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SUBSONICA 01/12/05

Concerto a Nonantola

Concerto a Nonantola

Il vero start-up di una giornata di tour viene sancito da mezzo giro di chiavetta di accensione del camion che trasporta gli impianti audio e luci.

Ora 12,45: ...Novellara.... provincia di Modena... pianura padana.

Un uomo con kangool in testa cammina avanti e indietro con passo nervoso e cellulare in mano.
E' Mirco Veronesi, direttore di produzione, massima autorità sul campo. Dall'altra parte della comunicazione Talu, il fornitore degli impianti. Da qualche altra parte ancora un camion. Che doveva arrivare e che non si sa dove sia. Ma facciamo un passo indietro.

In una misteriosa località nella provincia di Padova esiste un magazzino della ditta di trasporti per la quale lavora un uomo.

Quest'uomo si chiama Cibin. Cibin ha un quaderno dove sono riportati tutti i dettagli del calendario del tour, orari, luoghi, mappe stradali. Cibin è un professionista, una persona puntuale, ma quel giorno all'appuntamento Cibin non si presenta. Che ne è di lui? E perché scompare senza lasciare traccia?

Ecco la registrazione della conversazione

-Allora Talu, il camion dov'è ?
-tienti forte ...... Cibin è a Milano
-E perchè il camion è a Milano? Che strada sta facendo e perché è ancora lì, noi dobbiamo incominciare il montaggio, i ragazzi sono già tutti qui che aspettano da mezz'ora.
-Cibin è a Milano con il camion..
-sì ho capito ma...
-ma non hai ancora capito che è sul Camion di qualcun altro ..........
-come sul...
-pensava che il concerto fosse domani e ha preso un altro lavoro!

Paura. Ricapitoliamo la situazione. C'è un concerto da allestire per il quale occorrono almeno sei ore di lavoro, c'è un gruppo musicale ancora ignaro che si sta dando appuntamento in piazza Vittorio a Torino per partire e arrivare (al termine delle sei ore di allestimento) ed effettuare il sound-check. Ci sono un paio di migliaia di ragazzi con il biglietto già in mano che stanno pregustando da giorni il loro concerto sold out, con dj set incluso, con scaletta speciale per aficionados, con scenografie e luci delle quali si narrano meraviglie. In mezzo a tutto questo, uffici stampa, articoli, interviste già rilasciate.

E Cibin, a Milano alla guida di un altro un altro camion.

Con un altro carico diretto chissà dove. il mistero s'infittisce.

Ma dov'è il camion che doveva arrivare, e cosa succederà ora, verrà annullata la data? Quali le soluzioni possibili di questa vicenda?

Mirco Veronesi nel suo lavoro deve costantemente fronteggiare l'emergenza. Fa parte del mestiere di chi ha a che fare con molte persone, mezzi strumentazioni, orari, complicazioni continue. Mirco Veronesi ha sempre e solo un'unica certezza, a qualsiasi costo il concerto si deve fare. Nel lavoro di Mirco Veronesi a volte la differenza viene determinata dal numero e dalla qualità di persone o strutture di fiducia che si possono attivare in un momento di difficoltà. E fortunatamente lui e noi abbiamo molti amici. La ricerca di una patente C immediatamente operativa in zona Veneto, parte dal Rivolta, il centro sociale dove abbiamo tenuto l'ultima data. La situazione viene risolta all'istante. Trovato un autista che si precipita in provincia di Padova e si mette alla guida del mezzo, che riesce a giungere appena in tempo per consentirci di effettuare tutte le operazioni necessarie entro il tempo limite.
Finiremo il sound-check di fronte al pubblico, ma ce la faremo.

Ma intanto dov'è Cibin, qual'è il suo stato d'animo, ma soprattutto da domani....quando mai gli passerà più a suon di prese per il culo?! Questa sera dobbiamo e vogliamo fare un concerto irreprensibile. Dopo una prima data bolognese, divertente come clima, ma un po' "dilettanti allo sbaraglio" come cura formale, due successive Senigallia e Orzinuovi ottime a tratti ma ancora da sciogliere, un Mestre (che doveva essere il concertone) penalizzata da vari problemi tecnici e di rimbombo sul palco, oggi non si scappa.

Infatti la notizia dei ritardi crea un po' di disappunto. non ci scoraggiamo, decidiamo di fare prima la cena (mentre i tecnici stanno freneticamente completando le operazioni) e poi le prove per ottimizzare al massimo i tempi. Samuel fa un'intervista nei camerini, ci prepariamo e saliamo sul palco.

Il Vox è un locale di livello internazionale, come struttura, qualità acustica e programmazione.

E' il nostro primo concerto qui.

Per i ragazzi all'ingresso ci sarà una fastidiosa accoglienza di finanza e cani. Antigroove totale.

Partiamo, sciolti e carichi. Il pubblico è composto da queste parti. E' gente abituata ad un'inflazione di concerti e non si lascia andare tanto facilmente. Però ascolta e piano piano si scioglie. Questa scaletta per noi è stimolante, si va dalla rotondità dei brani del primo album, agli incastri ritmici più complessi, all'atmosfera dei brani inediti e di Eva Eva e di Dentro i miei vuoti, all'adrenalina di Perfezione e L'errore. C'è anche la parentesi più ludica di Depre, Nuova Ossessione, Discolabirinto.

Insomma riuscire a fare girare momenti così differenti nell'ambito delle due ore è una bella soddisfazione. E' certamente il concerto più ricco di differenti stati d'animo che abbiamo mai allestito in nove anni di storia. E questa sera è finalmente rodato. Samuel si mastica via una frase di "Incantevole" facciamo una doppia partenza su "Depre", ma per due ore tutto fila liscio e coinvolgente.

Per il dj set faremo a meno di Boosta, deve tornare a Torino per una qualche conferenza partendo alle sei del mattino.
Max prima, Ninja e Samuel terranno ancora alta la groova per un paio d'ore.
Per il Ninja solo breakbeat, per Samuel una selezione con sovrapposizione costante di "grey" dei Motel Connection. Nel mezzo della disfida - un disco a testa - tra i due, ad un certo punto sale Max con uno sguardo del tipo "mi fate giocare pure a me?" e ficca sù "Born Slippy" degli Underworld. La gente accoglie bene. Peccato che dai 120 bpm delle precedenti selezioni, il maldestro abbia inserito un 140 bpm che costringerà Samuel e Ninja alle capriole per rientrare in battuta con un minimo di coerenza.

Verso le tre le quali veniamo gentilmente pregati a toglierci dalle palle che il locale deve chiudere i battenti.


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