Dall'intervista a Ivano Fossati pubblicata su Specchio di sabato 1 novembre 2003
D "...E' l'acustico che permette di ridurre i costi?"
R "No: se vuoi un concerto acustico di qualità, le spese ci sono. I costi li abbiamo ridotti drasticamente con una scelta dettata da pura volontà. Per questo tour ho fatto una cosa della quale mi ero sempre occupato poco: i conti. Volevo che i legittimi compensi di tutti coloro che lavorano, dai musicisti ai tecnici, non andassero a scaricarsi sugli spettatori. E ho condotto personalmente una trattativa di mesi per ottenere un simile risultato.
D "E' questa la sfida della musica, oggi?"
R "Sì. Se davvero vuoi, i sistemi ci sono. E ho trovato anche tanta buona volontà, gente disposta a fare la cosa meno simpatica per chiunque, ovvero guadagnare meno. Perché si possono escogitare teorie complicatissime, ma alla fine si arriva sempre a quello: i costi non te li riduce qualcun altro, ce li dobbiamo ridurre noi stessi. E accidenti lo abbiamo fatto. Vorrei aggiungere che non mi importa degli altri, dei colleghi, del resto dell'ambiente: non voglio assolutamente essere un esempio per nessuno. Io lo faccio per me stesso, per il rispetto che ho nei confronti delle persone che vengono a sentirmi."
D "Quindi, musicisti meno ricchi, e biglietti meno cari"
R "Non è soltanto un problema di musicisti. Ci sono molti fattori che entrano nel prezzo del biglietto. Per il nostro tour ho voluto il controllo sul botteghino: i prezzi sono prefissati, e in ogni teatro dev'esserci una ragionevole quota di posti per i biglietti meno cari. Se ho imparato a riflettere su questi problemi, e a risolverli, devo ringraziare i Subsonica: ci siamo conosciuti l'estate scorsa a un festival, siamo diventati amici, e da loro ho impararto molto. Sono formidabil musicisti ma anche saggi amministratori di se stessi, e mi hanno dato consigli molto sani e molto belli su come affrontare la questione."
D "Tipo?"
R "Per esempio, mi hanno raccontato come controllano i prezzi dei loro concerti, imponendone di bassissimi. Non ci si deve nascondere dietro un dito: se c'è la volontà di farlo, si fa. Naturalmente è un sacrificio, la coperta ha una certa dimensione, tirarla troppo da una parte all'altra non si può. Ma io sono abituato a guardare la realtà, e vedo in che momento viviamo. Altro che musica: le famiglie stentano ad arrivare alla fine del mese. Come può, uno che fa il mio mestiere, pensare che il problema non lo tocchi? Quindi se ci pensiamo un po' di più tutti quanti, non è male."
il silenzio non è assenza.e quindi vegliamo serenamente sul sito ,pronti a ritornare in azione con le corna erette verso tutti i serpentelli che ci danno rantolanti in un buio angolino.questi mesi di lavoro /vacanza mentale assolutamente fittizia stanno terminando.mettere i dischi ,produrre i dischi,suonare le canzoni ,scriverne di nuove,tutti modi per ricaricare le pile e raccogliere nuove idee e nuovi modi per lavorare insieme.
cogliamo l'occasione per ringraziarvi stupefatti della curiosita' che avete dimostrato interessandovi alla biografia di sei simpatici,forse,guasconi e della loro citta',è molto strano riconoscere la curiosita' e l'affetto delle persone che ti vogliono bene.
ragazzi,ragazze,siate buoni che arriva santa klaus.
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