In questi giorni ci alterniamo tra nuovi arrangiamenti, strutture definitive dei pezzi e contatti mailfaxtelefonici per il concerto del 6 maggio contro i candidati torinesi del centrodestra. Pare che l'iniziativa stia decollando risvegliando un po' di animi incerti o semplicemente sconfortati dal sondaggi che vedono il forzista Roberto Rosso in vista del passaggio direttamente al primo turno.
Tra i ragazzi però è ancora molto frequente il disinteresse che porta al non voto o ad un ipnotica adesione ai trend della martellante propaganda forzista. Davvero pochi quelli che riescono a sostenere con un minimo di convinzione e coerenza una posizione di centro-destra. Il punto è che ben pochi hanno avuto la sfortuna di assaporare la vita a Torino prima del recente "risveglio".
E nella convinzione che tanto non cambierà un granché continuano a godersi ciò che solo recentemente la città ha conquistato (guarda caso anche grazie ad una differente gestione politica). Come la stragrande maggioranza degli artisti che saliranno sul palco di Piazza Castello il 6 Maggio siamo sempre stati poco propensi a sposare cause partitiche mentre spesso aderiamo volentieri ad iniziative sociali o politiche in senso ampio. Ma in questo caso troviamo ingiusto e fastidioso il lasciar correre gli eventi come se una evidente sproporzione propagandistica (e si tratta semplicemente di soldi investiti non di contenuti) giustificasse la passività fatalista con la quale i più si apprestano a perdere le cose. E noi di Torino in questo siamo sempre stati maestri.
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