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SUBSONICA 19/11/05

Concerto a Senigallia

Concerto a Senigallia

-neuroni nella spazio-

Ecco, se dovessimo svegliarci così tutte le mattine il tour finirebbe prima di incominciare. Ci salutiamo con cordiali grugniti e ci dirigiamo direttamente verso un ristorante in zona. Prima però ritorniamo al locale per essere sicuri di non avere dimenticato nulla. Fuori dallo Starcity c'è un bus da tournèe con tanto di targa inglese, scende Ivan che ritorna pochi minuti dopo con la fronte aggrottata "miii che chiusura, c'è una bara sul palco!! Andiamo via, che già sento un alone di sfiga, madooo io il tour manager per dei metallari così non lo farei mai, fammi toccare le palle!!". Il nome del gruppo Metal in questione se lo ricorda solo Vicio, che racconta anche veri aneddoti del tipo "... che un giorno il cantante tipo del gruppo è stato costretto dal produttore tipo a cantare chiuso in una bara per entrare meglio nello spirito del brano, alla terza take è uscito dallo studio e il tipo nessuno l'ha mai più rivisto. Fra l'altro al posto dell'asta del microfono aveva due tibie."

Con la digestione arriva il peggio uscendo dal ristorante ciondolando verso il camper prendiamo la strada per Senigallia. Le funzioni mentali, consentono comunque, durante il viaggio, lo svolgimento regolare di un torneo di calcio virtuale nel quale Vicio, squadra cuscinetto, mazzuola tutti diventando a sorpresa campione della giornata.
E' bello viaggiare affiancando il mare e respirando il cielo terso, passa la Romagna e arrivano i colli delle Marche, sempre spettacolari.

-problematiche-

Del Mamamia abbiamo già detto che è un club molto bello al quale leghiamo molti bei ricordi. Oggi però, purtroppo, per vari motivi ne cancelleremo alcuni. Prima del check cerchiamo di spostare la nostra consolle per un dj set in posizione di sicurezza. Durante uno degli ulitmi after-show al Mamamia, Samuel è stato letteralmente assalito e sommerso da una piramide di fanciulle urlanti e Boosta per non sentirsi da meno ha dichiarato di essere stato scaraventato in terra dall'impatto frontale dell'eccessivo affetto di un altro drappello schierato in formazione detta "a mandria di bufalo".
La cabina del dj così come è posizionata rischierebbe di trasformarsi in Fort Alamo. Dovremo insistere molto, alla fine si riuscirà a fare e non ci saranno problemi. In generale ci saranno un po' di difficoltà logistiche e di rapporti, a fronte di un sold out che qualcuno ci dice essere il primo nello storia del locale. Ecco, un altro problema è che probabilmente verrà fatta entrare molta più gente del dovuto, con qualche disagio per chi voleva godersi il concerto senza sentirsi una sardina in scatola. Riceveremo molte lamentele in questo senso, ci scusiamo ma davvero non abbiamo nessuna responsabilità, se non quella di vigilare meglio per il futuro.
Comunque, andando per ordine, effettuiamo il check, facciamo alcune modifiche al suono di palco. Qualcuno opterà per delle cuffie più isolanti. Durante il check riceviamo la visita di una persona che sta lottando contro un grande disagio fisico, in compagnia dei propri genitori. Solo pochi minuti, qualche foto, alcune firme, le parole di ringraziamento di un padre che racconta di quanto sia importante l'amore di sua figlia per la musica, in particolare per la nostra, nel tenere duro, una semplice bottiglia di vino in omaggio, il gesto schietto di un braccio piegato a mezz'aria a dirci "mi raccomando, forza!", ci regalano molto di più di qualsiasi attestato. Mettono in contatto l'astrazione necessaria alla musica e anche al modo di viverla con una sua importanza reale. Che non sta negli scaffali di un negozio, nei premi e nemmeno nelle classifiche ma nella condivisione di ciò che la musica stessa offre a noi stessi e a chi la vive in certe situazioni probabilmente più di noi.
Risaliamo sul palco e terminiamo le prove. Cena. Partita Roma-Juve, per Ninja e per uno sciame di granata che lo seguono per gufare pregustando la serie di sfottò, che resteranno invece mutismo assoluto. C'è un bel clima di amicizia in questa ripartenza, ci si diverte si ride molto. Anche nella schiera dei tecnici c'è un clima molto rilassato, e il dopo concerto con la selezione dei dischi diventa la festa per tutti.
Parte il concerto ed è subito suonato molto più sciolto rispetto a ieri.
Il locale è perfetto nelle dimensioni, il pubblico sotto il palco, caldissimo. La scaletta sarà via via sempre più sciolta, ma già così percepiamo un grande entusiasmo. Suoniamo meglio anche i brani strumentali, che per il pubblico compresso dal sovraffollamento soprattutto in fondo alla sala risulteranno forse un calo di flusso, ma il finale sarà piuttosto travolgente. Samuel si scaglierà a sorpresa sulla gente in stage diving sul finale di "abitudine"

-dare tutto-

"abbiamo dato tutto" sarà il commento ironico di Max al microfono nel non rivedere Samuel risalire. Si racconta di un vocalist in una discoteca gay di Cagliari, che era solito arringare la folla festante e danzante del primo mattino al grido sfatto di "dobbiamo ddare tttutto!!!!" Inutile dire che è diventato uno slogan anche da queste parti. Verrà ripreso anche durante il dj set. con microfono. Questa sera da estrazione, parte Samuel, poi Boosta, poi Ninja, poi Max, poi ancora Ninja e Ninja e ancora Ninja che alla fine minacciamo pubblicamente di abbattere con un cecchino se non lascia spazio ai dj del locale. Sta girando una boccetta di tonico a base di carnitina caffeina e una serie di ina tutte assolutamente legali acquistata in uno smart shop di Torino che rende l'atrmosfera ancora più ludica e inarrestabile. Alla fine trasferiremo consolle e dischi in uno spazio privè vicino al camerino, con amici tecnici affiliati e malcapitati dove finiremo per essere minacciati da uno della security se non la piantiamo lì che sono già le cinque. Ddaretttuuuuttto, appunto.


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