breve sosta Torinese, appena utile per un ricambio di bagaglio e si riparte.
Samuel, Boosta e Max, con Ivan alla guida in camper (la sera precedente), ninja e vicio il giorno successivo in treno. Quello che l'esperienza ci suggerisce è di evitare di trovarsi a camminare a passo di formica il sabato che precede ferragosto in zona Mestre.
Si parte per Lignano Sabbied'oro, anche se la sabbia qui non l'abbiamo praticamente mai vista.
In viaggio sul camper ultimamente il livello dei dvd è salito. Michelle Gaundry con "Human Nature", "Traffic" di Soderberg e ora rivisitiamo Tarantino. Non siamo ancora al cineclub vero e proprio ma stiamo forzando un minimo di conversione ai puristi dell'enterteinmen. "Le jene", "Dal tramonto all'alba" inframmezzati da un paio di documentari-dvd acquistati da Boosta e Max all'autogrill. Il primo sulla mistica dei nazisti e il secondo sulle arti marziali.
Il quartetto avanguardia si ferma a dormire a Mestre. Il mattino successivo nella hall dell'albergo incontreremo Daniele Silvestri in compagnia di alcuni suoi musicisti. Ha fatto un concerto acustico in zona. Con loro viaggia anche una vecchia conoscenza Lello. Detto super-Lello, all'anagrafe non sappiamo, ma riconosciamo in lui un' autorità massima nell'olimpo del perditempismo- teatral-musical-artistico della città eterna. Attore, principalmente e personaggio travolgente.
Quindi colazione che mette di buon umore, con Max e Daniele che confabulano di progetti e festival musicali vari Lello e Boosta che si distruggono le spalle a pacche. Salutiamo gli amici e ripartiamo con l'ultima parte del dvd sulle arti marziali. Max e Boosta esaltati promettono di iscriversi a Kendo a Settembre, Samuel li guarda perplesso e torna a dormire in cuccetta.
La realtà è che siamo tutti stanchi morti e stasera ci toccherà pure salire dopo il rullo compressore dei Linea 77.
Incontriamo i fratelli di Venaria nella bella arena di Lignano, salutiamo
Gabriele del new age, uno degli organizzatori. In questo lavoro c'è un sacco di
gente che appare stressata, che sembra che stia sollevando il mondo tra sfrozi
indicibili e che combina una gran quantità di casini. Lui invece da buon
nord-estino sembra appartenere alla categoria di chi svolge il proprio senza
rumore con grande efficienza senza negarsi il tempo per sorridere e apparire
divertito dal proprio lavoro. Con i linea è già festa prima di incominciare.
Partono loro, con quel modo di fare che sembrano tutti lì sul palco per caso a
cazzeggiare ma che appena staccano quattro tirano giù l'apocalisse. Questo
particolare, che un po' riconosciamo come partre del mood torinese, fa
sorridere. Soprattutto se paragonato alle pose messe in atto da un bel po' di
atteggiati che dei linea non hanno un decimo della potenza.
Su "diabolus in
musica" salgono Samuel, Vicio al basso e Ninja a doppiare tutta la batteria con
Tozzo. Purtroppo Boosta (senza la tastiera necessaria) e Max senza sufficiente
spazio sul mixer per l'ampli, rimangono fuori. Il brano anche senza i
contrappunti del primo e il solo del secondo sembra non risentire e la platea
s'infiamma. I Linea scendono tra gli applausi.
Tocca a noi, e di certo stasera non cercheremo il confronto sul terreno dell'adrenalina, sfida già di per se non facile con i cinque che sul palco sembrano 77, anche perché la forma in questa fase del tour prossimo alla pausa, non lo consente. Punteremo decisamente sul groove cercando di fare crescere nell'arco delle due ore la tensione. E sarà cosa saggia. il pubblico assaporerà rispondendo con molto calore, l'anfiteatro molto meno dispersivo di una piazza o di un campo sportivo accentuerà l'atmosfera. Noi non ci risparmieremo per nulla. C'è una bella complicità sul palco, e quando le tastiere sull'intro di Nuvole Rapide smetteranno completamente di funzionare, la scioltezza e il relax sopperiranno alla piccola pausa tecnica necessaria per risistemare la situazione tecnica. Finiremo tra le braccia dl pubblico lanciandoci oltre le transenne. Al termine di preso blu e del suo" giorno di pioggia uh uh", ovviamente verrà giù il classico temporale da far smadonnare i tecnici. Ringraziamo come sempre la groova che solitamente preserva lo spazio del concerto, i suoi musicisti e i terrestri spettatori.
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