Con questo concerto apriamo una parentesi di sostegno ad alcune realtà di autorganizzazione.
Il centro sociale Rivolta insieme al Pedro di Padova è una roccaforte di iniziative politiche, sociali e culturali dell'area nord-estina. L'ultimo nostro concerto in questo grande centro autogestito risale al capodanno del 2001.
Partiamo a mezzogiorno, troviamo coda ed arriviamo in ritardo. L'evento è stato trasferito nel parcheggio antistante per evitare la calura e la calca. Per l'ora del concerto saranno presenti poco più di tremila persone. Che non sono certo poche ma che rispetto alle resse alle quali ultimamente siamo abituati risulteranno ben diluite nell'ampio spazio. L'atmosfera che si crea è piuttosto rilassata e fa risaltare bene i primi brani lenti. Potessimo scegliere al volo una scaletta questa sera sarebbe down beat o medium time. Comunque il concerto decolla ugualmente anche sui brani più tirati.
Sul primo bis il discorso introduttivo di Max risulterà un po' appannato poiché lo stesso si dichiarerà incuriosito e confuso da alcuni cori degli ultras unione del Venezia presenti sotto il palco. Due false partenze del brano successivo con intermezzo di varietà tastieristico ufficializzeranno definitivamente il clima informale della serata. I tecnici a bordo palco si esibiscono con movenze da maccarena noi ci divertiamo fino a che sul penultimo brano manco a dirlo immancabilmente "Tutti i miei sbagli", il generatore elettrogeno si pianta. E noi con lui. Tutti al buio, rischiarati solo dalle illuminazioni stradali. La gente rimarrà sul posto per più di venti minuti nonostante il concerto fosse già durato due ore ad attendere la ripresa finale. E così con metà impianto funzionante, due luci di taglio più quelle del parcheggio suoniamo una emozionante "Sole silenzioso" in uno dei luoghi della "disobbedienza".
Boosta metterà i dischi all'interno della struttura. Dischi che nel frattempo erano stati dimenticati all'Estragon di Bologna e che un volenteroso del Rivolta (grazie Enrico) andrà a recuperare in macchina durante il concerto. Poteva andare peggio, Boosta poteva anche non accorgersi in tempo della svista e presentarsi dietro la consolle, sorridere incassando gli applausi girarsi verso Ivan a domandare la borsa dei dischi solo allora comprendere l'entità della cacata.
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