Da Napoli ci attende un'intera giornata di spostamento.
Pranziamo in albergo su una terrazza con tanto di vista sul golfo e saliamo sul camper.
Per ingannare il viaggio ascoltiamo il concerto della sera precedente, organizziamo un torneo di FIFA 2005 all'ultimo sangue durante il quale un anti-sportivo Boosta utilizzerà la momentanea menomazione come oggetto di scherno in caso di vittoria "coglione....ti ho battuto con un occhio solo!!" o come attenuante in caso di sconfitta "coglione prova a battermi quando vedo con tutti e due gli occhi!!".
In autogrill l'unica vhs che mette d'accordo tutti (più che altro il resto è già stato visto e rivisto) è una commedia inglese "Love actually". Film sbrodolone a tratti divertente, con la figura di una ex rock star tornata alla ribalta in seguito al discutibile remake natalizio di un suo celebre brano, piuttosto esilarante. Poi ancora sfide di calcio, autostrade grigissime, e un Robin Hood rinvenuto in un cassetto del camper buttato lì per ingannare il viaggio.
Arriviamo all'arena parco nord di Bologna con una sensazione di dejà-vù
tutt'altro che inspiegabile. Siamo in ritardo e ci siamo giusto bruciati un paio
di interviste.
Veniamo catapultati sul palco per il sound-check.
Ci sono
diversi musicisti a seguire le nostra prove. Tra questi i Negramaro che
saluteremo amichevolmente subito dopo, nell'arco della serata. Abbracci fraterni
con alcuni Bluebeaters, in assoluto una delle migliori live band che che
percorrano lo stivale (davvero, per nessun motivo non perdetevi mai un concerto
dei Bluebeaters!).
Scopriamo che Victor il più esuberante vocalist
ragga-drum'and bass-house techno dell'underground torinese è stato assoldato
da mtv in veste di v.j.
Questa sera dopo la cena alcuni di noi torneranno nello spazio Estragon
all'interno della festa dell'unità ad assistere ad una serie di concerti. Altri
finiranno di massacrarsi con il calcio virtuale in albergo. Per il giorno
successivo il primo appuntamento è alle 17. Inutile dire che diamo il giro alla
sveglia sotto le coperte. Poi, a gruppetti o in solitaria, ci perdiamo per le
vie di Bologna. La città è cambiata molto. Le suggestioni della capitale
underground di molti molti anni fa ora lasciano il posto all'immaginario dei
romanzi noir. La prosperosa Bologna è indubbiamente uno dei luoghi più celebrati
nella nuova stagione letteraria italiana animata da crimini efferati, sbirri
tormentati, belle sfuggenti, mafiosi internazionali. In camper girano diversi di
libri di questa scena spontanea composta da scrittori che hanno il pregio di
capire e raccontare, dietro il sipario della cronaca, molto e molto in
profondità - scavando nelle ansie, nelle peggiori inclinazioni, negli ambienti
più oscuri - l'Italia di questi ultimi anni.
Assai meglio di altri.
Finiremo per ritrovarci tutti quanti in un ben noto negozio di strumenti
usati da collezione: Scolopendra. Samuel ne uscirà un istante prima di essere
assalito dallo shopping compulsivo. Boosta ovviamente no e si incamminerà
garrulo sotto il Sabato dei portici con la nuova chitarra a freccia (vedi
kiss-vedibotti-vedi benda del pirata-vedi segni neri sotto gli occhi...) sotto
braccio. Max e Vicio se la caveranno sobriamente uscendo con alcuni
pedalini-effetti nel sacchetto. Partiamo in camper verso il parco-nord.
Troveremo alcune vie di accesso inspiegabilmente chiuse e dovremo guidare il
camper lungo i percorsi più affollati della festa dell'unità. in mezzo ai
ragazzi che si incamminano verso l'area del concerto.
Il risultato è
perfettamente immaginabile: assalto alla diligenza.
Ci facciamo largo
elargendo pacche e sorrisi dai finestrini. Arriviamo pronti per essere frullati
di interviste, solito giro di saluti e volti noti e volti meno noti (...boosta
ma chi cazzo era già questo che mi ha stritolato la mano e demolito la spalla a
pacche? E che ne so? Tu saluta).
Tempo due ore e siamo già stremati.
Facciamo foto, conferenza stampa e salutiamo i responsabili Mtv della
manifestazione sempre molto gentili con noi. Da quando siamo nell'area si sono
alternati le Vibrazioni, i Negrita, i Planet Funk...Tocca a noi.
Nelle
dirette televisive nulla va mai come dovrebbe andare, oramai lo sappiamo:
ascolti in cuffia che sganciano problemi dell'ultimo minuto che saltano fuori
proprio lì quando non dovrebbe accadere. Ma non ce ne preoccupiamo più di tanto
e infiliamo la nostra mezz'ora di live. Ad un certo punto da una qualche regia
viene inviato un cartello con la richiesta di intimare al pubblico di ballare di
meno, il cartello in realtà passa di mano in mano e noi non lo vediamo, ma pare
che il nostro set stia procurando un po' di grattacapi alla security giù alle
transenne.
Giusto il tempo di incominciare a prenderci gusto che dobbiamo
già scendere.
A seguire un'intervista di quelle complicate con le classiche
domande alle quali non sai proprio cosa rispondere per non risultare banale in
modo sconfortante, anche se l'intervistatrice è sveglia e simpatica, il copione
prevede quello. E quindi Boosta parla della tourneè all'estero in vaticano,
tanto per ironizzare un po' sulla cappa di buonismo che aleggia, dichiara di
avere imparato a scrivere in stampatello e ora anche in corsivo, per eludere le
domande sui suoi libri. Samuel trova il modo di rispondere tranquillo usando le
domande come vago pretesto, Max si ridesta come sempre solo quando sente odore
di questione seriose.
Ci spostiamo al pala estragon per il concerto dei linea77. Due episodi su tutto. Samuel con parrucca riccia, trovata nei camerini dove è in corso una duplice festa di compleanno, che sale sul palco ad annunciare il concerto. Ninja decisamente "allegro" che sale alla batteria a metà del brano "diabolus in musica", sbarella completamente la struttura rovinando il pezzo a tutti. Dichiarerà successivamente biascicante "hai presente quando ti appare una sequenza infinita di 'file not found'? ecco una roba del genere, burp!"
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