Ritirata l'onorificenza su targa ci apprestiamo a gustare il vero premio della giornata. Il mega pranzo offerto dalla direzione del premio Grinzane Cavour. Purtroppo non possiamo dilungarci e apprezzare appieno le umane tempistiche dello slow food Piemontese. Abbiamo un appuntamento con reteA sul luogo del concerto. Si tratta della registrazione di una puntata di "Mono", monografia, appunto, di vari gruppi italiani. Non siamo nelle condizioni migliori, complice una elaborata digestione e il dolce annebbiamento del buon vino rosso. Se vedrete in tv un Max insolitamente loquace, è giusto perché il presidente decide di tamponare le falle di alcune argomentazioni fumose di una band che pare appena uscita dall'osteria.
Il locale di questa sera è l'enorme Nautilus che riapre dopo quasi un anno di chiusura. Durante la cena ci chiediamo se ci sarà gente (abbiamo già effettuato dosi elevate di concerti da queste parti). Appena fuori dal ristorante, di fronte ad un paio di chilometri di coda non ce lo chiediamo più. Questa sera è l'ultima data ufficiale del tour.
Quindi dovremo aspettarci scherzi a raffica dai nostri tecnici biricchini. Altro che biricchini 'sti bastardi, prima mimetizzano un parallelepipedo di legno sodomita sul sellino del Ninja, poi gli incastrano una bottiglia sotto il pedale della cassa, poi gli rovesciano una bottiglia di acqua nella scarpe, il tutto mentre sta suonando. A Samuel invece viene inserito un effetto Harmonizer sulla voce in cuffia. Ovvero tu parli e ti senti un tono modello demone di Resident Evil. E infatti il cantantino in quelle condizioni spara una notevole dose di cazzate al microfono. Vicio si becca una bella impomatata di Nivea sul cranio e Max un birra rovesciata nei pantaloni e una dal collo lungo la schiena. Quest'ultimo però previdente, procuratosi preventivamente una bomboletta di schiuma da barba in gel, spara e insapona durante la pausa violini di "Strade" praticamente tutti i tecnici che non si rendono bene conto della provenienza né della inquietante consistenza del materiale che imbratta faccia testa e vestiti.
E' guerra totale.
A parte questo il concerto non è male, non siamo freschissimi e l'effetto "chiusa" non aiuta di certo, ma cinquemiladuecento persone, molte delle quali sufficientemente scatenate, forniscono il giusto propellente.
Fine serata con un'ora e mezza buona di autografi, chiacchiere e free drinks per festeggiare. Qualcuno stappa una bottiglia di Assenzio (nella versione import-legale), di recente ricevuta in omaggio (se nn l'avete provato non ci perdete un granché a parte un mal di testa il giorno successivo) e scatta un discreto delirio. La bottiglia viene fatta sparire presto da alcune eminenze grigie preoccupate dai postumi della band, (grazie Mirco) ma intanto qualcun altro che ha già evaporato un tot di birre sta facendo la lap dance contro una colonna dalla circonferenza di un metro. Indovinate chi è? Ma non è il più devastato. Il trio pericolo è formato da Samuel Ninja e Roby dei Verdena. Nella sala attigua allo spazio concerti, dove impazza il Metal e moltissime chiome fluenti piegano il collo a mò di head-bangin, irrompono il Ninja e Roberta. Il primo, molto garbatamente decide di donare ai metallari una performance di "teatro danza" e con l'elegante sobrietà che lo contraddistingue si scaglia di schiena sul pavimento al centro della pista a gridare simulando il bending forsennato di una ipotetica chitarra. L'altra per nulla imbarazzata non trova meglio da fare che completare la performance mettendosi a cavalcioni sull'invasato ballando modello "sono a Woodstock ma forse no". I Metallari varesotti li guardano piuttosto male, o forse è solo una loro impressione, fatto sta che i due decidono di tagliare la corda per tornare nella sala principale ad organizzare un trenino sulle selezioni Ska. Restiamo tutti a ballare fino alle quattro Vicio torna a Torino con i tecnici, Max guarda il Ninja con un fare a metà fra il paterno e lo sconsolato e Boosta. Già e Boosta?.
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