Un bambino, un bambino felice come un bambino. Il Ninja e la sua radiolina in cuffia mentre la juve sta vincendo il suo ventisettesimo scudetto. L'esplosione di gioia al termine delle partite sarà talmente incontenibile che il nostro batterista addirittura arriverà a rompere la radiolina a calci rivolgendo alla componente granata della band (boosta e vicio), eloquenti composizioni gestuali di mano, braccio e avambraccio.
Stiamo attraversando orizzontalmente il sud Italia, from Napoli to Bari. Il paesaggio un po' desertificato della Puglia è sempre affascinante, così come a modo suo è l'urbanizzazione sconnessa delle sue periferie. Un po' far-west. Molto italiana. Fa finalmente caldo. Dopo aver vissuto l'intermittenza impazzita di una primavera sempre sul punto di esplodere ma altrettanto pronta a lasciarsi cogliere in fuori gioco da deprimenti rigurgiti invernali, ci troviamo finalmente a viaggiare con i finestrini azzerati.
Il palasport di Andria, quello di Bari non era disponibile, sembra costruito in un cortile tanto è strettamente circondato dai palazzi. Dell'ultimo concerto suonato qui in zona ricordiamo piacevolmente un frastornante entusiasmo da parte del pubblico. Il ricordo ci si ripresenta intatto quando salendo sul palco veniamo accolti da un boato-boato contrappuntato addirittura da trombe da stadio! E' davvero una grande accoglienza quella che i ragazzi della zona di Bari ci sta riservando. Un pubblico meridionale con tutti i crismi del caso. Boosta ironizza "senti che casino fanno i miei parenti di Barletta". Toni Lionetti, il backliner canosino questa sera è visibilmente fiero di tutta la Puglia che è in lui. Davvero un bel concerto.
Dopo il concerto ci sposteremo ad una festa della sinistra giovanile di Corato dove al fresco di un giardinetto sotto gli ulivi smaltiremo parte dell'adrenalina che però esauriremo definitivamente alla ricerca di un panino per le vie di Barletta. Orario di rientro..le sette!
Il giorno successivo verrà speso tra ristoranti e ristoranti, prima nella bellissima Trani e poi per cena direttamente a Bari in compagnia di Carlo Chicco, direttore artistico della preziosa Controradio. Se a Bari esiste un fermento così vivo lo si deve anche certamente alle energie espresse in questi anni dalla radio underground di turno. Una realtà che purtroppo manca in molte città importanti.
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