http://www.articolo21.info/notizia.php?id=6509
a questo link una mia intervista e seguente outing sulle imminenti votazioni.
colgo l'occasione per segnalarvi il sito,tra i migliori esempi di libero giornalismo in italia.
vostro eminente On.boosta
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Mi intrometto in quest'angolino del 'di la tua' per segnalarvi la dichiarazione di voto di Marco Travaglio con la quale mi trovo perfettamente allineato.
ninja, umile portaborse dell'eminente On. boosta
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A BEH, SE VA DI MODA IL COMING OUT..allora nel rispetto di tutto quello che é stato espresso, esprimo la mia. Ho il timore che una grande quantità di voti pensanti andrà sprecata con l'annullamento. L'annullamento della scheda, per quanto individualmente possa infondere un appagante senso di ribellione, non castiga proprio nessuno. Ci sarà una coalizione vincente e questa governerà anche solo con tre voti senza scrupoli e senza porsi alcun problema. Lo insegna la storia, anche quella più recente. La catastrofica guerra in Irak é stata resa possibile anche grazie ad un pugno di votanti, e alla complicità di altrettanti astenuti. Comprendo l'esasperato stato d'animo, ma non il senso dl gesto, soprattutto in uno scenario come quello attuale. Buona parte dei voti di destra in determinate regioni saranno maturati con il voto di scambio. Lo dico nel rispetto delle opinioni di tutti, perché questa meccanica mafiosa non é un mistero per nessuno. E' stato praticato in certa misura anche dalla parte opposta, probabilmente dopo le recenti (possiamo dirlo, piuttosto coraggiose), prese di distanza almeno agli elettori di centro sinistra e di sinistra sarà risparmiato il disgusto. Chi pratica il voto di scambio non sta a pensare alla "casta", ai propri ideali mortificati, a quanto faccia ribrezzo il Mastella di turno ma vota nell'interesse proprio e di colui che muove i fili. E io anche solo per questo gli voto contro. Provo un senso di ribellione maggiore facendo così. Al momento l'unico politico che riesca a tenermi attento alle proprie argomentazioni é Nicky Vendola. L'unico davvero di cui posso ascoltare un discorso dall'inizio alla fine. In una congiuntura storica sfavorevole (in termini planetari) al pensiero e all'azione politica della sinistra, lui riesce a non rinunciare all'ideale di una "visone" veramente perfettibile della realtà. Quanto questa saprà tradursi in pratica é certamente da verificare, ma credo che se l'Arcobaleno avesse avuto il reale coraggio di disancorarsi da alcuni personaggi francamente logori, e da qualche incrostazione ideologica che non sempre ha a che vedere con la realtà e lo avesse indicato come leader lo avrei votato. Ma , ad esempio sinceramente non ho digerito molto l'indulto. L'ho trovato un classico riflesso di lettura di realtà deformato dalla lente ideologica (ovviamente non parlo delle evidenti necessità di Forza Italia che invece sull'argomento aveva 10/10 di vista pieni senza occhiali). Temo che il timone ideologico in questo preciso momento faccia smarrire alla sinistra (quella che chiamano radicale e che sovente ho votato), la possibilità di essere lucida nel proprio ruolo. Val così anche per Turigliatto &c, nonostante il fenomeno dell'autorganizzazione territoriale di molti centri sociali sia (o sia stata) una risposta necessaria, pragmatica e efficace a molte condizioni di oppressione quotidiana e io mi senta sovente senta in piena sintonia con quel fenomeno, ciò che nel piccolo (quartieri, strade, zone depresse) risulta più efficace di mille pianificazioni comunali, in una dimensione di governo appare incagliato in astrazioni che troppo spesso sembrano tagliate per un'aula d'assemblea durante l'occupazione scolastica. Perdonate la sincerità. Viviamo in un paese governato in buona parte dalla mafia e non credo che possiamo permetterci di scordarlo, come non possiamo permetterci di dimenticare che c'è chi ci lotta davvero contro, in modo talvolta efficace, e che non si sostiene solo con slogan e buone intenzioni, ma con un peso elettorale determinante. C'è poi, contrariamente alla percezione più diffusa, anche chi amministra bene e crede nel senso del proprio lavoro. La buona amministrazione non fa mai notizia e soprattutto non ha nulla a che vedere con lo scempio dell'intelligenza che va in onda quotidianamente nelle bagarre televisive del periodo pre-elettorale. La geografia delle amministrazioni mi fa capire che i luoghi gestiti con un criterio che assomiglia a quello di una nazione non dico ideale ma quasi normale, all'ottanta per cento hanno un profilo politico ben definito. E io non credo di voler vedere smantellare quanto ancora di buono sta in piedi nelle politiche sociali, nei servizi pubblici, in tutto ciò che evita di allargare ulteriormente il divario tra cittadini di serie a e di serie z. Perché questo sbandieramento isterico sulla questione delle tasse per una certa parte politica tempo che voglia dire proprio questo. Io non credo che le cose peggio di così non possano andare. So che andando a smantellare lo stato sociale si possono fare danni molto più seri. Oggi un bambino abusato (visto che siamo freschi di Canenero) può essere aiutato e seguito indipendentemente dalla propria estrazione sociale. In molte regioni si può accedere ad una sanità che funziona per tutti allo stesso modo. Ci sono luoghi dove la prevenzione della criminalità si esprime in strutture e figure professionali ben precise. Io guardo a questo, non ai penosi latrati dei talk show televisivi, e conscio del fatto che ideali e amministrazione risiedano in due zone differenti della galassia, non faccio più confusione e da anni e ogni volta scelgo se e chi. A questo giro, ad esempio, voto utile contro il ritorno di Voldemort e di quelli che con lui hanno concepito questa disgrazia di legge elettorale. max
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