Che ci sono venuto a fare a Città di Castello oltre che a fuggire la calura estiva, stare in compagnia di amici oramai consolidati, dormire sotto un soffitto del quattrocento e mangiare ottima ed economica cucina Umbra? I mixaggi del DVD realizzato dal concerto invernale al Filaforum di Assago. Le immagini dell'evento riprese con dodici telecamere che saettano tra il palco e i dodicimila e fischia spettatori sono davvero impressionanti. Si tratta ora di far rendere al meglio anche la parte audio. Il DVD offre una possibilità in questo campo molto interessante. Il suono in 5.1. Alcuni avranno già avuto modo di sistemarsi in casa un impiantino con 5 casse e un subwoofer, il cosiddetto home teathre. La naturale evoluzione del dolby digitale che passa dal cinema allo spazio domestico. Ora, io sono piuttosto convinto che gran parte del tripudio di tecnologia che oramai addobba il nostro spazio quotidiano sia piuttosto superfluo. Ci fosse una consultazione planetaria per abolire oltre alla schiavitù dei cellulari, molti comfort digital- telematici più gadget di sorta e ottenere in cambio una più quieta ecologica e pulita qualità dell'esistenza sarei il primo cittadino presente al seggio. Dopo di che, in apparente contraddizione con quanto appena affermato, sono il primo ad adeguarmi alle necessità relazionali e lavorative, avendo scelto di vivere nel mondo e non in isolamento arcadico-agreste-agituristico-agrirurale, che chissà che prima o poi invece non. Non cambio un cellulare nemmeno morto, almeno fino a quando è in grado di esalare l'ultimo squillo, ma è ovvio che la passione per il suono oltre che per la musica, nel momento in cui mi trovo ad avere la possibilità di posizionare strumenti e frequenze non solo secondo il criterio sinistra-destra, ma anche davanti, dietro in centro dietro la testa, con possibilità di movimenti spaziali (orizzontali) praticamente illimitati, mi fa gasare un bel po'. E quindi grazie a questa nuova variante sul tema "rape e inlusioni" sopporterò meglio il rifacimento del mixaggio di brani già trattati innumerevoli volte. In realtà alcune esecuzioni sono piuttosto differenti così come la scelta dei brani e l'utilizzo dei microfoni in sala. Marco Capaccioni ha allestito il suo piccolo studio con cinque casse più il diffusore di basse frequenze e da due anni segue l'evoluzione di questa tecnica di mixaggio in alcuni studi londinesi. Per lo spettatore-ascoltatore in possesso del sistema 5.1 ci sarà innanzi tutto la percezione di trovarsi immerso nel pubblico, con voci e applausi distribuiti nello spazio sonoro. In più ovviamente essendo noialtri degli esuberanti, le possibilità del sistema verranno sfruttate ben oltre il cauto standard dei live nazionali. A costo di sbracare, faremo correre strumenti ed effetti sul tutto il piano sonoro orizzontale a disposizione. In realtà un'attenzione ben precisa la riservo personalmente alla pertinenza dei movimenti spaziali in relazione all'immaginario del brano. Ogni tanto ascoltando i dialoghi tra me e Marco si può avere l'impressione di trovarsi in compagnia di consumatori intensivi di lsd: "Marco io sull'eco dell'sm57 di Samuel ci voglio vedere le nuvole rapide, non uno slalom impazzito, le vorrei vedere passare qui sopra da davanti a dietro, fluide fluide". E cose del genere, il tutto per un paio di settimane. Che sturia!
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