Il viaggio in treno Torino Catanzaro dura all'incirca tredici ore. E Vicio questo ora lo sa. E sa anche che in tredici ore si possono fare diverse cose come finire L.A. confidential di James Ellroy, ascoltare "Absent lovers" dei King Crimson ed essere ripetutamente scambiato per Alessio Bertallot dalla stessa persona. Per una buona mezz'ora. "Ma ddhai che ssei thu, avethe pure la sthessa vvvoce". Insiste la vivace fanciulla di Lamezia Terme con spiccato accento di Lameziathherme.
Ci vorrebbero invece un paio di ore da Torino all'imbarco aereo di Linate. Ci vorrebbero, se non avessimo beccato delle code da paura, a causa delle quali ora il tour manager Mirco Veronesi percorre alcuni tratti della corsia d'emergenza con in una mano il cellulare per litigare con la compagnia aerea e con l'altra impegnata a spremere letteralmente il clacson. Sul sedile posteriore Boosta e Ninja si vergognano come ladri incappucciandosi con i giubbotti ogni qualvolta l'auto rientra in carreggiata da destra facendosi largo tra l'incolonnamento dei T.I.R. Che ovviamente rispondono al clacson con potentissime strombazzate e coloritissime espressioni da camionista, appunto. Max assiste assente e piuttosto imperturbabile. Samuel è già all'aeroporto, inghiottito dalle conseguenze della notte milanese dopo la successiva giornata promozionale ha fatto perdere tracce di sè.
Per tacere delle scene all'aeroporto durante le quali il risoluto Mirco maschera un indifendibile posizione da ritardatario attraverso una serie di fumose ragioni sostenute con veemenza. "No!,Lei non ha proprio capito, non esiste adesso vediamo ma temo che non sia possibile, noi dobbiamo prenderlo quell'aereo se no perdiamo il concerto. Pensi che una volta ne ho preso uno arrivando con mezz'ora di ritardo". Il buon tour manager romagnolo si batte con classe, dobbiamo ammetterlo, ha il senso dello spettacolo. Lo ammiriamo mentre focalizza su di sé tutta l'attenzione dell'intera area check-in. E avreste dovuto vederlo mentre ci faceva sorpassare colonne di passeggeri inferociti costringendo la sicurezza a far passare i voluminosi bagagli -che a quel punto non sarebbero mai stati stivati- ai raggi X. Li abbiamo spinti quasi a calci. Che orribile imbarazzo!
E' proprio in queste situazioni che il carattere di un manager viene verificato sul campo. Siamo su quel fottutissimo aereo tutto il resto è relativo, astratto e tutto sommato insignificante.
Voliamo su Lamezia e dormiamo per tutto il viaggio cercando di recuperare qualche ora di sonno. Al nostro arrivo veniamo raggiunti da Ivan che ha fatto il viaggio in furgone con scalo a Roma per una appassionata notte carnale. Seguono descrizioni. Si riparte verso Catanzaro con i Pere-Ubu in sottofondo.
Diciamo che Catanzaro non è proprio catalogabile architettonicamente tra Venezia e Firenze. Però c'e`il Mar Jonio poco distante. Ed un vento che sembra di stare a Trieste.
Arriviamo decisamente provati e incontriamo Vicio che viaggiando il giorno precedente ha già avuto modo di ambientarsi.
Facciamo il sound-check e dribbliamo la richiesta di ospitare sul palco il Sindaco per la consegna di una targa. Cena e arrivo sul posto. Non c'è molta gente e addirittura molti ragazzi arrivano da Reggio, da Crotone o da Cosenza.
Il pubblico è comunque spettacolare, si distinguono alcune componenti familiari con papà e bambine al seguito fianco a fianco con metallari dalle visibili inclinazioni ossianiche. Le magliette dei Morbid Angel, le cornazze esibite e i seiseisei scanditi a tempo parlano chiaro. Sulla distorsione del ritornello finale di "Dentro i miei vuoti" un emulo di Marylin Manson si fa trasportare a mo' di feretro per tutto il palasport tenendo le braccia sollevate. Uno spettacolo!
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