Se ne accorge anche Ivano Fossati che è venuto a curiosare dietro le quinte, apprezzando sia il pubblico nella sua composizione eterogenea e nella sua propensione allo scatenamento, sia il clima assolutamente amichevole che si respira nei rapporti dietro le quinte.
Arriviamo a Nizza con un attimo di ritardo, giusto in tempo per vedere terminare i Gatto Ciliegia, seguire l’esibizione dei Mice-vice, i redivivi Fratelli di Soledad seguiti da un emozionante set dei Yuppie Flu. Il quintetto anconetano reduce da applaudite sortite londinesi è la grossa sorpresa della serata. Dopo di loro i più conosciuti Punkreas coinvolgeranno come sempre, Cristina Donà emozionerà tutti con la sua incredibile voce e i Marlene Kuntz si presenteranno un set di grandissima compattezza, dimostrando quanto siano costantemente in grado di superarsi. Non siamo certamente i migliori giudici di noi stessi, ma ci troviamo a nostro agio nel suonare una scaletta calibrata secondo un criterio di sintonia con gli artisti che hanno caratterizzato questa emozionante giornata. Guardiamo la gente reagire con la spettacolare energia di sempre. Guardiamo anche Manuel Agnelli, assolutamente in forma, destreggiarsi con grande maestria nel ruolo di maestro di cerimonie, coppola in testa e camicia tardo romantica d'ordinanza.
A bordo palco una presenza mondana è rappresentata da Cudicini, il portiere italiano votato come miglior giocatore dell'anno nel campionato inglese. Gioca infatti con la squadra del Chelsea e ha spostato una appassionata dei Subsonica al punto da mettersi in contatto con la Mescal per chiedere il permesso di utilizzare "Strade" come apertura del proprio sito. Il permesso è stato accordato dall'etichetta in cambio di svariati link e la coppia è stata invitata da Valerio Soave, appassionato di calcio, al Tora tora di Nizza. Già, Valerio, questo per certi versi è stato il suo di Tora Tora. L'anno scorso insieme a suo padre si è messo addirittura a bonificare lo spazio di una ex fornace con tanto di ruspe per creare a Nizza quello che a Nizza non c'è mai stato. Uno spazio per i concerti. Ha avuto tutti contro, dal comune ai commercianti che in segno di protesta hanno chiuso negozi o abbassato a mezz'asta le vetrine. Eccolo il Piemonte imprenditoriale che sogna durante il giorno di entrare in Europa e che appena sente parlare di concerto rock sogna di notte un qualche isterico Emilio Fede di turno lanciare l'allarme Black Block. Valerio ha tenuto duro, sopportando duramente tutti gli ostacoli imposti sotto forma di assurdi permessi e costose norme di sicurezza che nemmeno in una centrale atomica, e ha deciso di riproporre il tutto l'anno successivo. Risultato un grandissimo riscontro per tutte le due edizioni, solo che questa volta (ventimila persone) hanno tutti voluto incassare il merito di un evento che insieme ad un paio di manifestazioni eno-gastronomiche rappresenta l'unica voce alternativa alla sonnolenza di provincia. In una zona che continua ciecamente ad ignorare molto delle proprie risorse.


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