E' il furgone dei Sushi (grazie ancora) quello su cui veniamo presi in giro da una macchina di ragazzi in coda al casello "Oh, ma siete voi? Dov'è Samuel? Minchia che scassone di pulmino che ci avete!" Il casello è quello di Asti est, la destinazione Nizza Monferrato, sede della Mescal e dell'ultima tappa del Tora Tora. Una due giorni ad ingresso gratuito in un posto dove non succede mai e poi mai assolutamente nulla. Ed infatti nei posti dove non succede nulla la gente guarda prevalentemente la televisione. Ed il terrorismo televisivo di Fede ed associati, quello che distorce strumentalmente giorno per giorno la realtà, da queste parti ha fatto dei danni seri. La città si prepara ad accogliere un tranquillo festival musicale come se si stesse organizzando un raduno di black block. Negozianti che si preparano a tenere le saracinesche abbassate, invettive contro le amministrazioni che tollerano questi eventi, preoccupazione nei confronti di una figura come quella di Valerio Soave (la cui famiglia peraltro è una delle più attive imprenditorialmente in città) reo di avere organizzato un concerto, quest'anno, a Genova in collaborazione con il social-forum. Quindi Valerio Soave comunista = violenza per le strade + vetrine rotte e magari anche l'invasione dell'armata rossa.
Basterà la contentezza sui volti dei più di seimila ragazzi a gettare nel ridicolo questa infame tendenza timorata e perbenista che è un vero cancro dello spirito nelle province piemontesi. Forse semplicemente basterà questo evento ed i suoi risultati oggettivamente positivi a creare un precedente e ad insegnare qualcosa a tutti coloro che, assecondando i timori bigotti e l'isteria collettiva del "tutti a casa dopo una certa ora", hanno intralciato in tutti i modi l'organizzazione del Tora Tora di Nizza Monferrato. Non ci interessa parlare del concerto che con Marco Parente (siamo arrivati tardi per Mambassa e Mao e Bugo) ha rivelato un grandissimo artista, con i Linea 77 ha confermato l'energia che solo su certi palchi si può trovare e con i Verdena ha messo in scena inquietudini sature e trasognate. Concerto che abbiamo chiuso con discreto un set di mezz'ora piuttosto sostenuto, contrassegnato da una notevole svirgolata di chitarra sul primo ritornello di Albascura (riserviamo una piccola attenuante al citrone di chitarrista che stava saltando) e una intro abortita e ripetuta di Tutti i miei sbagli.
Un lungo striscione alzato in mezzo alle teste ondeggianti del pubblico rappresenta il commento più esatto per l'intera giornata "grazie Valerio i ragazzi di Nizza ringraziano".
Da segnalare durante il pomeriggio uno strano oggetto luminescente nel cielo che per un paio di ore ha dato vita a diverse interpretazioni: la guerra atomica, gli Ufi che vengono a seguire il tora tora, una nuova trovata di Madasky. Da segnalare durante la sera: il set dei d.j. torinesi di X-plosiva all'interno di un suggestico capannone.
Da segnalare durante il pomeriggio e la sera un Manuel Agnelli splendida forma.
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