Parma - La Spezia, una autostrada poco praticata, anche un po' a rischio code, ma che offre degli ottimi scorci di visuale appenninica. C'è la neve sulle cime.
Con noi da ben due giorni c'è la giapponesina Yuki, meglio conosciuta sul sito come "spada". L'avevamo incontrata ad Osaka (vedi ddb) e dopo aver ventilato più volte la possibilità di raggiungerci, finalmente l'ha fatto. E' arrivata piuttosto all'improvviso di sera tardi alla stazione di Torino Porta Nuova. Max e Ninja sono andati a prenderla e nel tragitto per l'albergo le hanno fatto brevemente percorrere piazza Castello, via Po, piazza Vittorio. Yuki non è mai stata a Torino, aveva studiato un po' in Italia, a Firenze. Ma a forza di connettersi sulle web-cam delle piazze Torinesi è in grado di orientarsi. Addirittura in piazza Vittorio dopo una serie entusiastiche esternazioni, rigorosamente in lingua-madre, punta decisa l'indice a ore 14 esclamando "tu Max abiti lì e lì c'è anche Ivan, nell'angolo c'è bar Elena poi bar Antonelli e laggiù Casasonica!".
Max e Ninja si guardano allibiti, considerando anche che piove e che dai finestrini appannati la piazza si intravede appena. -Max: "Yuki che ti sei mangiata oggi Sashimi e G.p.s.?" - Ninja: "Inutile i Giapponesi sono avanti venti semafori"
Passando davanti ai cantieri della metro (prima ed unica linea della lunghezza prevista di un tiro di sputo e mezzo) stiamo per spiegare, ma poi preferiamo tacere, ricordandoci quello che abbiamo visto ad Osaka...
Comunque a Yuki raccontiamo che quelli che vede dai finestrini del furgone sono monti Appennini e via dicendo. Lei ci guarda e poi tanto per non smentire nessun luogo comune fa una bella foto. Fa un sacco di foto, nemmeno si è vista il concerto in pace ieri sera, ma prima o poi la costringeremo, legandola ad una sedia. Arriviamo al palazzetto di Genova, ci dicono il più grande d'Italia. Ci dicono anche che sia dell'architetto Nervi. Di certo ha un soffitto in vetro bellissimo ed un'acustica di merda.
Cipo spiega che l'impianto è stato montato al contrario rispetto al solito per evitare parte del rimbombo. Ed in effetti facendo una prova cd il risultato è meno disastroso di quanto ci aspettassimo. Spariamo a tutto volume "Modulation" per gasarci un po' con i nostri tecnici dal robusto back ground hard-core metal e ne riceviamo espressioni ammirate.
Dalla mattina a colazione Lemon, il chitarrista dei Mambassa, quello che scorrazzava per l'albergo ululando col lenzuolo in testa, scruta l'espressione di Max il cui sguardo promette sottile vendetta. Tutti capiscono che qualcosa bolle in pentola e il braidese mal cela un certo grado di paranoia tutt'altro che fuori luogo. Finiamo il check e con Emiliano, l'addetto alle proiezioni, ci mettiamo d'accordo per inserire alcune riprese di Genova sugli schermi durante il finale di "Strade".
Tocca ai Mambassa effettuare il check e a noi farci un giro sul mare proprio di fianco al palazzetto. Max resta sul palco e con aria circospetta attacca a confabulare con il tecnico di palco, si vede lontano un miglio che sta tramando qualcosa. Il Ninja scompare in furgone completamente rapito dalla radiocronaca del derby di Torino. La Juve sta vincendo uno a zero. Il derby si protrae anche durante la cena in un self service dove il batterista appiccica le orecchie alla radio per rivolgere un sorriso sornione accompagnato dal movimento alternato di indice e medio destro sul due a zero. Poco importa che nel frattempo in campo si stiano massacrando e l'arbitro abbia espulso metà squadra avversaria, lui se ne sta lì appoggiato alla radio con un espressione da bimbo soddisfatto che disarmerebbe anche il granata più infoiato.
Il camerino ridiventa dormitorio tombale per recuperare una mezz'ora di sonno. Ci rendiamo conto in questi due giorni di aver distolto l'attenzione dalle vicende della guerra, monitorata brevemente sulle pagine dei giornali in albergo la mattina. Le ragazze di Emergency che vengono a salutarci nei corridoi ringraziando per l'invito ad allestire il banchetto, ci restituiscono quel pezzo di realtà momentaneamente lasciato spento.
Attaccano i Mambassa e Max alzandosi di scatto afferma "cazzo devo andare...volete ridere? Provate a guardare l'espressione di Lemon sul quarto pezzo e divertitevi". Esce, si fa dare la chitarra e si acquatta dietro il mixer da palco facendosi collegare lo strumento dal tecnico. Sul brano "Il gioco" che ha una intro d'atmosfera il chitarrista alla sinistra del palco incomincerà a guardarsi intorno per capire da dove diavolo arrivi quell'assolo di chitarra jazz-fusion che gli esce dalla cassa spia a tutto volume! E il presidente nascosto se la ride, suona e se la ride godendosi la sua vendetta nel vedere l'amico in paranoia sul palco davanti a più di cinquemila persone cercare di capire se gli hanno sintonizzato una radio con Pino Daniele o che altro.
Genova, città sorprendentemente bella, ci dicono abbia un numero incredibilmente esiguo di ragazzi stimati intorno ai venticinquemila o giù di lì. Questa sera in sala ce ne sono cinquemila e cinquecento, praticamente un quinto, ci fanno notare. Considerando anche la concomitante partita del Genoa, siamo colpiti dall'importanza che la città dimostra di dare al nostro concerto. Ed è una sensazione stimolante, considerando che in città abbiamo suonato davvero poco.
Il carattere dei Genovesi è altrettanto stimolante, duro, incazzoso e piuttosto sincero. Sarà un concerto particolare. E infatti incomincia, i primi brani più o meno come a Parma. Capiamo che l'acustica un po' incide sulle sfumature necessarie alla prima parte dello spettacolo, ma anche che sarebbe un errore aprire tutta l'energia subito. Assecondiamo il ritmo della scaletta facendo intendere con il ritornello di Albascura che non sarà un semplice spettacolo di canzoni, Nuvole Rapide, Nuova ossessione i momenti in cui si crea l'aggancio tra il palco e la struttura così enorme da rischiare di essere dispersiva. Fine della prima parte.
Prima di "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto " e del monologo del commissario che apologizza la repressione come elemento di civiltà, ci sembra doveroso tributare un omaggio a Genova le cui strade sono state teatro della più brutale repressione messa in atto dal nuovo corso della politica italiana. Non lo abbiamo mai fatto prima ma qui ci sembra doveroso. Giungla nord e poi il concerto parte come una grande scarica di nervi che ha il suo apice in "Perfezione" una delle migliori versioni mai suonate dal vivo. E dritti fino al termine. Un buon concerto, un bel pubblico attento e partecipe nonostante alcune zone di rimbombo sonoro.
After show con Boosta e Gianluca Pandullo, per Piemonte Groove in un luogo davvero poco adatto alla situazione. C'è stanchezza che spinge alcuni di noi a non muoversi tanto dalla zona divani sedie dietro la consolle, anche perché nel resto del locale c'è poca aria, molta gente e caldo. In più si tornerà a Torino in nottata, tranne Max che domani raggiungerà città di Castello per mixare una versione live di "Questo Domani" da allegare al singolo "L'errore" che uscirà un po' intempestivamente, ma uscirà.
Yuki domani va a Firenze, farà molte foto immaginiamo.
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