Concerto al Velvet di Rimini. 2000 persone (biglietto 25.000 lire). Per certi versi anche se non dovrebbe esserlo consideriamo questa tappa come la conclusiva del tour. Al Velvet ci sentiamo come a casa fin dal nostro primo concerto. Partenza da Torino, con il solito aggiornamento di diario, bacheca e email. Viaggiamo ascoltando Joy division, Blond Red Head, Brian Eno, Red Snapper. Tutte cose che si conciliano bene con il grigiore plumbeo della giornata. Durante il souncheck ci divertiamo a far provare ad alcuni nostri tecnici una versione di Tutti i miei sbagli che prevede la seguente line up: Sem (fonico palco) batteria, Marco "Cocis" (Tour manager) basso - era tra l'altro il bassista degli indimenticati Krisma - alla chitarra c'è Raffa (collaboratore impianto luci) - alle tastiere Ivan "Arrazzoperfavoresegnamiitasticonilnastroadesivo". Interpreti vocali, per l'idioma piemontese Big Talu responsabile service ("t'ses tuti i sagrin"), per l'idioma pugliese - canosino Tony Cannone backliner ("si tut li sbagh"). Ci capottiamo dal ridere e videoriprendiamo l'evento. Per la cena il Velvet nella graziosa figura di Angela, a sorpresa decide di festeggiare l'ultima data del tour nonché il compleanno dei 4/5 bilancini con una ottima torta che reca un rilievo di cioccolato con tutti i nostri nomi. Veniamo inoltre raggiunti da una delegazione Mescal quasi a sottolineare l'importanza simbolica dell'evento.
Concerto. E' strano salire sul palco dopo una settimana di pausa, e benché il concerto sia strutturato sempre nello stesso modo, la nostra interpretazione è diversa. Molto più groovosa. La gente percepisce e si diverte di conseguenza. Sul finale di Depre invitiamo tutti i nostri tecnici ad eccezione di Cipo e Camilla, che non possono staccare le mani dai mixer audio e luci, per una pogata - abbraccio sul palco. Per il finale del concerto stage diving di tutta la band ad eccezione del timorato e acciaccato Ninja (legamenti crociati). Il grosso del gruppo rimane nel locale fino quasi all'ora di chiusura. Samuel e Max con rispettive fidanzate raggiungono l'Echoes di Riccione per assistere alla serata di chiusura dello storico locale. Ci si ritrova bene o male tutti tra le 5 e le 6 alla reception dell'elegante albergo in condizioni pulp. Qualcuno se ne arriva a piedi nudi, qualcun altro viene ritrovato addormentato nel corridoio davanti alla porta della stanza. Rimini è sempre Rimini.
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