Concerto a Torino alla Lega dei Furiosi. Il 4 aprile del 98, in seguito al suicidio in carcere di Edoardo Massari ("Baleno") viene indetta una manifestazione che vede la partecipazione dei centri sociali italiani. In un clima militarizzato vengono lanciati degli oggetti contro l'edificio in costruzione (tutt'ora non ancora terminato) del nuovo palazzo di giustizia. Seguono arresti e denunce. I capi d'imputazione sono gravissimi e per la prima volta viene ipotizzato il reato di "devastazione". Questa ipotesi di reato denota la precisa volontà da parte della magistratura di continuare una politica particolarmente repressiva e punitiva nei confronti delle realtà di autogestione. Proprio questa politica ha prodotto il suicidio in carcere di due innocenti e la condanna "esemplare" di una terza persona (Silvano Pellissero) per una vicenda dai contorni poco chiari che probabilmente maschera ben altre realtà e implicazioni. A tutt'oggi 8 ragazzi dei centri sociali rischiano da 7 a 15 anni di reclusione. Il concerto di questa sera e il successivo di venerdì sera dei 99 Posse serviranno a raccogliere fondi per le spese legali.
Arriviamo alla Lega dei Furiosi per il sound check alle 18. I nostri tecnici si superano per bravura e sbattimento nel riuscire a montare tutta la struttura sul palco dalle dimensioni ridotte. Qualche problema col gruppo elettrogeno ma soprattutto qualche problema con il collo di Samuel che è rimasto bloccato dal mattino. Antinfiammatori e chiropratico per tutto il pomeriggio. Cena al ristorante cinese e attesa a casa di Samuel che è praticamente sopra lo spazio del concerto. L'inizio del concerto previsto per dopo le 23 è ulteriormente ritardato sotto richiesta dei ragazzi della Askatasuna e a causa di un guasto al mixer luci. Dalle 10.15 in avanti i dj di Xplosiva (Giorgio Valletta e Sergio Ricciardone) intrattengono l'attesa selezionando TecHouse. Durante la pausa fra dj e concerto veniamo intrattenuti noi dalle solite amenità modello "Buffoni, Bastardi, AveeeeteRooootoIlCazzoooo". Tutto sommato comprensibili anche se decisamente fuori luogo. Dopo due comunicati da parte dei CSA Askatasuna e Murazzi incominciamo praticamente a luci spente. I primi due o tre pezzi vedono Cipo impanicato dal boato della folla, che alza il volume a manetta regalandoci un simpatico ritorno sala che pregiudica seriamente i primi tre pezzi. Risistemata la situazione tutto incomincia ad andare meglio e il concerto si fa decisamente potente. Lodevole la prontezza del nostro stuff tecnico che per sopperire alla mancanza del mixer luci con un incredibile affiatamento si coordina tra interruttori dei dimmer e prese di corrente varie sotto gli ordini di Camilla in cuffia. A breve tornano anche a funzionare come si deve le luci. Il concerto ci emoziona molto. Il grandissimo spazio (2500 persone) è stipato e quasi altrettanta gente rimane fuori dalle arcate sul fiume. Durante il concerto interrompiamo un pezzo per evitare che la gente pogando si faccia male. Sotto il palco notiamo anche Madasky scalmanarsi fra gomitate date e ricevute. Un bel rientro a casa.
Max e Samuel attesi a Radio Torino Popolare per un'intervista alle ore 15 si svegliano verso le 16. Max chiedono scusa in diretta telefonica adducendo come scusa il diverso fuso orario di Rimini.
Concerto al Velvet di Rimini. 2000 persone (biglietto 25.000 lire). Per certi versi anche se non dovrebbe esserlo consideriamo questa tappa come la conclusiva del tour. Al Velvet ci sentiamo come a casa fin dal nostro primo concerto. Partenza da Torino, con il solito aggiornamento di diario, bacheca e email. Viaggiamo ascoltando Joy division, Blond Red Head, Brian Eno, Red Snapper. Tutte cose che si conciliano bene con il grigiore plumbeo della giornata. Durante il souncheck ci divertiamo a far provare ad alcuni nostri tecnici una versione di Tutti i miei sbagli che prevede la seguente line up: Sem (fonico palco) batteria, Marco "Cocis" (Tour manager) basso - era tra l'altro il bassista degli indimenticati Krisma - alla chitarra c'è Raffa (collaboratore impianto luci) - alle tastiere Ivan "Arrazzoperfavoresegnamiitasticonilnastroadesivo". Interpreti vocali, per l'idioma piemontese Big Talu responsabile service ("t'ses tuti i sagrin"), per l'idioma pugliese - canosino Tony Cannone backliner ("si tut li sbagh"). Ci capottiamo dal ridere e videoriprendiamo l'evento. Per la cena il Velvet nella graziosa figura di Angela, a sorpresa decide di festeggiare l'ultima data del tour nonché il compleanno dei 4/5 bilancini con una ottima torta che reca un rilievo di cioccolato con tutti i nostri nomi. Veniamo inoltre raggiunti da una delegazione Mescal quasi a sottolineare l'importanza simbolica dell'evento.
Concerto. E' strano salire sul palco dopo una settimana di pausa, e benché il concerto sia strutturato sempre nello stesso modo, la nostra interpretazione è diversa. Molto più groovosa. La gente percepisce e si diverte di conseguenza. Sul finale di Depre invitiamo tutti i nostri tecnici ad eccezione di Cipo e Camilla, che non possono staccare le mani dai mixer audio e luci, per una pogata - abbraccio sul palco. Per il finale del concerto stage diving di tutta la band ad eccezione del timorato e acciaccato Ninja (legamenti crociati). Il grosso del gruppo rimane nel locale fino quasi all'ora di chiusura. Samuel e Max con rispettive fidanzate raggiungono l'Echoes di Riccione per assistere alla serata di chiusura dello storico locale. Ci si ritrova bene o male tutti tra le 5 e le 6 alla reception dell'elegante albergo in condizioni pulp. Qualcuno se ne arriva a piedi nudi, qualcun altro viene ritrovato addormentato nel corridoio davanti alla porta della stanza. Rimini è sempre Rimini.
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