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SUBSONICA 07/10/05

Concerto ad Acireale - 2000 persone

Concerto ad Acireale - 2000 persone

pronti a prendere l'aereo con tre ore e mezzo mal contate di sonno sulle spalle e un'ombra sul viso.

Dormiamo quanto possibile sul volo e una volta atterrati raggiungiamo l'albergo.

Dopo pranzo arriva una troupe del tg regionale, Samuel e Max in piena digestione a palpebra pesante, rilasciano un'intervista decisamente non memorabile.
Boosta ha la febbre e tenta di riprendersi in stanza. A seguire Radio telecolor e la prevista partecipazione all'incontro con gli studenti delle facoltà umanistiche di Catania.

La sede, un ex convento chiamato dei "Benedettini" è meravigliosa, così come l'aula magna, gremita di ragazzi. Per quasi due ore parleremo di tutto e di più rispondendo alle stimolanti domande degli studenti. Si va dalle irresistibili uscite del Boosta, che ad una domanda sull'eventuale sensibilità religiosa del gruppo, risponde di essere in procinto di fondare un culto legato alla sua figura scendendo anche nei dettagli fra le risate generali, a Max che riesce a ricondurre (grazie alla proiezione dei clip "Corpo a corpo","Discolabirinto" "Incantevole") la discussione sui previsti temi della Comunicazione. Stupefacente la pazienza e il coinvolgimento dei ragazzi che mostrano di non distrarsi praticamente mai. In Sicilia abbiamo avuto modo di notare un grado di attenzione e di preparazione sulle cose della musica davvero raro. Le interviste, anche quelle tenute nei programmi radio più generalisti, non sono mai scadute nella banalità. La preparazione degli intervistatori è sempre stata nettamente al di sopra della sconfortante media nazionale.

Partiamo per un ulteriore incontro al Ricordi mediastore, dove ci attendono altri ragazzi, dischi da firmare e altre domande. Boosta in un'impennata di shopping compulsivo acquisterà un violino.

Tra un trasferimento e l'altro telefoniamo spesso a Torino, dove nella mattinata si tenuto un funerale laico per Caterina. Un incontro toccante, dove la mancanza della classica figura religiosa, ovvero di colui il quale amministra e in modo convenzionale contiene il dolore collettivo, è stata sostituita dalla testimonianza diretta di tutti quelli che desideravano parlare pubblicamente della amica scomparsa. Le voci degli amici che ci raggiungono telefonicamente sono molto provate. Facciamo cena e ci buttiamo a letto. Dormiamo il più possibile.

La bella giornata tersa di ieri ha lasciato posto ad una pioggia decisamente autunnale. Ci aspettano ancora qualche intervista e il sound-check.

Il Palazzetto che a detta di molti doveva essere acusticamente problematico si dimostra al contrario piuttosto addomesticabile. Cipo, il tecnico del suono, ha oramai maturato una notevole esperienza in materia e alla fine il suono risulterà buono. Siamo stati lontani per quasi due settimane dal palco e oggi abbiamo ripassato il più possibile i brani in scaletta.

Saliamo sul palco di fronte a duemila persone, che urlano come diecimila.

Il concerto è molto atteso.

E sarà anche un bel concerto, pur con l'umore che ci ritroviamo, e non senza le inevitabili amnesie tipiche di quando riparti dopo una lunga pausa. "Serpi" subirà una drastica variazione di struttura ad opera di Samuel che combinato il pasticcio si girerà verso di noi con l'espressione di Owen Wilson in Stursky e Hutch quando viene sorpreso dai suoi stessi colleghi nel corso di una rapina. Il pubblico di Catania ci ha accolto benissimo. La serata non promette un granché, siamo in pieno cambio di stagione e molti locali sono ancora chiusi. Decidiamo, alla fine dopo una bella passeggiata per la via Etnea, dopo un doveroso giro alla storico pub Nievsky, una successiva e infelice incursione (colpa di Ninja già ottenebrato da qualche wodka lemon)) in un locale con musica latino-americana, di fermarci dal paninaro sotto il cavalcavia ferroviario con l'insegna straccetti di cavallo a terminare la serata tra hot dog birre chiacchiere e cibarie di vario genere. Colpo di coda con il Ninja che salta sul tetto del furgone a straziare le corde del violino del Boosta (made in china 52 euro) tipo film di Kusturica, e Max che spruzzandogli acqua con le mani recita "abbandona questo corpo, nel nome di dio te lo ordino, abbandona questo corpo!"


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