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SUBSONICA 01/12/08 18:02

Concerto al Viper - Firenze (20-11-2008)

Concerto al Viper - Firenze - 1300 persone (esaurito)

Partiamo con una banalità, di quelle più classiche: le stagioni non sono più quelle di una volta. Ed ecco che ci ritroviamo un novembre con temperature moderate, quasi primaverili. Il qui sottoscritto tamarro prende al volo l’occasione e se ne va in giro la domenica con maglietta leggera e poco altro. Anche al supermercato, dove però vige un clima da Antartide, giusto per surgelare, oltre a pesci e pollame, anche i malcapitati clienti. Tutto ‘sto preambolo perché?
Eh…perché inizio la settimana con un fetentissimo mal di gola, che si tramuta in altrettanto fetente raffreddore quando è ora di partire per Firenze, dove dobbiamo fare ben due concerti, un giorno dopo l’altro. In viaggio ci guardiamo l’ultima release di Hulk, con uno strepitoso Edward Norton, ma purtroppo dopo poco sento che è meglio farsi una dormita e vedere se il malessere riesce ad alleviarsi. Neanche per idea. Arrivo nel capoluogo toscano veramente rimbambito (qualcuno direbbe…e che differenza c’è dal solito? ;-)), tanto che faccio il check, una breve cena e mi tappo in camerino, a recuperare energie e a perder tempo su You Tube: sessioni in studio di Timbaland con Busta Rhymes, registrazioni del batterista dei Blink 182, lezioni di basso…da ragazzino sarei diventato pazzo per tutto questo ben di dio. Ok.
Salire sul palco in queste condizioni non è il massimo (anche se il Ninja ci riuscì quasi moribondo, anni fa), ma il Viper è una bolgia fumante di 1300 anime e l’adrenalina sale subito alle stelle. Starnutisco, mi soffio il naso in continuazione –con i fazzoletti forniti da un più che mai prezioso Tony- , ma mi rendo conto che stiamo facendo un concerto strepitoso. Certo, le gambe sono più molli del solito e saltare è proprio faticoso, ma i miei 4 soci filano come siluri e tutto si incastra alla perfezione. Samu canta un finale di Strade da brivido e quando va così…oh yeah, sappiamo che la serata sarà spettacolare. È difficile descrivere i miliardi di emozioni e di pensieri che ti affollano la mente durante un concerto: si va dalla matematica che regola un beat in sedicesimi, alla pura vibrazione interiore (presente un orgasmo?), passando per schizzi di immagine da fase REM. In serate come questa, il pubblico catalizza totalmente la mia attenzione e traggo linfa vitale da ogni salto, pogo, lacrimuccia e urlo, questo splendido reality show che ci viene regalato minuto dopo minuto.
Appena terminate le ultime note di Tutti i miei sbagli, mi intabarro come un beduino e filo dritto in hotel, perché sono davvero sfasciato. Mi travesto da vero rocker vissuto e mi sparo un cocktail letale: doccia bollente, camomilla e tachipirina – ma chi è Keith Richards in confronto a me?! ;-)))
Bien, amigos – al risveglio le mie condizioni sono migliori, ma decido di rimanere in stato larvale, nudo nel letto, ancora per tutto il pomeriggio e godermi un riposo a tutto tondo. Ho appena acquistato un libro che si sta rivelando splendido, Il gioco dell’angelo di Carlos Ruiz Zafòn e mi perdo tra quelle poetiche pagine, noncurante delle ore che passano. Aggiungiamo l’ascolto di qualche novità discografica –Mercury Rev e Kaiser Chiefs- e in un batter d’occhio fuori dalla mia finestra si fa buio. È ora di tornare al Viper e sì, sto proprio meglio. Una frugale cena tutti assieme, tecnici e musici, e si risale on stage. Non prima di aver però fatto il tradizionale brindisi pre-concerto, oggi officiato in via eccezionale da Mr. Piero Pelù e tutta la sua travolgente verve. Quando siamo in zona, Piero è quasi sempre presente: il Rock in persona, simpatico, magnetico e sempre disposto a farsi una chiacchierata e due risate, senza aloni di supponenza che spesso adombrano certi personaggi dello spettacolo. E poi, ragazzi…i Litfiba degli inizi hanno fatto la storia della musica italiana…e non penso che sia solo una mia opinione.
La situazione del Viper è la fotocopia della sera prima, con ogni angolo stipato all’inverosimile. C’è da sudarsi l’anima, ma anche oggi diamo sfoggio della condizione migliore e, con meno raffreddore in corpo, me la godo di più. Mah, non vorrei peccare di immodestia, ma mi sembra che così bene non abbiamo mai suonato in questi anni e, come mi fa giustamente notare Pelù a fine concerto, sia con tutto il “baraccone” dei palazzetti al seguito, sia senza, abbiamo raggiunto una personalità unica. Per migliorare come singolo musicista, suonare tanto assieme agli altri è persino preferibile allo studiare scale, arpeggi e tecnicismi vari per ore e ore. Parola di Vicio. ;)
Dopo il concerto sale in consolle Max e la sua scorta di riempi-pista indie, mentre il resto della truppa vaga per il locale. Io mi soffermo qualche istante a scambiare due parole con Petra Magoni, raffinata cantante di estrazione jazz, che ultimamente sta mietendo successi in giro per il mondo in duo con Ferruccio Spinetti, contrabbassista degli Avion Travel. È qui, oltre che per curiosità, per via della “cuginanza” di primo grado con Silvia, nostra collaboratrice.
Esco dal Viper e il raffreddore mi ha praticamente abbandonato…l’ho sempre detto che bere birra sul palco è la miglior panacea per tutti i mali.

Vicio
                 


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