Prima di iniziare questa nuova puntata del diario di bordo, vi voglio raccontare un paio di cosette sull'evoluzione dell'universo subsonico nel 2007.
Dopo dieci anni in cui lo schema dominante è stato il 3-2 (Boosta, Max e Samuel davanti-io e Ninja dietro), L'Eclissi Tour presenta una "rivoluzione copernicana" per ciò che riguarda il palco e la nostra disposizione su di esso: tutti e cinque uno a fianco all'altro, su una lunga pedana orizzontale liberata da amplificatori,monitor, mixer e tecnici ai lati.
Come è possibile tutto questo?
Amplificatori, casse e monitor stanno SOTTO il palco (che è grigliato, quindi noi vediamo e sentiamo tutto ciò che c'è sotto), i tecnici, il mixer di palco e i backliner stanno DIETRO, quasi nascosti dalla pedana stessa.
Le nostre posizioni sul palco si sono un po' rimixate-io e Max invertiti-questo per permettermi di stare vicino al caro Ninja: durante i concerti ho la necessità, oltre che di sentirlo al meglio, anche di vederlo, di osservare ogni suo colpo di rullante, charleston e anche cassa - il sig. Groove lo richiede.
La prima sensazione è di disorientamento (credo sia fisiologico...), ma dopo un giorno di prove ci si sente nuovamente a proprio agio: l'occhio è attento a controllare i movimenti degli altri, in modo da essere sincronizzati al millimetro, e le orecchie si concentrano sul suono (veicolato da cuffiette+sistema wireless, il "in ear monitoring"), che con questa nuova configurazione priva di amplificatori sul palco, è liberato da risonanze eventuali e quindi nitidissimo. Il risultato è che possiamo suonare molto più precisi!
Entrando nel dettaglio, anche la nostra strumentazione si è modificata - i tempi cambiano, le tecnologie si evolvono e noi cerchiamo di seguirle passo per passo, soprattutto quando tendono a migliorarci la vita e a fornire una qualità sonora superiore.
Boosta, dopo dieci anni di inseparabile legame con il suo rack(quel grosso contenitore metallico che gli stava a fianco) pieno di campionatori e macchinari vari, ha deciso di liberarsene e di passare a un più leggero sistema di strumenti "virtuali"gestiti da un computer e un mixer digitale (Yamaha 01V): la qualità è invariata-se non migliorata-in quanto Davide ha provveduto a ricrearsi meticolosamente tutti i suoi suoni più caratteristici. Le sue tastiere non sono più quindi Synth veri e propri, ma semplici "master keyboard" (M-Audio) che suonano gli strumenti virtuali.
Anche le sequenze, che da sempre sono parte integrante del sound subsonico, passano adesso da un computer dotato di software Logic 7; questo massiccio uso di informatica, ci ha spinto a chiamare una persona per occuparsene in prima persona, anche per permettere a Boosta di dedicarsi senza altre "preoccupazioni" alle tastiere. Il prezioso personaggio che sta dietro il palco a gestire questi due computer è Fabrizio "Cit" Chiapello.
Ulteriormente tecnologizzato anche il Ninja, che ha aggiunto al suo normale set acustico la sua amata drum machine Elektron (la stessa usata su L'Eclissi): collegata a dei pad, gli permette di riprodurre gli stessi suoni usati sul disco.
Max utilizza due amplificatori separati per suoni puliti e distorti - per .la precisione un Fender Twin Reverb per i primi e un Mesa Boogie con cassa Marshall per i secondi. Un pedale ad hoc gli permette comodamente di passare da un suono all'altro.
Io continuo sulla linea del tour di Terrestre, separando come Max suoni puliti e suoni effettati/distorti su due sistemi: sia testate che casse sono gli ultimi nati in casa Mark Bass.
La pedaliera non ha subito cambi di nessun tipo: ho già abbastanza da trafficare con ciò che c'è attualmente...
La novità più grossa che mi riguarda, è che da quest'anno uso un basso (Lakland) a 4 corde, lasciando quello a 5 per i pezzi nei quali è strettamente necessario: le mie mani mi ringraziano ogni sera, vista la ridotta larghezza del manico!!
ah, importante: sia nel caso di Max che nel mio, mentre le casse stanno sotto il palco, le testate sono dietro di esso, a portata di mano dei tecnici.
Samuel si è rinnovato invece solo nel parco chitarre, passando ad imbracciare una Gibson acustica modello John Lennon (wow!).
VENERDI'30 NOVEMBRE 2007.
Visto che l'after show di Firenze è stato piuttosto tranquillo (tutti a nanna quasi subito), riesco a passarmi 8 ore di sonno ininterrotte e a svegliarmi alle 10; sign of the times, per dirla alla Prince...all'inizio della mia storia con i Subs ,una qualsiasi giornata di tour non poteva iniziare prima delle 12.30 - e quasi sempre a causa della sveglia dell'hotel che trillava implacabile.
Quindi,andando contro ogni possibile stereotipo del musicista dissoluto, mi faccio una leggerissima colazione e approfitto della presenza di una mini palestra all'interno dell'hotel,sparandomi mezz'ora di tapis roulant e qualche addominale: questa routine, seguita da una doccia bollente, è la mia ricetta per iniziare al meglio una giornata.
Il viaggio che oggi ci a-spetta non è lunghissimo (destinazione: Roma), ma tra interviste telefoniche, pranzo in autogrill e code mastodontiche sul RAccordo Anulare, il tempo si dilata più del previsto: quale pretesto migliore per dedicarci alle nostre sfide di calcio-playstation?
DAl tour di Terrestre è diventato il passatempo preferito sul camper, con buona pace di Max-al quale frega poco e niente della questione-che se ne sta ieraticamente seduto davanti a fianco ad Ivan, preso tra letture, telefonate e laptop.
Il copione è sempre lo stesso: Boosta contro Ninja, che con la sua aria da saputello strafottente causa le esplosioni di (finta)ira del riccioluto tastierista - Samuel che ogni tanto gioca da campione, ogni tanto no - io che me la gioco fino all'ultimo...ma ancora devo capire due o tre cosette ;-))
Una parte del viaggio, invece, me la gusto con un po' di musica nelle orecchie: il nuovo di Murcof e una raccolta di B-sides dei Lali Puna.
Suoni ideali per far viaggiare la mente e avvicinare quasi fisicamente quei luoghi (materiali e immateriali) dai quali il tour ci tiene separati:
personalmente ci sono momenti in cui mi manca la mia vita privata ,e perdermi nella musica o tra le righe di un libro appassionante mi dà la possibilità di ri-crearmi il mio "divano-abatjour e camino" virtuale.
Arriviamo al PalaLottomatica in pieno orario e sopra il palazzetto uno stormo di uccelli disegna geometrie precisissime: uno spettacolo pazzesco!
Dentro me è ancora vivido il ricordo del concerto di due anni fa -un catino umano incandescente- e,anche senza gente, le alte gradinate di questo posto hanno un qualcosa di imponente ; un po' meno la pessima acustica, che rende il soundcheck quasi una semplice prova tra noi cinque...il nostro fonico Cipo ha ben poche possibilità di eliminare il rimbombo di questo grande emiciclo vetrato.
Roma è per i Subsonica una piazza speciale, per i tanti amici che vi abitano o vi lavorano, e anche stavolta nel backstage le pacche sulle spalle e gli abbracci fioccano che è un piacere; la visita più gradita è però quella di Fausto, ex-discografico nostro e soprattutto grande Amico, che ci viene a trovare con i suoi due splendidi figli. E' una delle poche persone con le quali le risate sono garantite SEMPRE e puntualmente non si smentisce. CEno con lui,Max e i ragazzini e cerco di starmene leggero: il nostro servizio catering è così buono che si rischia ogni volta di cadere in tentazione e salire poi sul palco gonfi come una mongolfiera..per cui pesce, verdurine e due cucchiai di riso in bianco. Parentesi: la sera prima pasta e fagioli e mezzo litro di vino rosso - giusto per non dipingermi sempre come un fighetto salutista.
Prima di iniziare lo show c'è ancora un'ora abbondante, per cui ognuno si prepara come meglio crede -Boosta ha già descritto benissimo questo momento nel suo diario di bordo di Bologna- normalmente non soffro di grande tensione pre-concerto, ma devo dire che oggi un po' si. E allora ridere e scherzare con i miei soci o con i tecnici o con chi capita sottomano è un ottimo modo per sciogliere i nervi...ma anche un goccio di vodka ha il suo perchè.
Arriviamo al momento topico: due anni fa mattatore del brindisi pre-show (e di tutta la serata, direi) fu Antonello Venditti, che quella sera si presentò a noi con un lato della sua persona che ci lasciò felicemente allibiti: un vero punk!! Non so se qualcuno di voi si ricorda ancora il video del suo "discorso" che mettemmo sul sito, dominato dal finale "Ahò, rompeteje er culooooo!!!!".
Bene, oggi Antonello mi chiama in mattinata per dirmi che sarebbe di nuovo stato dei nostri, ma purtroppo degli impegni familiari lo tengono bloccato a casa...vabbè, come si fa? Lo chiamo dal camerino con il telefono e lui, con grande spirito, ci fa il discorso beneaugurale in viva voce!
Anche stavolta il "rompeteje er..." ci scappa:è una vera formula rituale ed essere "benedetti" dal Maestro Venditti prima di un concerto nella Capitale è sinonimo di successo assicurato :)
Ok. E' tempo di dare fuoco alle polveri. Il Palalottomatica è gremito come un uovo e dalla mia "nuova" posizione in prima fila mi assaporo alla grande il calore delle 8000 e più persone. Mi sento bene, leggero e concentrato,e mi sembra di percepire la stessa sensazione anche dal resto della band:
i pezzi girano con più scioltezza e anche i nostri movimenti si distribuiscono con più sincronismo. In poche parole, quella strana e inspiegabile magia che è il Groove inizia a far sentire la sua decisiva presenza. Oddio, gli errori ci sono (e ci saranno) sempre -siamo microchip, ma siamo soprattutto EMOZIONALI- da parte di tutti e cinque, ma a fine serata la frase del nostro backliner Raffa ci fa stare sereni: "inizio a sentire i veri Subsonica...".
Ci è stato segnalato ora dalla discografica e riporto.
"iTunes ci ha appena comunicato che, in via del tutto eccezionale, nei prossimi giorni contatterà per mail tutti gli utenti che hanno scaricato la traccia corrotta, per avvisarli che possono riscaricare gratuitamente l'audio tramite un link che fornirà loro.
Non sanno ancora dirci quando inizieranno a contattare per mail gli utenti, appena ho ulteriori notizie vi informo."
Le mie giornate iniziano sempre prima. Guardo la sveglia: 5 e 47. “Dai, facciamo ancora un po’ il gioco del sonno”. Ma sai già che è pura illusione. Un figlio che ti porge la scatola del lego dicendo “gru! gru!” non lascia scampo, figuriamoci due. Per fortuna accanto a me c’è una persona speciale a darmi una mano. Ma non c’è tempo: colazionevestitiasilo.
Sto lavorando al sito. La faccenda con Deemo era partita come “ok, modifichiamo solo gli sfondi e le immagini”, ed è finita cambiando il codice di parecchie pagine. Fra qualche giorno potrai vedere il frutto di questa ulteriore elaborazione di subsonica.it. Adesso però sono fermo aspettando che mi arrivino gli ultimi file, quelli di Opinioni in particolare. Ormai sono sveglio e di tempo prima di mezzogiorno ne ho un bel po’, dunque riapro la song “PiomboRMX” con cui sto giocando in questi giorni sul mio portatile. La drum’n’bass di mattina presto fa veramente uno strano effetto, ma la traccia mi pare giri bene, certamente è quella con cui inizierò la prossima serata al Puddhu bar.
Chiamo Ivan verso le 11,30 per sapere se riesce a passarmi a prendere un po’ prima con il camper appena noleggiato. Oggi dobbiamo allestirlo con i nostri abituali gadget. Credo che il velcro sia una delle invenzioni più clamorose del progresso tecnologico, più probabilmente è di origine aliena come ipotizza Z in men in black: con un po’ di strisce adesive piazzo al volo l’inverter, il monitor, il lettore dvd e la playstation di Boosta. Seguendo con cura l’operazione di montaggio – abbiamo poco tempo e devo recuperare pezzi depositati in ufficio l’ultima data del tour scorso - perdo decisamente di vista i piatti del charleston che rimangono appoggiati alla porta di casa. Per fortuna poco più tardi arriverà un sms che mi rassicurerà sulle loro sorti.
Prima di partire Ivan ci dice che è uscito XL. Qualcuno scende a comprarne cinque copie. Vedo la foto in copertina. Ti giuro che io quel colore non l’ho mai avuto, neanche quando bambino rimanevo da giugno ad agosto a Noli. Lo sai perfettamente, il mio oscilla fra il bianco, il grigio, talvolta il viola: questo – che neanche Briatore – è evidentemente frutto di un massivo colpo di mouse sparato da qualche cintura nera di Photoshop.
Sfoglio e arrivo all’articolo di Roberto. Lo leggo. Lo rileggo. Mi sento completamente inadeguato ad esprimere qualunque sorta di commento. Fra tutto quello che ho letto in questi anni sui Subsonica, queste sono certamente le parole che mi hanno emozionato di più. Io suono la batteria, mi occupo di ritmo, ho lavorato intensamente a questo disco dall’inizio. Ha assorbito completamente la quotidianità degli ultimi mesi senza lasciarmi un momento di lucido distacco. E adesso quelle pagine proiettano l’eclissi fuori dalle mie mani che impugnano le bacchette, dal suono della cassa, dai groove dei loop. Rimango senza parole.
Partiamo per Firenze. Durante il viaggio ascoltiamo per la prima volta qualche spezzone live di Jesolo e Bologna. Le impressioni sono buone, mi pare che ce la suoniamo e cantiamo in modo abbastanza compatto considerando che sul palco non è che stiamo proprio fermi. Arriviamo al palazzetto condotti da Ivan con la classica tecnica che in matematica si chiama “per approssimazioni successive” e in informatica “divide et impera” in gergo comune “ammuzzo”.
Il sound check è piuttosto lungo non perché ci siano difficoltà particolari, anzi tutto è perfettamente montato e regolato dai nostri ottimi tecnici, ma piuttosto per trovare la giusta confidenza con i pezzi nuovi.
Lo schema nei camerini è ormai ricorrente in queste date. Io e Max al computer, Boosta impegnato a falciare terroristi a Las Vegas, Vicio legge l’abbondante rassegna stampa. Samuel si sta cimentando con un kaoss pad; credo che voglia provare a fare la versione del mio dj suonando i campioni con quella macchina piuttosto che con il microfono in mano.
Prima di salire sul palco riceviamo i graditissimi saluti di Piero Pelù che entrando in camerino rimane alquanto turbato da Max alle prese con un esercizio di riscaldamento muscolare sullo stepper. Lo stepper? Sì lo stepper, oggetto adottato anche per tutta la fase di registrazione dell’album per evitare il rattrappimento e introdotto da Condimix col motto “mix sano in corpore sano”. Sarà lo stesso Piero a capitanare il brindisi-rito propiziatorio con addirittura una rima incrociata.
Saliamo sul palco. In questo tour ci rendiamo conto di quello che succede lì sotto solo quando sale lo schermo anteriore su la glaciazione. E’ un’emozione intensissima. Siamo a nostro agio anche perché l’acustica del Mandela è decisamente migliorata rispetto al boato indistinto del precedente concerto del Terrestre tour. Il concerto fila via potente di fronte all’abbraccio del pubblico molto caldo di Firenze. Dopo il finale di Up patriots to arms mi alzo tranquillo a prendere la telecamera e mentre mi porto davanti per effettuare la ripresa video sento che parte l’intro dell’odore. Evidentemente Boosta si è dimenticato della pausa. Panico. Mi lancio alla batteria e riesco al pelo ad agganciarmi per la partenza dello strumentale.
Dopo il concerto ci ritroviamo nei camerini a salutare molti amici musicisti. Ad alcuni dei quali per altro dobbiamo porgere le nostre scuse dato che, dopo averli invitati in un locale x di cui non ricordo il nome, decidiamo, dopo un rapido consulto nella hall dell’hotel, di disattivarci. Domani c’è Roma.
Ninja
PS: fra poco l'aggiornamento con il video
volevamo segnalare www.radioondapazza.it, radio anticamorra che ha bisogno di sostegno.
virtuosi del click, funambolici dei cookie, è riservata una nuova Missione. Il nostro amico Luca Lumaca (che ha creato il video di Angeles) ci ha chiesto di poter permanere nella prima posizione della classifica di XL Repubblica dei migliori video di animazione postati dai visitatori. Si può votare fino alle 18 di Giovedì 29.
http://xl.repubblica.it:80/sondaggio/59981
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