sQuola in piazza

Ringraziamo tutti quelli che si sono presi la briga di riferire notizie ed impressioni,su ciò che si agita nel mondo degli istituti scolastici. Penso sia indice di lucidità l'addentrarsi in quel groviglio di sensazioni che si provano nel momento in cui ci si sente parte di un'energia che si compatta per migliorare o salvaguardare le cose mentre si soffre il peso della perdita di dettagli e di sfumature come conseguenza delle violente generalizzazioni. E' l'inevitabile scenario della politica, che poi per certi versi è anche vita-vera. Il protagonismo di alcuni, la mancanza di voglia di vedere esattamente dietro le cose di altri, la forza ma contemporaneamente l'aridità degli slogan gridati in piazza. C'è ovviamente chi si chiede spesso se valga la pena mescolare il meglio dei propri sogni con la brutalità dei meccanismi della politica. E non è un dilemma da poco. Alla fine bisogna avere il coraggio di rispondere alla questione, perchè proprio in chi la evita si alimentano le peggiori manifestazioni di cieca e violenta ottusità. Si può decidere di corazzarli, i propri sogni, di capire che in effetti se uno slogan "politico" ci appare riduttivo c'è per contro, una realtà potente che costantemente sibila i propri messaggi alla radio, alla televisione, sui giornali, nelle vetrine, nei dettami comportamentali, ed è una realtà che non necessariamente ha a cuore le reali esigenze delle persone. Si può decidere di tirarsene fuori per non inquinare la propria sensibilità ma rimane comunque il sospetto di fare silenziosamente il gioco di chi vuole che le cose seguano un determinato corso.Mi fermo qui perchè al momento è solo una riflessione nero su bianco suggerita da alcuni vostri messaggi in bacheca.E se sono andato fuori tema usate pure la matita rossa.