Viaggiamo attraverso le vigne del Trentino e dopo una serie di manovre a Y, specialità alla quale il nostro conducente Ivan "arrazzo-bussolainavaria" ci ha abituati da tempo, giungiamo al locale. Sospettiamo che Ivan segretamente abbia a cuore il darci la possibilità di osservare il più possibile nei luoghi dei concerti, il panorama circostante. Anche se mantiene la bizzarra abitudine di sottoporci sequenze minimali di-lo stesso distributore visto da diverse angolazioni, la stessa rotonda percorsa in tutti i sensi a distanza di un quarto d'ora e via dicendo. Al Fanum l'atmosfera è di torneo a "giramento di pollici" visto che tutto è stato montato a dovere tranne che non ci hanno ancora collegato al corrente. Questo è tra l'altro il motivo che provocherà il ritardo rispetto all'orario di inizio. Ritardo che susciterà sonore proteste. Qualcuno si addormenta in posizioni inverosimili anche per un fachiro (Boosta) qualche altro va a spiare la sala del lissssio piena di gagliardissimi cavalieri che fanno roteare magicamente le loro dame. Ed è sempre a modo suo uno spettacolo degno di rispetto. Dopo un paio di ere geologiche e un quarto, arriva la corrente e possiamo fare il check. Salutiamo con grande piacere Andrea, l'organizzatore che con questa data apre una serie di esperimenti live in una zona poco battuta dai concerti. Andrea è fra l'altro l'organizzatore del festival estivo "Rafanass". A lui i migliori auguri. Quindi frugalissima cena e di corsa, ormai in ritardo, al locale. Gli spettatori ci acclamano al grido di "coglioni coglioni e ciaveeeterottoooooilcaaaazoooociaveterottoilcaaaaaaaazzoooo", sottolineando un tratto decisamente mittel-europeo nei confronti della puntualità. A parte qualche incrinatura alla suscettibilità del nostro tastierista che con poca flemma scaglia dal camerino qualche "cogliooooone sarà tua ziaaaaaa etc etc" non ci scomponiamo più di tanto. Siamo abituati a questo genere di equivoci.
Il concerto viaggia già più sciolto rispetto alla prima, anche se dobbiamo ancora risolvere alcuni problemi di ascolto sul palco. Il pubblico è caloroso, più propenso all'ascolto che non allo scatenamento e segue con attenzione. Non c'è la atmosfera assordante delle tremila persone di Rimini ma il clima cool non ci dispiace affatto. C'è fame di musica da queste parti e speriamo davvero che si creino i canali necessari.
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