-Nero di seppia-
Nelle modificazioni spontanee del nostro gergo "nero di seppia" è diventato il termine per definire l'atteggiamento elusivo di colui il quale utilizza raffiche di parole - argomentazioni sfuggenti, gesti concitati, esclamazioni di autocommiserazione condite con manifestazione di ingratitudine subita - e quant' altro possa tornare utile, per evitare di fornire spiegazioni chiare su qualcosa.
Ad esempio sul perché si debba dare un appuntamento alle 11 del mattino per poi partire alle 14 e 30 e arrivare in puntualmente in ritardo. Puntualmente in ritardo: un ottimo esempio di ossimoro tra l'altro.
- Ivan "miiiiii allora tu, tu mi hai chiamato e io ti ho detto di trovarti in garage venti minuti fa e poi l'altro miiii che chiama per farsi venire a prendere e poi il camper che dovevamo montarci dentro il televisore no? e i film chi li guarda forse io che guido, miii ma perché non vi state zitti se non sapete??? parlate e non sapete che qui tutti che aprono la bocca e io mi faccio un culo così e poi è colpa mia già, già tanto è sempre colpa di Ivan, e già no?"
Ivan è il maestro indiscusso nella disciplina nero di seppia, roba da decimo dan. Riavvolgere il gomitolo impazzito delle spiegazioni con lui diventa talvolta così faticoso da farti preferire una resa incondizionata. Per sfinimento.
Comunque: partiamo tardi, arriviamo tardissimo a Rastrignano, pochi chilometri da Bologna tra i colli, ma non quelli della vespa di Cremonini, quelli stanno da un'altra parte ci dicono.
Lo Star-city è un grande capannone con pavimento in simil legno, non brutto e con un'acustica più che decente.
Ottimo spazio per un concerto.
Ad attenderci troviamo i tecnici, ancora super indaffarati con le ultime
messe punto. Staff ridotto per questo tour, dalle 40 persone del tour estivo
siamo scesi a sedici anime. Cerchiamo subito il palco con lo sguardo per
confrontarlo con i disegni del progetto di Mamo Pozzoli. E' esattamente come ce
lo aspettavamo, bellissimo.
Sarà una bella sfida per lui e per noi portare
avanti due ore di spettacolo senza utilizzare luci convenzionali, motorizzati,
lampade strobo, e tutto ciò che rappresenta l'abc dell'illuminotecnica abituale.
Ci sono praticamente solo pannelli a led, incastrati in una sorta di gabbia
metallica. Tutto inedito e assolutamente innovativo. Salutiamo Mirco Veronesi,
nostro fratello maggiore che è anche il deus ex machina di tutto ciò che di live
c'è nei Subsonica. Mirco è con noi dai tempi di Amorematico. All'epoca lavorava
con la Mescal, in seguito ha preferito abbandonare l'agenzia di Nizza Monferrato
per motivi tutto sommato non troppo diversi dai nostri. Le nostre strade si sono
quindi unite completamente a partire dal Terrestre tour: il primo tour
auto-gestito dai Subsonica.
Non sarà dei nostri invece Camilla, con la quale
per il momento abbiamo interrotto la collaborazione a causa di divergenze
piuttosto pesanti. Camilla è stata con noi per moltissimi anni, questa non è
affatto una separazione semplice, oltretutto non abbiamo l'abitudine di
considerare i nostri collaboratori come personale stipendiato da sostituire in
leggerezza in caso di necessità o dissensi o altro. In questo senso la nostra
struttura differisce molto dalla maggior parte delle tourneé dove sono molto
netti i ruoli tra chi dirige e chi esegue e dove tutto è regolato da semplici
modalità lavorative. Purtroppo con Camilla nonostante i tentativi, non siamo
riusciti a chiarire reciprocamente (nell'arco dell'anno) alcuni aspetti
fondamentali che nulla hanno a che vedere con le capacità professionali e con
l'impegno, peraltro mai venuto meno, ma che hanno invece a che fare con i legami
e con lo spirito dei rapporti umani che consideriamo quasi comunitari e proprio
in quanto tali molto delicati, all'interno della struttura live.
Periodo di separazioni, a quanto pare. Cisco dei Modena è venuto a salutare Max e il resto della truppa. Ci sono molti tecnici che hanno lavorato durante i concerti del gruppo emiliano, quindi inizialmente sembra una semplice visita di cortesia. in realtà Cisco è venuto a raccontare che la sua strada e quella dei Modena si sono divise. Max è stato produttore dei Ramblers di "Viva la vida" è ha vissuto con la band a stretto contatto quotidiano per due mesi. Fa sempre molto effetto sentire parlare di divisioni all'interno di una band e nel caso dei Modena si parla anche di una realtà in piena salute, con duecento concerti all'attivo solo negli ultimi due anni. La cosa ci lascia un po' turbati, facciamo gli auguri al gioviale front-man, che ci racconta ancora che dal giorno successivo la notizia sarà di dominio pubblico e che per i fan del gruppo sarà certamente una notizia traumatica, aspettiamo di saperne di più anche dal resto dei componenti e partiamo con il sound-check ché è tardissimo.
Suoniamo tutto il concerto registrandolo per Mamo. Il light designer- scenografo sta dormendo per essere pronto a lavorare da solo durante tutta la notte con la registrazione come unico riferimento. Il giorno dopo vedrà anche lui per la prima volta il lavoro completo. Abbiamo molta fiducia in lui, lo abbiamo stimolato a sperimentare senza preoccuparci dei rischi e difficoltà, perfettamente certi del risultato. Arriviamo a cena per mezzanotte. Avevamo ricevuto un mezzo invito per andare a suonare dischi in un'aula occupata della facoltà di lettere e filosofia, ma è tardi, e siamo anche piuttosto stanchi.
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