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SUBSONICA 12/12/08 13:07

Concerto al Velvet - Rimini (07-12-2008)

Concerto al Velvet - Rimini - 2300 persone (esaurito)

Soddisfazione. Stanchezza. Muscoli che fanno male. Sensazione di essere saliti “di un gradino più su”. Dentro il mio corpo, la fine di un tour genera le stesse sensazioni di quando hai portato a termine una prestazione sportiva.
Questa è la sveglia di una solare e fredda domenica di dicembre a Bologna, vigilia di un lunedì di festa che credo molti aspettino. Per me significa ritorno a casa, reale, ma anche metaforico: fine di un anno che mi ha cambiato-o meglio, migliorato-come musicista e come essere umano. E vedo un po’ trasformati anche i miei compagni di squadra, con cui a fasi alterne trovo complicità o discussione, quasi come succedeva con i compagni di scuola alle superiori. Insomma, sto forse descrivendo un invecchiamento? Noooo, amici cari. La corazza si indurisce con il tempo e i cinque stronzetti qui, sul palco stanno suonando come non è mai successo in dodici anni…questa è la verità che più mi accarezza fra queste riflessioni.
Ciò che anima la vita di un musicista è l’eterna dicotomia tra disco-tour-periodo a casa. Mi spiego. Il tour arriva sempre al momento giusto, quando ne hai i coglioni pieni di stare in studio a registrare e il periodo “off” a casa è quanto più desideri dopo dieci giorni di aereotrenofurgonehotelbirracasino. E apprezzi quella che banalmente tendiamo a liquidare come “quotidianità”, tipo andare a comprare la frutta nel negozietto vicino a casa,o un giornale all’edicola, sentire i rassicuranti suoni degli animali e della campagna che mi circonda, incontrare qualche faccia amica in paese. E poi Casa=Amore: la motivazione più sincera.
Con questo lungo tour, abbiamo forse dimostrato di avere una capacità metamorfica propria del periodo post-moderno. Dai palazzetti sold-out delle prime date, passando per l’esperimento dance di Ibiza, le due date a Londra e Bruxelles, per finire con un club tour, asciutto e memore delle esperienze di fine anni Novanta. E poi l’impegno contro il nucleare di No Nuke e l’impatto quasi zero del palco “foto-voltaico”. In fin dei conti, i Subsonica sono quella roba lì: capaci di martellare per un’ora di fila con la cassa in quattro, ma anche di ammorbidire l’atmosfera con chitarre acustiche e piano a coda. L’importante è non adagiarsi mai su ciò che è stato costruito…
Abbiamo viaggiato tanto, su ogni mezzo immaginabile: molti aerei,che un po’ di paura la mettono sempre, van affittati, treni e il tour bus “prestatoci” dalla Gibson. Che sarà anche ingombrante e un po’ eccessivo, ma COMODO. Passiamo la maggior parte del tempo su una strada, quindi la sicurezza e il comfort non sono fattori trascurabili…ci volete o no belli saltellanti sul palco?!? ;))
 E veniamo a quest’ultimo concerto, al Velvet di Rimini. Da qui è passata la storia del rock e l’aria che si respira è unica. I camerini sono stati riverniciati di recente, ma se potessero parlare, ci racconterebbero un bel po’ di storielle interessanti…Tra cui anche quelle di una ggggiovine band agli esordi di nome Subsonica, che qui ha portato scompiglio varie volte.
Cosa vi posso raccontare di stasera?
Il locale è STRAPIENO, forse come non l’ho mai visto. È venuto a trovarci Mirco –il nostro direttore di produzione- il quale ha dovuto abbandonare il lavoro per un po’ di tempo, per riprendersi da un forte accumulo di stress. È qui con il suo figlio più piccolo e l’emozione nel rivedersi è palpabile. Tra l’altro, Mirco è stato tra i fondatori dello Slego, lo storico locale che a fine anni ’90 si trasformò in Velvet: il significato della sua presenza è ancora più forte.
Prima dello show, nei camerini si improvvisa una bisca clandestina, con partitone a poker texano tra Arrazzo, Ninja, Samuel, Boosta e Beppone, l’enorme driver che accompagna Bubu alle serate da dj. Manca un po’ di musica jazz e l’atmosfera è da film mafioso…anche se ci si gioca 5 euro a testa. ;) prevale l’esperienza al gioco di Ivan, che si intasca il pingue bottino, con evidente disappunto del Ninja.
La nostra esibizione è potente, precisa,anche se arriviamo da una settimana devastante. Mai come stasera, traggo energia dai volti delle prime file, che mostrano sorrisi, lacrime e urla…un vero show di emozioni! Cosa credete che spinga ogni volta Samuel a cantare a squarciagola il finale di Strade?? Prima di iniziare, la solfa è sempre la stessa: “nooo, ragazzi, stasera non ce la faccio…finiamo con Preso Blu”. Poi sali sul palco e te lo vedi che si gira verso di te e dice, senza esitare, “Strade”. È il suo lato più bello e imprevedibile, che però lo rende un cantante unico. Yeah, Samuelito.
Finito il concerto, ci dividiamo per sentieri differenti: Samu e Boosta a fare i DJ (Reggio Emilia e Ancona), io e Ninja in hotel, vista la levataccia dell’indomani, Max signore della consolle del Velvet, a far ballare la moltitudine rimasta in loco.
Vorrei ringraziarvi uno per uno, per tutte le emozioni che mi/ci avete regalato durante quest’anno e,anche se la cosa non è possibile, fate conto che sia avvenuta.
E tutto lo staff che lavora per noi, notte e giorno senza mai fermarsi, per fare in modo che i nostri spettacoli funzionino come orologi svizzeri. La lista sarebbe troppo lunga, ma tanto sapete chi siete e quanto valete.
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

Vicio


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