Attraversiamo la frontiera, e dirigiamo verso Lugano. Ivan dà appuntamento alle tre automobili all'autogrill oltre confine. Il presidente sconsiglia e alla cassa in molti capiscono perché dopo aver pagato circa sedicimilalire un panino. A cosa serve invecchiare e oggi è proprio il giorno del trentanovesimo fatidico, se non puoi essere utile attraverso la saggezza accumulata in anni di esperienza? Ivan è notoriamente allergico a saggezza e ragionevolezza.
Raggiungiamo il GARAGE. Locale costruito su due piani in chiave post-industriale. Un alto spiovente ci ricorda che siamo in Svizzera, ma anche alcuni ingengnosi espedienti elettro-meccanici sanno molto di intraprendenza elvetica. Il mixer per esempio è custodito sotto il pavimento da dove - alla bisogna - può fuoriuscire attraverso un meccanismo pneumatico per poi scomparire lasciando spazio al bancone. Il palco, sorretto da un Caterpillar (!), non è enorme ma sufficientemente ampio. Una spettacolare macchina del ghiaccio spara i suoi cubetti attraverso un binario sospeso, in una cabina dell'ovovia posta di fianco al bancone. Insomma ingegnoso, divertente ma anche suggestivo una volta abbassate le luci per la serata.
A tavola festeggiamo Max ed il suo compleanno. Festeggiamo anche l'ultima definitiva data della tournee ma dal concerto non sappiamo bene cosa aspettarci. Abbiamo fatto diverse interviste che la rete tre ha sapientemente distillato in varie fasce orarie, ma qui, nel canton Ticino siamo tutt'altro che conosciuti. Il promoter incomincia a metterci in guardia ricordandoci che, se anche la zona è di lingua italiana, non dobbiamo attenderci una accoglienza calorosa come in Italia. Lo stesso promoter ci fa aspettare un po' per essere sicuro di aver infilato nel locale tutti i ritardatari. In sala c'è anche Garbo, che recentemente ha fatto uscire un album per la Mescal. Camilla una volta che siamo tutti pronti a bordo palco ci fa aspettare venti minuti anche lei perché - come spesso capita - è sparita non si sa dove. Insomma iniziamo con un'ora di ritardo. Essendo in Svizzera siamo troppo in soggezione per giustificarci.
Parte il concerto e contrariamente alle aspettative le circa settecento persone presenti reagiscono esattamente come si fa solitamente in un live dei Subsonica. Senza l'aiuto delle presentazioni di Samuel che qui toccano il minimo storico, il pubblico balla dall'inizio alla fine del locale, dall'inizio ala fine del concerto. Con nostra grande soddisfazione.
Qualche giorno dopo uscirà una recensione molto positiva sulla serata che non mancherà di ribadire per ben tre volte "...che certo però che un'ora di ritardo!"
e per la serie "chi m'ha visto?", fortunato prequel di "chi m'ha mai cagato di striscio" e spin-off del best-seller "estiqazzi!".. c'era pure il caro Bietto!
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