L'opposizione del Piemonte espressa dal presidente della regione M. Bresso sul delirante tema del ritorno al nucleare che si è riacceso in questi giorni è nota ed è stata ribadita nell'intervista de La Stampa di oggi. Noi come Subsonica abbiamo messo la faccia e speso la nostra credibilità per dire che l'energia nucleare è tutt'altro che pulita, economica e abbondante così come qualcuno vuol farci credere riportando fra l'altro svariati post con le dichiarazioni dei più autorevoli esperti della materia, da Rubbia a J.Rifkin.
Bene sempre su La Stampa di oggi si trova il parere di Ghigo:
«Sul nucleare Bresso esprime una posizione ideologica pregiudiziale e antiquata»: con queste parole Enzo Ghigo, coordinatore piemontese Fi-Pdl, torna a difendere l’iniziativa del governo Berlusconi di reintrodurre in Italia la produzione di energia nucleare. «Alcuni antinuclearisti attivi all’epoca del referendum del 1987 - osserva Ghigo - si sono oggi pentiti per aver fatto perdere all’Italia quella grande opportunità di crescita. Non così Bresso che continua ripetere le ragioni dell’ambientalismo ideologico più retrivo. Se quasi tutti i paesi europei utilizzano l’energia nucleare, se la stessa Germania che voleva uscirne ci sta ripensando, vorrà ben dire qualcosa. E il motivo è semplice. L’energia nucleare è la fonte non solo più economica, ma anche più pulita, rispetto all’inquinamento prodotto dai combustibili fossili».
«Le energie rinnovabili - sostiene - non sono un’alternativa efficace. Quando la presidente Bresso ci convincerà che un’acciaieria può funzionare con i soli pannelli solari, allora crederemo alle sue tesi».
Benissimo, allora chiediamo tutti a Ghigo di iniziare ad ospitare nel suo giardino le barre contaminate di una centrale chiusa da 20 anni, quella di Trino vercellese, e attualmente stoccate nel sito PROVVISORIO di Saluggia. Ancora oggi, a 20 anni di distanza non si sa cosa farne. E se volete rovinarvi definitivamente la giornata leggetevi i post di http://www.saluggia.org/ a proposito della contaminazione della falda acquifera e della Dora. E non stiamo parlando dell'altra parte del mondo ma di 40 chilometri da questa tastiera su cui battono le mie dita. Per forza che sono incazzato. Questo non è un problema di destra-sinistra, è un problema di sopravvivenza, ma per intanto certi nomi è meglio segnarseli.
Ninja
Riportiamo il comunicato di "Torino Sistema Solare"
LA MAFIA NON PAGA LA CRISI
In Italia c’è un’azienda che non paga la crisi. Un’impresa che non subisce le conseguenze del crollo dell’economia industriale, che non conosce cassa integrazione e disoccupazione, che dalla crisi stessa trae vantaggi e profitti.
L’Azienda Mafia, la più grande impresa italiana, gode di ottima salute.
Trasformando in favore ciò che dovrebbe essere diritto, come il lavoro.
Trasformando in dipendenze le fragilità.
Il traffico di cocaina è un ramo d’azienda esemplare per produzione, diffusione, consumo: la globalizzazione consente una circolazione pressoché illimitata delle merci, favorendo lo sfruttamento di nuovi terreni e il conseguente aumento dell’offerta. Maggiore offerta, ma anche minore qualità, significano diminuzione dei prezzi.
La cocaina si trasforma quindi da prodotto élitario, costoso e puro, a prodotto di massa, tutto sommato economico e sempre più normale. Il cocainomane non si percepisce come drogato.
“La mafia non paga la crisi” mette l’accento sugli aspetti del traffico e sulle implicazioni economiche dell’acquisto di droga.
Perché noi cittadini qualunque la crisi la paghiamo, eccome. I consumatori possono essere lavoratori precari, in cassa integrazione, impiegati, operai, professionisti, giovani, adulti, persone affermate o alla ricerca di uno status sociale, che comunque non sanno, o non vogliono sapere, dove finiscono i soldi dati al momento dell’acquisto.
La mafia scavalca la crisi e ottiene così un fatturato di 130 miliardi di euro all’anno, di cui circa il 50% deriva dal traffico di droghe: 60 miliardi di euro!
Per avere un ulteriore metro di paragone, basta pensare al fatto che l’insieme di racket, usura e appalti produce solo il 20% del sopracitato fatturato.
130 miliardi di euro equivalgono al 7% del PIL Italiano. Un 7% che non diventa bene comune, servizio pubblico, redistribuzione del reddito, ma solo arricchimento e potere di pochi. Un 7% che contribuisce a mettere l’Italia in ginocchio.
Consumare cocaina è troppo spesso come guardare un film: non ci si rende conto di chi sta dietro la macchina da presa, di chi è coinvolto nel montaggio, delle dimensioni dell’operazione, del numero di attori e comparse. Pensare che tutto si limiti a spacciatore e consumatore rende l’acquisto più facile, privo di implicazioni civili.
Lo stato di schiavitù di chi coltiva la coca nelle piantagioni e lo sfruttamento spesso fino alla morte dei corrieri sono solo due aspetti, iniziali, della catena.
I territori colombiani e messicani mantengono ancora il primato produttivo (2000 tonnellate annue secondo le autorità colombiane), ma l’importazione dall’Africa è più semplice, perché segue rotte poco controllate e tristemente sperimentate: quelle del traffico degli esseri umani e della tratta della prostituzione.
Il consumatore è convinto di decidere solo per sé e per la propria vita e invece, come tutte le aziende che si rispettino, la mafia reinveste il denaro guadagnato in altre attività: il traffico di armi e di esseri umani, l’acquisizione di appalti, la corruzione, le violenze, le faide intestine e il mantenimento del potere sui propri territori. Soggezione, favori, paura.
Acquistare cocaina, una o mille volte, significa finanziare l’Azienda Mafia e contribuirne allo sviluppo.
Nella campagna inventata veicolata e finanziata in proprio da Torino Sistema Solare è la mafia stessa che provocatoriamente parla dei propri risultati, fiera e spudorata.
Se la mafia non paga la crisi, tu almeno non pagare la mafia.
I biglietti che vengono acquistati on-line (fino ad un numero max. di 6 per volta) possono essere ritirati, fino a 72h prima del concerto, presso tutti i punti autorizzati (FNAC, CARREFOUR) che trovate su queste liste: Barcellona, Madrid
Se desiderate che il biglietto vi sia spedito a casa con corriere espresso il distributore ricarica 40€ di spedizione.
In alternativa potete contattare per la prenotazione ed il ritiro del biglietto (Barcellona - Madrid) Ivan: +34/664.79.33.14 – ivan@dafamily.eu
You can buy on-line tickets (up to a maximum number of 6 for each order) and you can collect them within 72h from the beginning of the show. You can find authorized sellers (FNAC, CARREFOUR) here: Barcellona, Madrid
If you wish to receive the ticket at home with a pony express, you will be charged of 40€ per shipping by the distributor.
Otherwise, in order to book and collect the ticket both for Barcellona and Madrid, you can contact Ivan: +34/664.79.33.14 – ivan@dafamily.eu.
Finalmente abbiamo la conferma di due date in Spagna, saranno a Madrid Lunedí 9 Marzo 2009 e a Barcellona Mercoledí' 11 Marzo 2009. Al più presto pubblicheremo tutte le info sui club, biglietti e quant'altro.
Ecco una dritta interessante ancora per il concerto di Sestriere del 21 Febbraio: nella prossima settimana, nel giorno che comincia per M e non è Mercoledì, potremo distribuire altri accrediti con la modalità dell'altro giorno, cioè invio mail con un nome e ricezione della mail di conferma da parte di Silvia per poter ritirare i pass a Sestriere nella mattina del 21.
Privacy - Copyright ©2023 Subsonica.it - 08531080011