arriviamo a Bruxelles, in treno, nel tardo pomeriggio sotto una luce indefinibile e in un clima primaverile tendente al capriccioso. Posati i bagagli è già tempo per andare a trovare alcuni vecchi amici e bere un bicchiere di vino alla Piola libri.
Abbiamo già parlato in passato della Piola, la libreria nei pressi del quartiere EU, gestita da Nicola e Jacopo.
Un'ottima porta d'accesso per entrare nel vivo della città arrivando dall'Italia. A Bruxelles la comunità italiana è numerosa, ma a differenza di altri luoghi non presenta i tratti cafoni della cultura televisiva cinepanettonica e al contrario pare piuttosto educata e culturalmente vivace. Incontriamo Stefano Pesca ideatore di BEIT, e organizzatore insieme ai suoi efficienti collaboratori del concerto di domani sera.
Che è già sold out.
A cena un'intervista con il ferratissimo Marco Zatterin, corrispondente di ecomomia ma anche di cultura per La Stampa e poi si parte per la scorribanda by night.
Bruxelles è una città rilassata e divertente. Si respira un clima europeo e si ascoltano con frequenza almeno quattro lingue, tra cui anche l'italiano. Il giro notturno per locali conferma l'impressione delle esperienza precedenti, luoghi molto accoglienti, ben strutturati tecnicamente ma tutti piacevolmente old fashion. In genere antichi bar riconvertiti a luoghi musicali.
Non facciamo particolarmente tardi.
La mattina è di riposo e di passeggio. Nel pomeriggio raggiungiamo il VK: la venue del concerto, che pur essendo ancora vicino al centro si trova nel cuore del quartiere arabo.
Il sound check è rapido e il pomeriggio passa tra cazzeggio e cena allestita direttamente in loco dall'impeccabile staff BEIT.
La rapidità con cui i biglietti venduti hanno raggiunto il sold out, dice già in anticipo che il pubblico sarà in prevalenza italiano.
E il concerto sarà un' esperienza calda e intima per 600 volti sorridenti.
Avremmo probabilmente potuto raddoppiare la data, sarà per la prossima volta.
A questo punto i superstiti in grado affrontare la notte sono Samuel, Max e Ninja, accompagnati da un manipolo di tecnici.
Avevamo intuito che parte del fascino di Bruxelles avesse a che fare con l'estrema tolleranza e con uno stile piuttosto "casual", ma non eravamo esattamente preparati a questo:
In un club "La Villane(?)", sotto i colpi della cassa in 4, (un po' vintage) di dj Hell, in mezzo al dance floor…lui. Un signore di mezza età completamente nudo, completamente a suo agio.
Ci informano che esiste un gruppo di movidari nudisti, che affrontano adamiticamente la notte, in piena scioltezza. Un paio di tette al vento e una sala cinematografica per fumatori attigua, che proietta il capolavoro "Alice nel paese delle meraviglie" nella insuperabile versione di Jan Svankmajer, completano il quadro decisamente soddisfacente di questa prima incursione.
Alla quale faranno seguito un paio di altri club. Poi, verso le 3, 30 la saggia decisione di mollare il colpo.
Poi però l'insana - e letale - tentazione di un Kebab. Risultato del tentativo di ordinazione in francese di un piatto di kebab e un hamburger da dividere in 4: mezz'ora di attesa e l'arrivo di 4 piatti ricolmi di qualsiasi sostanza commestibile presente nel negozio. Tipo pranzo di Pasqua.
Ma l'ultima ciliegina arriva nel momento in cui Ninja (che è pur sempre l'amministratore delle economie) richiede uno scontrino. Altri dieci minuti e la produzione di questo documento, che non vediamo l'ora di presentare al commercialista.
Domani, pranzo (leggero) e partenza per Londra.
esilarante direi questa trasferta Belga! :-)...un bacione a tutti e 5...ciao!
diario di bordo e Rapide back to life!
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