Esattamente come il chiosco dei panini e l'abusivo davanti al locale indicano che hai fatto strada, che sei andato a toccare il mondo dell'intrattenimento notturno, che sei "famoso",
Piero è l'indicatore forse ancora più di alcuni spazi promozionali su testate giornalistiche importanti o in programmi televisivi condotti da strafighe stellari, che sei stato ufficialmente riconosciuto come "musicista".
Su di lui ormai si narrano vicende epiche, qualcuno sostiene che sia il figlio segreto di Minghi per il suo singolare modo di vestirsi, altri che sia un alieno mandato da discografici di un altro pianeta per spiare le mosse, per altro, azzeccatissime, dei discografici italiani.
Altri ancora che sia un'imperfezione di MATRIX perché durante la settimana del festival lo vedi contemporaneamente in tutti gli angoli della città, quasi fosse un deja-vu e sono molto curiose anche le voci che lo vedono come inventore di strumenti molto in voga tipo chitarra, mandolino, e flauto dolce. C'è anche chi sostiene d'averlo visto camminare sull'acqua, ma quest'ultima informazione non ci sentiamo di avvalorarla.
Comunque la cosa importante è che da qualche tempo a questa parte lo incontriamo sempre più spesso, con il suoi 120 chili per un metro e mezzo e con un sorriso perennemente tatuato in faccia, a dirigere le operazioni di allestimento palco ai nostri concerti, coordinare i ragazzi che vogliono un autografo e litigare con buttafuori che lo vogliono buttare fuori.
Di una cosa siamo sicuri, conosce alla perfezione tutte le storie che aleggiano intorno ai cantanti e gruppi di musica Pop nostrani.
Forse un giorno prenderà la sua astronave e tornerà nel posto da cui è venuto, carico di informazioni da vendere a qualche multinazionale spaziale, e in mezzo a tutto quel turbinio di racconti ci saranno anche i Subsonica.
Samuel
Caleidoscopio di viaggio
Una giornata a Catania, freddo polare, arancini, giardini Bellini, cena di pesce e partenza notturna per Musumeli. Provincia di Caltanissetta. L'indomani infatti Samuel Max e Boosta sono attesi nella palestra del liceo per un incontro con gli studenti. I ragazzi si sono preparati per un mese studiando il sito ed analizzando i testi delle canzoni. Volendo evitare una levataccia decidiamo di muoverci ora per raggiungere un agriturismo sperdutissimo ad una mezz'ora da Musumeli. Facile no? Sbagliato, difficilissimo!
Incominciamo con una serie di indicazioni piuttosto incongruenti per arrivare all'altezza di Enna persi in mezzo ad una nevicata da Natale in Trentino. Altro che 24 Marzo in Sicilia. Nel momento in cui Samuel si vede costretto a prendere sulle spalle il Boosta per togliere la neve dalle indicazioni Canicattì, il tutto assume un'atmosfera molto David Lynch. Il proprietario del remoto agriturismo ci guida in cronaca diretta via cellulare "all'uscita del paese trovate un crocifisso, lì chiedete"
"....sì ma a chi chiediamo cosa alle 2 di notte in un paesino siciliano sotto la neve in primavera, al Cristo parlante?"
Verso le tre, dopo varie e tortuose avventure sulle quali non ci dilungheremo, riusciamo ad andare a dormire. Alle nove siamo svegli per il primo incontro della giornata. Rispondiamo alle domande di duecento ragazzi circa, suoniamo alcuni pezzi chitarra e voce e partiamo in macchina per Mazzarino, ad un'ora e mezza di strada. Altro incontro altre domande. Benché piuttosto stanchi siamo molto soddisfatti dal tono degli incontri con i ragazzi e dalla attenzione che questi ultimi ci riservano. Da Mazzarino via di corsa verso Catania dove ci aspetta l'aereo per Torino.
Sveglia e partenza per Milano dove ci attende il sound-check per il PIM. Suoneremo Nuova Ossessione e neanche troppo bene. Alcune interferenze nelle frequenze delle cuffie ci fanno saltare il metronomo all'inizio e Samuel avrà un avvitamento sinaptico dei suoi che provocherà alcune modifiche radicali nel testo. Il tutto entrerà nel salotto degli Italiani su Italia1.
Si parte la sera stessa per Bologna, sul televisore "Il pianeta rosso", film completamente inutile che provocherà una beata sonnolenza collettiva. In realtà siamo piuttosto disfatti e il giorno dopo ci sveglieremo verso le 14. Ci attende un incontro con i ragazzi alla Ricordi. Dopo firme e foto partiamo per il Ruvido. Una volta arrivati a destinazione ascoltiamo alcuni validissimi remix ad opera di una crew Emiliana "Drive Red Five". La battuta è house e i brani trattati sono "Nuvole Rapide" e "Questo Domani". Finiranno quasi certamente su vinile.
Durante gli incontri alla Ricordi sbirciando negli scaffali dell'ambient troviamo un cd con la seguente didascalia: "Suoni per combattere l'alcolismo". Increduli lo acquistiamo immediatamente nella forma pacchetto regalo per portarlo in dono al nostro fonico Cipo. Si tratta della solita ladrata new-age ad opera del solito capellone boccoluto con sguardo spiritato che viene ritratto in copertina con una merda di arpa sottobraccio che farebbe meglio ad usare come legna da ardere. Però questa trovata ci farà fare grasse risate durante la cena.
Il Ruvido è già esaurito in prevendita. 1800 persone compresi gli omaggi. Il concerto viene fuori bene anche grazie alla dormita della notte precedente. La gente partecipa calorosamente. Unica nota negativa, il proprietario del locale che vuole staccare la corrente durante gli ultimi due pezzi poiché a suo avviso con l'orario si sta sforando. Questo fatto - unito alla solerzia un tantino brutale con la quale la gente viene esortata ad abbandonare il locale appena finito lo spettacolo - ci farà riflettere sull'opportunità o meno di ritornarvi. Fortunatamente dietro le quinte incontriamo Lele dell'Estragon che non senza un pizzico di sardonico "primaveniteasuooonarequiiiieppoooiiimichiedetediiiiiiiIIIII? OK va bene", deciderà di ospitare il dopo concerto nel suo locale. Si rimarrà all'Estragon per un paio d'ore festeggiando tra l'altro il compleanno del direttore di produzione Mirco Veronesi. Una nota di colore: sul retro dei biglietti consumazione dell'Estragon viene riportata la seguente: "Se ami la musica non vai al ruvido".
Partenza per il Friuli. Ascoltiamo Lali Puna e Penguin Cafè Orchestra. Questa sera apriranno il concerto i nostri nonni-punk Krisma. Cristina nei camerini è emozionata, sembra una ragazzina mentre i chiede consiglio sulle scarpe da indossare. Maurizio è già sul palco a far girare i suoi file sul Mac. Entra Max e presenta, entra Cristina. I due ripercorrono in pillole il loro passato con Lola e Many Kisses davanti al palasport pieno con ben 2600 persone. Il concerto parte bene, anche dal punto di vista dell'acustica pare che siamo riusciti a fare un buon lavoro. Su Perfezione Max con una plettrata maldestra spacca due corde e decide di chiudere in chiave noize scagliando la chitarra sull'ampli fra scrocchi e larsen lancinanti.
Fa sempre un certo effetto suonare in una città musicalmente storica come Pordenone, dove il pubblico magari non raggiunge le punte di scatenamento tipiche di altre zone, ma ti trasmette sempre una vivissima attenzione partecipe.
Concerto al Palasport di Pordenone
Fine serata al Velvet di Aviano. Viene anche Cristina che, abbandonato Arcieri in Hotel, si lancia in danze e chiacchiere. Ad un certo punto la vediamo in atteggiamenti più che censurabili tenere banco con una dissertazione sul come le ragazze dovrebbero essere più provocanti o provocatorie. Segnaliamo anche un giro di tango guancia a guancia con Max su un pezzo ska-core. Nota della giornata, Samuel che incuriosito chiede a Maurizio Arcieri "ma esattamente quanto fumi?" "sei pacchetti al giorno carissimo. Ultimamente ho un po' ridotto perché li fumo da 25 mentre prima compravo solo pacchetti da 30!".
Si ritorna giù per raggiungere la Romagna. La colonna sonora ora è il live dei Portishead. Incomincia una diatriba sulla corretta definizione su foce a estuario o delta del Po, che ora stiamo attraversando, in cui vengono brandite reminiscenze delle scuole medie. Un cartello stradale "siete sul Delta del Po" pone fine alla questione. Della bellissima Ravenna oggi vedremo giusto uno svincolo, qualche capannone e poco più. Salutiamo il proprietario Marco Trioschi e scambiamo due chiacchiere con lo sguardo che ride e che richiama i primissimi concerti organizzatici da lui, davanti a trenta persone. Il buon Marco ci ha sempre incoraggiati in quelle occasioni. Ninja e Max hanno messo a punto un programma di condizionamento mentale di carattere subliminale per convertire l'Ultras Granata Mirco Veronesi alla fede bianconera. Si tratta di una combinazione di piccoli sabotaggi al salvaschermo del pc (gagliardetto con scritta orizzontale forzamagicajuve), al messaggio di accensione del telefonino (iosonobianconero) alla modifica della lista accrediti (Maresca più famiglia e Del Piero con tutta la Cepu). Convinti del risultato i due perseverano ma presto prenderanno botte.
Il Kojak è imballato con un migliaio di persone. Il concerto è buono seppur con qualche calo di tensione verso la fine (anche la tensione - quella dell'Enel - va e viene un paio di volte). Tutto sommato comprensibile anche perché forse ce ne rendiamo conto solo noi. Il dopo concerto è in loco e piuttosto vivace. Tranne che per Max che parte per Bologna dove farà, l'indomani mattina, da testimone di nozze per il poeta ed amico Luca Ragagnin. Lui, il poeta, la sposa (Chiara) e il testimone della sposa (un matematico matto che piomba con macchine foto digitali e più telecamere tipo cnn). Più il tipo che sposa gli sposi. Cerimonia essenzialissima nei bellissimi saloni del comune di Bologna e pranzo al ristorante cinese. I due sono innamorati forte e questa è l'unica cosa che conta.
Concerto al Kojak di Ravenna
Riccione piazzale Roma. Radio Deejay è stata la radio overground che più ha sostenuto i Subsonica. Fin dal primo album, quando a sorpresa Istantanee fu inserita nella programmazione del network. Facendo la conoscenza in questi giorni con Usuelli, Linus e collaboratori ci siamo resi conto di cosa differenzi Radio Deejay dalle altre radio commerciali. Il carattere. Nei network solitamente si ha a che fare con dj che troppo spesso devono rendere conto a direttori artistici che troppo spesso devono sottostare ad editori che... Una sorta di sudditanza a catena che frena molto l'individualità della scelta, il tentativo, la scioltezza dell'esperimento. Noi ovviamente siamo legati alla realtà delle radio di settore, quelle più territoriali dove il palinsesto prevede una costante messa in onda della musica che più ascoltiamo, ma riconosciamo che il pool della one station ha caratteristiche davvero uniche nel proprio settore. Qualità che si evidenziano anche nell'estrema rilassatezza dell'approccio umano. Questa sera partecipiamo in piazza suonando sette pezzi, un po'a sorpresa, nell'ambito della festa organizzata dalla radio, per i motivi di cui sopra. Prima di noi Giuliano Palma, accompagnato da qualche Bluebeater. Al termine un drappello composto da Samuel, Ivan, don Cato e De Angelo Parpaglione, farà il giro della Rimini by night salendo su tutti i cubi della città per ritornare in albergo a mattina inoltrata.
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