Quindi sveglia dopo tre ore e mezza di sonno e ci si trova negli studi televisivi di "Quelli che il calcio". Ad accoglierci oltre ad Elena e Sara-Mescal, Andrea Papalia detto "'un discografico dal volto umano" della Sony Mirco e Raffa rispettivamente direttore di produzione del live e backliner metallaro con un quarto d'ora di sonno effettivo in due. Ma soprattutto una responsabile artisti musicali della trasmissione: Vanessa. Alla sua apparizione il mento di Ivan si prolunga (sappiamo che sembra impossibile) di 10 centimetri almeno e in noi si scatena la giusta reazione che ci rimetterà in fase per la giornata. Dopo le prove e il montaggio strumenti bivacchiamo in camerino, chi sdraiato per terra chi tentando posizioni impossibili per guadagnare qualche minuto di sonno su uno sgabello. Vediamo anche passare Lenny Kravitz che viene immediatamente importunato da Ivan e omaggiato di maglietta e ciddì. Il Ninja si intrattiene con la batterista sgranando complimenti in ordine sparso, anche se riteniamo che il nostro abbia qualche interesse in più rispetto ad accordature terzine e paradiddle vari. Qualcuno nei corridoi esclama qualcosa riguardante il vantaggio di avere una batterista con quelle fattezze ma un Max secco e campanilista (oltre che un po' veterofemminista) replica con un : "qual'è il problema? Noi alla batteria abbiamo Harry Potter!". In effetti il nostro diafano ed occhialuto maestrino del ritmo condivide con il celebre maghetto più di un tratto somatico.
Ci presentiamo al trucco dove un parrucchiere (che noi manteniamo abbastanza disimpegnato per motivi piuttosto ovvi) particolarmente estroverso incomincia a fare complimenti al Boosta in qualità di d.j. Adducendo in particolare ad una serata in un locale dove in realtà il tastierista roteatore di vinili non ha mai messo piede. Le truccatrici se la ridono e sbeffeggiandolo raccontando di come in passato sia stato in grado di profondersi in complimenti con i Train per il video...dei Travis!
Di tutto ciò potete ovviamente fare un copia/incolla per poi salvare nel file del chiccazzo senefrega.
Scendiamo nello studio (l'atmosfera è fortunatamente piuttosto rilassata) dove Kravitz sta ultimando il suo playback, ridacchiamo per alcuni interventi di Gene Gnocchi e poi tocca a noi. Ci rendiamo subito conto, sbirciando i monitor, che il regista Beldì - lo stesso che ci ha ripresi a Sanremo - nel riconoscersi deve essersi sfregato le mani. Infatti da immediatamente il giro a tutti gli effetti di cui dispone e che nessuno probabilmente gli farebbe mai usare. A noi questa cosa diverte parecchio e quindi a modo nostro apprezziamo. Due o tre battute rapide con Simona Ventura che ci costringe per alzata di mano ad un outing vero e proprio sulle nostre preferenze calcistiche. "Allora chi è della Juve alzi la mano......" e siamo già in furgone pronti per affrontare l'appuntamento con il derby. Non sappiamo esattamente come sia nata questa malaugurata idea di procurarci i biglietti in tribuna per andare tutti insieme Juventiniegranata allo stadio. Sappiamo però che la tensione è palpabile. Con noi anche Cipo (fonico) Ivan (ormai lo conoscete già, guidatore road manager e smazzatore di magliettegadgettseciddì) Elena (ufficio stampa Mescal) Mirco (direttore produzione del live) e graditissimo ritorno: il nostro ex bassista Pierfunk. Passiamo 90 minuti alternando sbeffeggiamenti con tanto di stage diving poco sportivi sui componenti della fazione opposta a visi di pietra sotto il peso morto dei precedentemente sbeffeggiati che ora ti gridano nelle orecchie amabili parole del tipo SIIIIGOOOOOOLLLLLSUCAAAAA!!!
I più sofferenti sicuramente sono Ivan per il toro e il povero Ninja che vessato crudelmente da tutti i granata sul 2 a 1 si chiude in un'espressione da infanzia abbandonata e derelitta con tanto di innalzamento cappuccio piumino. Un vero autistico con la morte tatuata sul viso. Naturalmente fino al goal liberatorio che preserva tutti dallo scioglimento prematuro dei Subsonica.
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