.
E’ MICHELE «SEM» CIGNA, FIGLIO D’ARTE E DA SEMPRE APPASSIONATO DI MUSICA
Subsonica, live al palasport
Il gruppo ha un biellese come tecnico del suono
BIELLA
Stasera i Subsonica accenderanno il palasport. Il quintetto torinese invitato in città dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con Babylonia, si presenta per una tappa del suo tour, a distanza di poco più di un anno dalla sua ultima comparsa a Ponderano. Ma il «Controllo del livello di rombo», questo il titolo della maratona live in tutta Italia e dell’ultimo cd registrato dal vivo, parla biellese. Al controllo del suono Michele «Sem» Cigna, figlio d’arte (suo padre è il pittore Giorgio e sua madre l’incisore Fiorella Boveri), fratello del percussionista Matteo e nipote degli ex-proprietari dello storico negozio di dischi di via Italia. Insomma con questi addendi il prodotto non poteva che essere questo. L’esordio di Sem è avvenuto al Babylonia: «Ero il fonico durante il concerto di Ambra - ricorda -. In quell’occasione ho conosciuto altri colleghi e così è iniziata la mia carriera». Un lavoro che oggi non lascerebbe più, che lo ha portato in tutto il mondo al fianco di voci eccellenti. Vinicio Capossela, Irene Grandi, Nek, con il quale ha fatto tappa in Sudamerica, a Los Angeles e a Santo Domingo, lui al mixer sul palco e davanti un parterre di 80 mila persone. Del resto la folla non lo spaventa. In uno dei recenti show dei Subsonica, il primo maggio a Roma, sono stati contati 700 mila spettatori. «Con loro sono stato già in Giappone lo scorso anno - conclude -. E’ una vita intensa, si macinano 400 chilometri al giorno, a colpi di prove e live. E’ come vivere in una grande famiglia».
Nel palazzetto ci sono 2500 persone e a giudicare dai sorrisi dell'organizzatore è un gran risultato. Il pubblico è bello, attento e stimolante. E infatti tiriamo giù una legnata di concerto che fa dimenticare anche la pessima acustica della struttura. Ci divertiamo molto e suoniamo molto bene. Prima di noi nuovamente i Mambassa che suonano un set energico e si ritroveranno increduli a conteggiare una quantità record di cd venduti al banchetto. Dietro il mixer scorgiamo anche una fisionomia nota: Pierfunk, il nostro amato ex bassista. Lo vediamo agitarsi e chiedere a Cipo le cuffie per seguire più attentamente il concerto. Tra gli abbracci in camerino ci confesserà di essersi emozionato molto riascoltando live i brani del primo album.
After-show, organizzato da Piemontegroove al Babilonia, con Boosta e Ubit della crew torinese di General Electric, manco a dirlo al Babilonia. Un bel clima, caldo, scatenato senza isterismi del tipo aaaaahhhhhhsaaaaaaamuuuuuuuuuuuuun e varianti del caso. Una gran bella serata.
e chiudo, non giudicate la band, ma nemmeno Mada da quegli sbotti e se vi capita andate a sentirli a suonare dal vivo che ne vale la pena. Per ciò che riguarda il technoyeti la comunicazione è proseguita su canale s.m.s. Gli ho promesso che se non la pianta lo porto dall'esorcista!
ho militato, prodotto, scritto brani, realizzato video e altro in quella band per molti anni. Ha rappresentato molto per me e tutt'ora sono in buoni rapporti con loro. Anche se sfogliando l'attuale biografia della band non vi troverete un granchè del mio lavoro, (qualcuno ha fatto un po' di revisionismo), sono cresciuto molto musicalmente all'interno della band di Pinerolo e ho vissuto con loro moltissime esperienze che ritengo ancora oggi fondamentali.
Vi inviterei a non prendere molto sul serio le esternazioni di Madasky che quando gioca a fare il pallone gonfiato lo fa in battuta libera e a titolo personale. E' un grande musicista e anche una persona a me molto cara. Abbiamo vissuto un lungo rapporto fraterno anche se lui sembra talvolta affezionato alla variante Cainoeabele. Ovviamente mi riferisco alle fesserie riportate sull'intervista Rockstar con Max Malagnino, quelle secondo la quale considererei torino il centro del mondo e i subsonica al centro della scena dance. La cosa che più mi inquieta è immaginare un fan degli Africa desideroso di notizie sul nuovo album della propria band ritrovarsi con il cinquanta per cento dell'intervista dedicata a immotivati e non meglio identificati rancori Madaskiani.
come sapete noi abbiamo sempre espresso pareri molto negativi nei confronti della pirateria,soprattutto sapendo che razza di personaggi tirano le fila di questo mercato parallelo che rappresenta un'attività spesso combinata a traffici vari, usura, prostituzione etc.etc. Anche il negoziante furbetto che sotto banco ti rifila il c.d. masterizzato da lui, fa piuttosto schifo. Un'opinione assolutamente diversa invece la riserviamo alla duplicazione amichevole, allo scambio di dischi in piccole realtà di condivisione, e anche allo scaricamento in rete. Spesso è utile ascoltare un album prima per evitare di prendersi una sola. Questa premessa è utile per evitare equivoci a ciò che segue. Nel caso di artisti come i Linea77( siamo contenti vi siano piaciuti), o di Cristina Donà o di altre band italiane o di artisti stranieri indipendenti, laddove per voi non rappresenti uno scoglio economico insormontabile vi suggeriremmo di considerare l'acquisto come una modalità di supporto nel confronto degli artisti e di una scena musicale.
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