Concerto a Viterbo Palasport. 500 persone (biglietto 20.000 lire). Ed ecco che mentre il fortunato tour volge quasi al termine e suonare davanti a un pubblico sempre più numeroso sembra ormai scontato, arriva la serata intima. Che si può anche chiamare flop. Dopo un pomeriggio passato interamente sul sito a rispondere a domande le cui repliche saranno pubblicate al più presto per problemi tecnici della bacheca, giungiamo al Palasport. Dopo un breve sound check raggiungiamo il centro di Viterbo per la cena e per una passeggiata al tramonto nella suggestiva parte vecchia della città. Inizio del concerto previsto per le 21.30 (gli organizzatori cercavano pubblico nelle numerose caserme della zona) è spostato di un'ora. Nonostante l'ormai già documentata stanchezza e la prossimità di tre importantissime date (Roma Napoli e Palermo) non ci risparmiamo affatto perché il pubblico benché non numerosissimo è di quelli che meritano un concerto come si deve. Samuel interrompe per problemi di fiato alcuni passaggi più faticosi ma l'energia non viene mai meno. Il pubblico per tutta risposta poga in continuazione e si fa sentire riscaldando la fredda atmosfera del palazzetto. Fine serata diversificato. Chi in albergo a seguire la drammatica maratona televisiva sull'esecuzione Barnabei (la sera precedente sul palco avevamo preso posizione contro la morte di stato dando l'annuncio di un sit-in alla Festa dell'Unità di Modena) chi a risolvere i problemi della bacheca fino a notte inoltrata. I più esplorativi accompagnati da alcune conoscenze locali raggiungono uno strano posto chiamato Bullicama (citato pare anche nell'Inferno dantesco) in cui in uno spettrale paesaggio nebbioso possono fare il bagno all'aperto in alcune pozze d'acqua caldissima. Con la melma del fondo della pozza vengono create maschere del tipo "La guerra del fuoco" e si va avanti così fino a che, con la pressione al minimo, si è costretti a barcollare verso i vestiti asciutti. Dopo una tappa in un pub della zona, si prosegue per Vitorchiano, piccolo paese con un centro storico medioevale incantevole, dove alloggiamo in un austero e suggestivo albergo ricavato da un convento trecentesco.
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