Mi muovo un giorno prima, dato che trovandomi nella west side ligure dovrò percorrere in treno un bel po' di chilometri, con tanto di cambi ferroviari. E diciamo pure che Trenitalia non garantisce sufficiente affidabilità. Insomma se dovró essere ferroviariamente soppresso preferisco non rischiare ritardi il giorno del concerto. Inoltre a "rock sotto le stelle " questa sera suoneranno i "bloody beetroots", che da più di un anno girano il mondo con il supporto di tecnici della nostra squadra. Quindi facce amiche e situazione familiare. Ceno con Bob e Tommy, che sul palco questa sera saranno accompagnati da Jacopo, già batterista degli Zu e avranno con loro Dennis Lyxzen un incendiario front man svedese ex leader dei Refused e di International Noise Conspiracy. A me i bloody, piacciono il loro live dà sempre soddisfazione e credo che prima o poi dovremo fare qualche cosa insieme.
L'albergo è a venti metri dal palco, saluto, abbraccio un po' di amici, finisco per firmare anche io qualche autografo, faccio un in bocca al lupo ai bloody che tra poche ore saliranno sul tour bus diretti in Francia e nel resto del mondo, dove collezionano riscontri impressionanti.
Mi sveglio, chiedo una bici all'hotel e parto per l'esplorazione della città. Ho sempre patito il fatto di suonare in posti diversi avendo solo a che fare con furgone, palco e albergo. Più di una volta pur di catturare un qualche frammento emotivo del luogo sono uscito in piena solitudine, mani in tasca, dagli hotel nottetempo. Oggi avrò addirittura una mezza giornata a disposizione. E quindi Cattedrale, Castello, zona medievale con archi e e portici e poi via Ercole d'Este che percorsa fino in fondo diventa una strada metafisica che ti porta dalla città a qualche cosa di indefinito che può sembrare aperta campagna, quiete, cinguettio, profumi e storia. Palazzo Diamante e i suoi quadri rinascimentali enigmatici. Le mura (quasi tutte ciclabili come del resto il centro della città), quelle che danno sul verde del cimitero ebraico e altre vie bellissime di cui non ricordo il nome. Ferrara, vista così per la prima volta senza saperne nulla, ti lascia a bocca aperta, pare un luogo collocato più in Europa che in Italia, per il respiro degli spazi, per il coraggio della pedonalizzazione, per quella impressione di cura e di funzionalità che talvolta le città emiliane danno.
Nemmeno me ne accorgo che è già ora di raggiungere gli altri per il sound check.
Ecco, se vogliamo cogliere una nota storta, scopriamo che Ferrara e' uno di quei posti dove viene applicata la norma sulla limitazione dei decibel per i concerti. La stessa che sta rovinando il piacere del live a Milano, Bologna e in altre città nelle quali ormai si smette di andare a sentire musica dal vivo all'aperto. 95 decibel per un concerto rock sono un' idiozia. Ma su questo argomento, del quale discuteró anche con il giovane assessore alla cultura, perplesso quanto me sulla severità di tali restrizioni, abbiamo già intenzione di smuovere un po' di iniziative.
Il concerto é di quelli belli, l'atmosfera è calda anche se pubblico non è necessariamente dei più esagitati. Sappiamo che gli emiliani sono tendenzialmente tranquilloni e questa sera ballano, applaudono e si commuovono "civilmente" nello scenario incorniciato dalle mura del castello e da antichi palazzi. A fare i selvaggi del resto ci pensiamo noi, io in particolar modo finisco di nuovo con un dito aperto e sanguinante, dopo essermi più volte ripromesso di non pigliare più a pugni lo strumento.
Un pensiero lo dedicheremo a Luigi, un "terrestre" della prima ora che a causa di un incidente in moto è da poco uscito dal coma, alcuni amici hanno voluto raccontarci la sua storia e noi vogliamo fargli sapere che lo rivorremo sotto il palco al prossimo giro. Tra le persone conosciute : Manuele Fusaroli, produttore, musicista e tecnico con all'attivo produzioni come "il teatro degli orrori" e " le luci della centrale elettrica", ovvero Vasco Brondi. E proprio il cantautore ferrarese, sarà tra il pubblico, lo scopriremo da un sms di complimenti che lo schivo personaggio mi invierà nella notte. La centrale elettrica che per noi viandanti fa molto Blade Runner ma che per i ragazzi di qui è probabilmente qualche cosa di meno poetico e più minaccioso, é l'ultimo frame di questa tappa dell'eden. Domani partiremo per Napoli.
Max
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