Rimini - ToraTora Festival.
Dopo aver ritagliato un paio di pomeriggi per prove e assemblaggio strumenti ci ritroviamo all'alba delle 8,30 in piazza Vittorio caldi per il carico del furgone. Il presidente insonne e nottambulo ha messaggiato a tutti l'intenzione di raggiungere Rimini in treno guadagnando così qualche centinaia di minuti di sonno. Il furgone con back-line al seguito dovrebbe difatti trovarsi nei pressi del palco per le ore 14. Usiamo il condizionale poichè il fido Boosta una volta sfuggito alle insidie del cane mordace posto a guardia del garage e rifugiatosi all'interno del veicolo, nel momento di mettere in moto si ritrova con il motorino d'accensione in piena scena muta. Panico. Telefonata e panico collettivo. Panico collettivo e telefonata piuttosto impanicata all'A.c.i. Dopo una breve attesa nella quale si sarebbe potuto organizzare un torneo di improvvisazione teatrale tra balbuzienti(tre quarti d'ora!) con selezioni regionali, si presenta il Mc Gyver della situazione: un ultrasessantenne vittima dell'innalzamento dell'età pensionabile. E che vittima! Estraendo un paio di cavi incominciava un sondaggio d'opinione sulla posizione del positivo e del negativo provocando corto-circuiti a raffica e scintille degne di un Luna-park. Prima di vedere friggere completamente la batteria unitamente alle speranze di partecipare al tora-tora gli proponiamo una tradizionale soluzione con schema a traino. Il tecnico -e solo allora ci rendiamo conto dell'abbigliamento- vestito con la tuta sopra il pigiama, pare convinto e si decide il tutto per tutto.La fortuna solitamente premia gli audaci e infatti udiamo ben presto il rincuorante scoppiettio del nostro motore. Al momento di presentare i dati della fattura il provvidenziale operatore dell'a.c.i. esclama "uè la peppa i subsonica ma certo che voi siete proprio forti!" elargendo pacche (piuttosto unte ed ingrassate di motore vivisezionato) a profusione sulle nostre spalle. Con un paio di ore di ritardo siamo quindi pronti a raggiungere la casasonica per il carico strumenti e per incrociare Max versione Zombie 2 sulla traiettoria del posteggio Taxi."..cazzo ci fate ancora qui?". Partenza-casello-autogrill-spizzico-bibite-depeche mode-tool-letturevarie-Samuel che non ci crederete ma ripassa i testi-telefonate sempre più contrariate dalla produzione del festival-casello. Raggiungiamo il palco suggestivamente allestito sulla spiaggia vicino al porto e siamo pronti per i saluti agli amici e a rispondere alle interviste sul festival. Doccia in albergo e poi in loco per assistere al concerto. Perdiamo purtroppo i Mau Mau ed arriviamo in tempo per vedere Mao in versione sculettante vestire i panni di uno Jamiroquai della situazione per poi imbracciare la semi-acustica e proporre la bella ballad "Satelliti" in perfetta chiave grunge. Un artista abbagliato decisamente dall'hype dello zapping. A seguire la Crus, che però sentiamo solo di sottofondo durante la cena e le restanti interviste. Dietro il palco l'atmosfera è un po' rigida poichè non è previsto nessun sound-check per nessun artista ed esibirsi davanti alle molte migliaia di persone che stanno raggiungendo l'area rappresenta una specie di salto nel vuoto per tutti. La diretta radiofonica su r.a.i. 2 non fa che aumentare la giustificata tensione. Il clima è comunque molto amichevole e non potrebbe essere altrimenti. Verdena, con Manuel Agnelli ospite sul palco in veste di chitarrista .Ottimo sound e suggestive cavalcate strumentali in chiave primi'70 macinate con sorprendente perizia da ragazzi così giovani. Tra un intervista e l'altra a Boosta tocca una fantomatica "radio sabbia",mentre i Marlene vivono una situazione che noi ben conosciamo dopo l'esperienza con Antonella Ruggiero. "hey hey hey ragazzi ragazzi parlateci un po' della vostra collaborazione con Skin". I nostri sguardi sono di estrema comprensione. Afterhours molto trascinanti anche se contrariati per qualche inevitabile disguido tecnico e tocca ai Marlene.Dal palco risultano la formazione più a proprio agio, costruiscono una scaletta con una sapiente scelta di crescendo che consente loro di abituarsi gradualmente alle condizioni di suono per esplodere nel finale con "Sonica". Un ottima prestazione con la quale ci ritroviamo a fare i conti dopo quasi un anno inattività concertistica e due pomeriggi due per assemblare la scaletta. Scaletta che decidiamo in sintonia con il tono particolarmente "elettrico" della serata. Partiamo colpodipistolaurorasognaperfezione volano via senza che ci si renda ben conto.E' la classica sensazione di smarrimento che provi quando stai per troppo tempo lontano dal palco. Comunque ci divertiamo e piano piano cominciamo a prenderci gusto. Uno dei microfoni di Samuel inizia a innescare regalandoci una deliziosa e costante nota fuori tonalità(da cui il "Cipo per cortesia") che distrae il nostro front-man regalando qualche attimo di dodecafonia e poesia dadaista a tutti gli intervenuti. In particolar modo effettuiamo un suggestivo stop and go su tutti i miei sbagli che ci troviamo a dover ripetere non senza aspettare che il pubblico finisca di sottoporci la propria versione a squarciagola. A suo modo è un momento suggestivo. Si riparte con più carica e Samuel probabilmente convinto dell'incisività poetica di una strofa di "Liberi Tutti" la ripete due o tre volte. Noi ce ne accorgiamo appena perchè sul palco l'audio è abbastanza un delirio ma riusciamo lo stesso a trovare la groova necessaria a far sì che a perdita d'occhio la gente si sbracci coinvolta . Ed è una bella inquadratura da rivivere tanto che finito il set di mezz'ora vorremmo ricominciare da capo ma ci tocca salutare.
Il dopo concerto è decisamente più sciolto dell'attesa pomeridiana. Manuel e Il cantante dei Verdena non propriamente sobri si rotolano sul bagnasciuga in un amichevole raptus di lotta greco-romana ( che si protrae a più riprese per l'arco di un'oretta). Il Ninja sempre più pallido e delirante brandendo una bottiglia di President reserve Riccadonna invita stormi di ragazze ragazzine e ragazzette nei pressi del furgone millantando un presunto quanto infondato spettacolino del Boosta. Ci si perde in cazzeggi e risate. Fa capolino anche Ligabue, che una volta incrociato il nostro tastierista(giocano insieme nella dinamo rock) e presentatosi a Samuel si complimenta per l'energia sprigionata. Si narra anche della presenza dello storico Paul Chain che pare abbia rivelato una misteriosa teoria ai Verdena secondo la quale è il Papa in Italia a scegliere i gruppi musicali. Il direttore di produzione Orazio stima le cifre dell'affluenza in 10-15000 spettatori e poi inizia allegramente a sboccare complice la tensione ed un insidiosa insalata di riso che mieterà diverse vittime.Nonostante la marea incominci a travolgere l'area dei camerini con effetto Titanic, ci si diverte parecchio. Fine serata in compagnia di -chissà più chi- al Rock Island dove si intrecciano chiacchiere danze e deliri vari. Max si impunta nel voler migliorare il look di Mao tentando insistentemente di bruciarne il copricapo, Samuel viene baccagliato da un plotone di fanciulle in un palio ad eliminazione diretta. Una di queste infatti nel bel mezzo di una dichiarazione collassa e viene portata via a braccio. Qualcuno si perde definitivamente per essere ritrovato il giorno dopo nella hall dell'elegante hotel in versione museo delle cere. Si parte, ma l'avventura riserva ancora qualche brivido nel momento in cui sul furgone Ninja chiede a Samuel il computer portatile in prestito trovando la morte negli occhi dell'amico ,che solo allora si rende conto di averlo dimenticato tra i divani e le poltrone dell'Holiday Inn. La questione si risolve fortunatamente nell'arco di un tot di telefonate. Ritorna l'appetito ed è storia di autogrill. Scendendo dal furgone notiamo la sagoma di un curioso personaggio -a metà fra Trent Reznor e il Verdone di gallo cedrone- salire sull'autovettura di fianco alla nostra. E' il vero Little-Tony ,ma sta già sgasando all'orizzonte e non se ne fa nulla. Chissà Elvis da lassù se sapesse che il suo discepolo diffonde il verbo del rock'n roll per la propaganda berlusconiana.
"One for the money, two for the show....." .
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