

piazza Vittorio h16
A pochi giorni dallo sgombero di Venaus, mentre stiamo partendo, arrivano
diversi sms di amici che parlano di lacrimogeni e tensioni durante e il
tentativo di riconquista del presidio Valsusino. Il manganello è arrivato un
paio di notti fa con la stessa cieca e arrogante violenza messa già in campo a
Genova. Sono stati picchiati anziani, donne, persone assolutamente pacifiche.
Sfortunatamente per chi ha pensato bene di impartire l'ordine erano presenti in
loco anche fotografi e giornalisti. Menati pure loro (braccia fratturate a
fotografi che stavano scattando e manganellate e calci ai cronisti).
Senza
quelle testimonianze nessuno avrebbe probabilmente mai saputo e tutto sarebbe
stato liquidato dai telegiornali come un tafferuglio tra agenti delle forze
dell'ordine e estremisti facinorosi -d'altronde il ministro ha anche provato a
negare la carica.
Così fortunatamente non è stato e lo sdegno, unito alla
radicata cultura antifascista di questi luoghi ha provocato una reazione forte
della quale fa parte anche il corteo di oggi, quello che prima di sera
costringerà i carabinieri a togliersi di mezzo.
I giornali parleranno anche
di un'autorizzazione "mirate alle gambe" arrivata da Roma.
Questa sera durante "Sole silenzioso" ricorderemo che sul progresso tracciato sulla pelle delle persone ognuno può pensarla come crede, e può discuterne come crede. Ma è assolutamente necessario cacciare fuori, al più presto, la marmaglia fascista dalla guida del paese. Per il bene di tutti.
Arriviamo al Babilonia di Ponderano verso le 18 e abbracciamo Aldo, con il quale è sempre divertente ripercorre aneddoti e curiosità da back-stage. Ad esempio come non ricordare la nostra ultima data qui (amorematico tour), con un Ninja febbricitante a 40- flebo nel braccio al pronto soccorso, poco prima di salire sul palco. Il locale era stracolmo di gente urlante e Mirco Veronesi guardando impaziente il flacone chiedeva al dottore": -"quanto ci vuole ancora qui" -"ehhh..per tutta la flebo almeno 20 minuti" -"faccia una cosa si volti un attimo" e opplà in cinque minuti allentando un po' il rubinettino si caricava in macchina l'esile ed eroico batterista per trascinarlo sul palco. Un combattente della groova è disposto a questo ed altro.
Questo sarà uno degli ultimi concerti qui a Ponderano.
Il Babilonia chiuderà i battenti, per riaprire, forse, si spera, altrove. Diamo uno sguardo alle scritte che tappezzano il camerino, sedimentazione deliranti di anni e anni di musica, insulti, graffiti erotici, scritte comiche, sconcezze devastanti, italiano, inglese, botta e risposta tra band che non esistono più. Storia. Aldo sostiene che si dovrebbe asportare il tutto ed esporlo in qualche luogo. Osseviamo un "Samuel re dei congiuntivi!" spennarellato con tutta probabilità dai Mambassa e pensiamo che forse anche no.
Si cena in una vicina trattoria, probabilmente una bocciofila nelle stagioni più clementi, e ci si dirige verso il locale. E' bella la sensazione tutta invernale dello spostarsi imbottiti negli abiti pesanti, nebbia dal naso, ghiaccio e neve a bordo strada, il sapore del freddo misto odore di parcheggio in gola. E' un condensato di memorie legate ai primi concerti ma anche un controcampo in esterni perfetto per il calore dei luoghi della musica. Il calore questa sera sarà molto più che semplice metafora. Sarà liquido che cola dalle ciglia, dal soffitto, dai vestiti. Sarà carenza di ossigeno.
Il concerto gira bene ora, si arricchisce di sfumature senza perdere di
potenza.
Smarrisce forse un po' di sorriso a causa della fatica legata alla
mancanza di aria.
Il locale è pieno che di più non si può proprio. E l'aria
manca un po' a tutti infatti il pubblico segue, canta e partecipa ma senza
lanciarsi in piroette. Samuel saluta qualche parole di "l'odore", l'intensità è
al massimo con "fluido-the activator", meno fatica rock e più oscillazione
dance, perfetto per il clima. Le braccia si levano a tempo sulla cassa e
arriviamo dritti alla fine che, non ancora spento l'ultimo delay si è già
passati al d.j. set.
Parte Max con la struggente "Labbra blu" dei Diaframma
nella versione reinterpretata da Cristina Donà. Una piccola soffusa meraviglia
che serve a tutti per tirare fiato. Poi a torso nudo con cambio maglietta in
consolle via verso il resto della nottata. Samuel Boosta Ninja. Fino alla fine,
anzi un attimo prima che ci mancano ancora due concerti e domani si gira una
parte di d.v.d.
Rientrando in albergo mentre ci raccontiamo come sarebbe bello trovare un bar per un panino aperto, ma alle cinque a Biella figurarsi un po'....vediamo un'insegna accesa...un forno!! E giù di pizzette, croissant e altre schifezze che la misericordia della groova ha pensato bene di donarci sul nostro cammino.
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