“….aspetta aspetta, io la rifarei, mettiamo una luce sotto il tavolo e poi Samuel deve andare più lento con la corda del tavolino, e poi parla più forte che se no non si capisce un cazzo”. Boosta inquadrato dall’obbiettivo del Ninja con l’asciugamano in testa sembra una statuina di legno di qualche santo mediterraneo, il resto della troupe è composto da Samuel-effetti speciali e Max-direttore della fotografia. Il set è la stanza dell’albergo. Tratteniamo a stento le risate e giriamo in presa diretta il colossal: “non ti è piaciuto terrestre? Nessun problema-clicca qui” in rotazione sulla home page del sito.
Dunque, ieri le proiezioni hanno avuto qualche problema,
oggi il tutto dovrebbe girare meglio. Arriviamo al palazzetto per il check. E’
una struttura bassa molto fonoassorbente. Basta un fento-secondo di impatto
temperatura sulle mucose nasali a prevedere che suoneremo sudati marci più o
meno da metà scaletta. Esperienza.
L’acustica attutisce talmente tanto il suono amplificato che gli ampli ci sembrano suonare a metà volume. Durante il check Cipo aumenterà di gran lunga la potenza dell’impianto.
Dietro il palco c’è una palestra con un casino di attrezzi e ovviamente subito ci lanciamo a fare i bulli con bilancieri, chest machine, pesi. Veniamo interrotti solo dal profumo di cibo della cucina da campo che seguirà tutto il tour, sfamando tecnici,organizzatori e musicanti. Mirco e Alle stimano un buon risparmio oltre a una comoda elasticità di tempi. Potremo finalmente salire sul palco senza esserci appena alzati da tavola. Quindi con orario da frati, alle 19 in punto, ci approssimiamo,posate e vassoi e bigliettino alla mano, in fila indiana (qui rockstar o non rockstar la burocrazia sabaudanon guarda in faccia a nessuno) per la cena.
Streching, bevande e intrugli energetici. Samuel tenta una formula piuttosto discutibile che prevede un mix tra erismo (erba che rilassa le corde vocali) vodka una smart-drug chiamata “il fluido” e propoli, provocando il disgusto del camerino.
Stasera si discute di sesso, pratiche al limite dell’inverosimile, qualcuno ad un certo punto nomina e descrive il “felching”. Nuovo disgusto. Smettiamo immediatamente.
Siamo pronti a partire ma ci chiedono di attendere per evitare che le persone ancora fuori dal palazzetto si accalchino facendosi del male.
Sfuma il disco dei sikitikis, buio, grida.
La prima parte è meno esplosiva rispetto a ieri, c’è più concentrazione nell’esecuzione, evitiamo gli errori. Nel secondo set il concerto trova il suo equilibrio, nonostante il debito d’ossigeno. Fatichiamo un po’ a respirare e siamo zuppi fino ai calzini. Ma il pubblico trascina ballando ininterrottamente e cantando tutte le canzoni. Le proiezioni hannoqualche problema d assestamento in alcuni punti.
Alla fine, un buon concerto di fronte a gran bel pubblico. Ci ficchiamo contenti sotto le docce, senza risparmiarci i soliti scherzi idioti. Qualcunopropone di raggiungere il new age di Roncade. Gabriele, l’organizzatore della data è uno dei proprietari del locale. Ricordiamo ancora il primo live al “new age” davanti a 120 persone e la gentilezza dei suoi proprietari. Ci ripromettiamo di non fare troppo tardi, di non tornare a quattro zampe in albergo, prendiamo i dischi e partiamo per riproporre la selezione dei quattro dj
Al new age incontriamo alcune alte cariche della sezione opinioni. Mezcal e Capitan Fritto, ci sono vecchie altre conoscenze del vu vu vu che riferiscono i loro preziosi pareri. Tutti d’accordo sulla qualità del concerto. Secondo qualcuno ci sono nuovi brani che dal vivo rendono assai di più rispetto all’album. Alla fine, dopo aver djato, ballato chiacchierato e sbevazzato torneremo in albergo - non freschissimi -, sapendo già che a Bologna saremo costretti ad utilizzare le energie di riserva.
Frase della giornata pronunciata da Franco - flautista dei Modena City Ramblers - venuto fin qui per curiosare il concerto e per salutare la morosa che lavora con la ditta che fornisce il palco “soch, grande grande energia mica me l’aspetavo, ma ci avete anche la chitarra acussstica, mo alora siete anche voi un bel gruppo folk!”
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