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Sbs 03/09/02 20:53

varie

Come ormai avrete notato nell'elenco delle date di settembre è scomparsa quella di Treviglio del 19 settembre. Ci dispiace. Ma anche in questo caso la scelta di annullare il concerto non è nostra ma - crediamo - del promoter. Stiamo aspettando che ci comunichino notizie/numeri di telefono per sapere che fare dei biglietti eventualmente acquistati in prevendita. Invece abbiamo la new entry dell'MTV DAY del 14 Settembre.
Raga, non prendetevi male se ogni tanto ci scappa qualche errore di battitura: sul furgone col sole sul monitor, la musica appalla, la digestione, ivan con un mattone sull'acceleratore, qualche tasto del pc a caso per forza lo si schiaccia.


SUBSONICA 01/09/02

Concerto a Bologna ..

Concerto a Bologna - Independent Days

Risveglio uggioso in una Verona bagnata e grigia. Partiamo, senza fretta decidendo anche di saltare alcuni appuntamenti con interviste varie. Sarà una giornata intensa che preferiamo affrontare con calma. Arriviamo all'arena parco nord di Bologna seguendo le solite traiettorie impazzite per arrivare finalmente all'ingresso automezzi. Sono in corso manovre di scavalcamento, sfondamento e rimpiattino tra ragazzi che manifestano una certa idiosincrasia nei confronti del biglietto e gli addetti alla sicurezza. Ci sembra un scelta saggia da parte dell'organizzazione l'aver estromesso la polizia dall'area concerti limitandone la presenza unicamente allo spazio esterno.

Questa sera risultiamo headliners della seconda parte della manifestazione. Abbiamo provato ad obiettare che non ci sembrava il caso di ritrovarci in scaletta dopo la Blues explosion e che avremmo preferito lasciare a loro lo spazio conclusivo. Ci è stato risposto che la compartimentazione del programma era stata studiata apposta così. Scendiamo dal furgone, il solito mitico "Modesto" dei Linea 77 parcheggiato di fianco agli imponenti sleepin' bus della band straniere, e andiamo a buttare un occhio. Sul palco ci sono i Meganoidi. Sotto il palco un colpo d'occhio davvero impressionante con decine di migliaia di persone che coprono lo spazio fin sopra la collinetta. Molti pogano e si divertono, altri ritengono più opportuno scagliare sassi sul palco. Una pietra cade in testa ferendo un tipo della sicurezza a pochi passi da un bambino di dieci anni che si trova dietro le transenne con il suo pass al collo. Va detto che in confronto ai soliti buttafuori decerebro-palestrati con l'hobby della contusione, incontrati in anni e anni di manifestazioni di questo tipo, le persone viste all'opera sotto il palco sembrano sapere il fatto loro. Ogni volta che qualcuno finisce la propria nuotata sulle teste del pubblico per lasciarsi andare a ridosso delle transenne viene raccolto con una certa cura allo scopo di evitare che si rompa l'osso del collo e fatto tranquillamente uscire per un nuovo giro. Unica eccezione per uno dei lanciatori di sassi che viene riconosciuto e preso a ceffoni.

Il tale, impauritissimo, è un normaloide senza cresta né tatuaggi né tantomeno piercing e una faccia da babbione in cerca di bravate. Tutto ciò fa riflettere. Alcuni dei lapidatori avrebbero molto più da spartire con i propri coetanei bersagliati che non con una band di punk melodico di stampo mondiale presa dalla routine incessante del proprio lavoro. Riflettiamo di questo con Mirco che ha avuto modo di lavorare per i NOFX in occasione di ben tre concerti negli anni passati. Comunque il gruppo genovese rimane solidamente in scena e finisce il proprio set tra gli applausi. Dietro il backstage si contano i lividi ma per fortuna nulla di serio. E' ovvio che chi tira una pietra sul palco non ha la minima consapevolezza di voler ferire una persona, il palco rappresenta una specie di cornice per un'altra dimensione. Lo stesso gesto contro le stesse persone non verrebbe mai ripetuto per strada o in una qualsiasi occasione che facesse risaltare tutta la squallida violenza contenuta in una stronzata del genere. Ben inteso noi siamo a favore di un pubblico vivo, reattivo e non consenziente a tutti i costi, ma salire su un palco dando un'occhiata preoccupata all'ambulanza parcheggiata lì dietro è una condizione che risponde ad un clima fascista e non certo libertario come il punk sa essere.

Comunque la quasi totalità della gente ha capito cosa vuole e sia con i Punkreas, ai quali viene comunque riservato un pietrone, dalle dimensioni modello testa rotta, ma scagliato - si spera volontariamente - senza eccessivo zelo, che con i NOFX. Sono bravi i Punkreas e dimostrano di tenere i nervi saldi e la situazione in pugno, suonando davanti ad un massa di gente che poga, canta all'unisono, si rotola raggiungendo il palco per rituffarsi a corpo morto sul mare di teste, creste, borse zaini piedi rovesciati. Viene voglia di buttarsi.
Tocca ai NOFX e anche con loro la gente è spettacolare. Tutto questo in una condizione audio quasi penosa. A Bologna vige la limitazione dell'audio con un blocco a 95 decibel e qualsiasi sforamento di volume viene punito con una denuncia al tecnico del suono. Finiscono gli americani e incomincia la seconda parte della giornata con i Modena City Ramblers. Il pubblico si dà il cambio e tutti quelli che hanno bivaccato fino a quel momento sulla collina scendono a ballare sulle sonorità, ora acustiche, di Cisco e soci. I Modena sanno il fatto loro e a parte qualche piccola noia tecnica, quasi inevitabile in un festival, tengono botta con un set molto serrato.
Ma è quando sale Jon Spencer che si ha la percezione di trovarsi all'interno di un festival internazionale. E' stato il più bel concerto visto l'anno scorso e rivissuto dal palco ad appena pochi metri dagli amplificatori è ancora più emozionante. Viene un tantino la tentazione di salutare e raccontare a tutti che avevamo in realtà un altro impegno.
Cambio palco e arrivano questi fantomatici The Music. Sulle prime ci si diverte ad immaginare di essere un gruppo esordiente italiano che si presenta ad un'etichetta...."ciao siamo un giovane gruppo...abbiamo un nome che spacca ci chiamiamo - La Musica - e abbiamo un singolo che spacca... si intitola - La Gente-". Cazzo in inglese ti puoi veramente permettere di tutto! E poi arrivano questi quattro ragazzini.
Ma ragazzini ragazzini.
A vederli così, già li prendi in simpatia, anche perché non si mostrano neanche eccessivamente tesi. Alcuni di noi restano sul palco incuriositi mentre loro attaccano a suonare. E suonano pure bene. Seguiamo i primi quattro pezzi, poi andiamo a prepararci. E' stata in effetti una giornata abbastanza tesa, vissuta a rispondere alle domande di quelli che ci chiedevano nelle interviste cosa ci facessimo all'interno di un festival punk, ska-core, se era vero che in alcuni forum qualcuno ci avesse giurato pietrate se ci aspettassimo anche noi contestazioni etc etc.
Noi saliamo abbastanza tranquilli, contrariati più che altro dalla limitazione di volume. Cosa che ci convince anche a modificare la scaletta togliendo i brani più elaborati e ricchi di sfumature inizialmente previsti per il festival in virtù di cose coinvolgenti anche a impatti sonori contenuti. Ci dispiace perché la nostra sfida era quella di presentare il lato meno conosciuto del gruppo a quelli che ai concerti dei Subsonica mica ci vengono perché sono quelli di Sanremo etc.etc. Il set è dignitoso ma non a livello delle prestazioni più calienti. Ad un certo punto il nostro cantantino se ne esce un specialata alla Iggy Pop decidendo di restituire un innocuo rotolo di carta igienica al lanciatore (unico oggetto arrivato sul palco ormai a tre quarti di scaletta) dopo aver simulato ciò che con la carta igienica si può ben simulare. E lo ributta, però da tutt'altra parte. Ovviamente un po' di persone del pubblico a quel punto si sentono chiamate in causa e reagiscono. Nasce un piccolo battibecco di gesti e sguardi che si risolve con Samuel che parte modello "L'odio" di Kassovitz". Avete presente la famosa scena allo specchio di..."hey ce l'hai con me?..cazzo ce l'hai con me?..no dimmi ce l'hai con me??". Il tutto, continuando a cantare e suonare si risolve tranquillamente con due pietruzze (visto l'equivoco ce le siamo anche un po' cercate) e una moneta da un euro che qualcuno si imbosca pure. Durante "Tutti i miei sbagli" salta la corrente e dopo 5 minuti di pausa riprendiamo, dovendo a questo punto però rinunciare alla conclusiva "Sole Silenzioso".

Nei camerini veniamo ricoperti di complimenti dai "The Music" (emmmaronnna però che nnome!) che contraccambiamo sinceramente con tanto di scambio di dischi e magliette. La conversazione è tenuta da Vicio, il nostro ministro degli esteri per le lingue straniere. Incassiamo un "siete una delle migliori band che abbiamo incontrato nei festival europei". Anche detto da uno che l'età e la faccia di chi sta per fare il suo primo inter-rail è una cosa che fa molto piacere. Fine serata con Samuel che sparisce non si sa bene dove ma ci si vedrà in Sardegna, Boosta che scassa i maroni per tornare a Torino nottetempo convincendo Ninja e Vicio che ha sonno. Rimarrà in azione un pericolosissimo quartetto composto da Max, Manuel Agnelli degli Afterhours in splendida forma, Ivan ed uno scatenatissimo Rachid. Insieme i quattro raggiungono lo spazio estivo dell'Estragon costringendo moralmente il buon Lele Roveri a tenere aperto e sotto gli occhi (feroci) dei baristi che se ne vorrebbero (anche giustamente) andare a casa si prendono una piomba di dimensioni storiche. Il tutto rischierà anche di trasformarsi in tragedia nel momento in cui il gruppetto, ciondolando sulla strada del ritorno come un manipolo di alpini in congedo, avvisterà tra gli stand oramai chiusi della festa dell'Unità una palestra di roccia. E vi lasciamo immaginare prodezze!


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