A causa dei recenti taglio all'editoria, il mensile "il Mucchio",
lancia una sfida curiosa per garantire la propria sopravvivenza:
arrivare a 2000 abbonati entro fine mese.
Su www.ilmucchio.it troverete tutte le info.
Noi l'abbonamento lo faremo. E non solo per il sostegno.
domanda: ma il mucchio non era la rivista di quel maxstefani che
passava le giornate tra tennis e cavalli, spacciandosi per
rivoluzionario? Quello che grondando retorica, celebrava l'ottusità in
tutte le peggiori forme nei suoi editoriali? Quello che faceva le
pulci su tutto a tutti tranne che ai suoi amichetti? Quello che
manipolava copiaincollando a cazzo le dichiarazioni, per farti dire
quello che voleva? etc? eh?
risposta: si ma nel frattempo è stato rottamato, dopo aver tentato
subdolamente di sbarazzarsi di buona parte della redazione.
E ora del mucchio è rimasta la parte sana e appassionata. Tra le altre
cose un punto di riferimento fondamentale anche per la scena musicale
italiana. Sarebbe un gran peccato rinunciarvi.
Qui sotto la nostra copertina targata 1998. La nostra prima copertina.
Ex-lettore Giorgio, chiedi a chi finora non si è avvalso del contributo statale se e quanto avrebbe voglia di avvalersene, rispettando però tutte le condizioni richieste. Potresti avere delle sorprese, sai?
Salti poi in modo tendenzioso poi l'argomentazione semplice semplice che spiega lo stato di crisi attuale del giornale: il taglio retroattivo di contributi già stanziati, deliberati ed iscritti a bilancio. La porcata nasce da lì.
Altra cosa: se analizzi un minimo il senso delle dichiarazioni subsonichiane e non solo, la stima verso la parte musicale del giornale c'è sempre stata, le derive extra-musicali e demagogiche hanno sempre avuto una paternità chiara.
Quello che scrivi chiarisce molto poco la situazione, soprattutto quando dici che non fai parte della stemax e poi parli di una separazione tra la stemax e stefani. Quindi? chi è la stemax (ovvero da chi è costituita) e soprattutto i futuri finanziamenti statali (che non servono certo a dare lavoro, potremmo chiederlo a tutti i collaboratori esterni della testata quanto sono pagati per ogni articolo ) a chi sono andati in passato e a chi andranno in futuro, tenendo conto che esistono realtà, molto valide sul piano dell'informazione musicale, che per anni sono andate avanti senza pascare dela paniere? Su questo mi pare tu non ami rispondere, trovandoti probabilmente in una contraddizione flagrante che è quella di una critica pagata dallo stato che per ragioni di ipocrisia molto diffusa, si foggia del titolo di "indipendente". Da cosa?!!!! detto questo, ho la sensazione che il richiamo ad un passato glorioso abbia sia un po' la scusa per coprire un presente che non lo è altrettanto; sostenere il mucchio oggi potrebbe certo avere (come dicono giustamente i SUBSONICA) il valore di sostenere un futuro più appassionato, più in linea con chi è probabilmente vecchio come te e si ricorda un mucchio diverso. Mi pare di leggere, dalle stesse parole di Casacci e soci, un certo disappunto per una rivista che aveva preso una deriva totalmente extra musicale e demagogica. Bene, tu dov'eri in questi anni Federico Guglielmi? Perchè dobbiamo leggere continuamente la retorica che dipinge il mucchio come una rivista autorevole per questioni solamente ereditarie, quando da tempo era diventata qualcos'altro? allora la campagna attuale a cosa serve? ad aver fiducia in un nuovo mucchio? a chiedere sostegno a chi vi vuole ancora sulla piazza? Giustissimo, lo trovo legittimo e corretto; ma non trovo corretto aver ricorso per tutti questi anni ai finanziamenti dello stato. non trovo corretto se ricorrerete ancora a quei finanziamenti, seppur decurtati, non lo trovo corretto soprattutto nella molteplicità di un'offerta (offline e online) che non ricorre a questo sostegno. Se poi la scusa, è quella che si legge ovunque, copia-incollata da te, pausini, federico e compagnia bella che il mucchio "è la migliore rivista musicale in circolazione"; beh che dirti, ogni scarrafone...., ma non mi sembra un argomento plausibile, anzi, questa si che è demagogia. Auguri per questo momento difficile. Un ex-ex-ex-ex lettore. Giorgio
Non amo rispondere agli anonimi, però sono stato tirato in ballo e magari un po' di chiarezza non guasta.
Allora.
Non sono socio della cooperativa Stemax, né lo sono mai stato.
Lavoro per la Stemax ma non ne sono dipendente. Alla Stemax, come freelance, sono da anni responsabile delle pagine musicali del Mucchio mensile e direttore del suo supplemento semestrale di approfondimento, già trimestrale, Mucchio Extra. I miei compensi sono, purtroppo, tutt'altro che lauti, ma se avessi scelto questa occupazione per fare soldi sarei stato un bell'idiota.
Come ha detto qualcun altro, l'accesso ai contributi comporta condizioni parecchio onerose, ma consente di dare lavoro a varie persone, permette investimenti, aiuta voci "fuori dal coro" (e dai grandi giri della pubblicità) a portare avanti discorsi culturali "alternativi". Come, per esempio, mettere i Subsonica in copertina prima di chiunque altro, quando erano ancora emergenti.
Non so quanti errori o sprechi siano stati compiuti, in passato, nella gestione economica della cooperativa, ma la realtà nuda e cruda è che il taglio del 15% dei soldi promessi per il 2010 e quello annunciato del 50% per il 2011, ovviamente già spesi, ha creato un problema di liquidità (meno soldi in cassa) e di affidabilità per le banche (meno contributi futuri, meno credito). È stata quindi varata una campagna di sostegno attraverso abbonamenti e vendita arretrati, che è partita decisamente bene, tanto che la depressione iniziale ha lasciato spazio a un cauto ottimismo. Siamo comunque rimasti molto impressionati dalla risposta dei lettori e anche dei musicisti: a partire dai Subsonica, che non ci hanno fatto "pagare" la mia recensione negativa dell'ultimo album rivelandosi una volta in più persone coerenti e degne di stima. Colgo l'occasione per ringraziarli anche in questa sede.
La separazione totale fra Stèfani e la Stemax (e il Mucchio: mucchiocafè è un'altra storia tutta sua, che con il giornale non c'entra nulla) è dovuta a sopraggiunte questioni di incompatibilità professionale e umana fra lo stesso Stèfani e l'intero staff (compresa l'amministrazione della cooperativa). I soldi non c'entrano, e i pochi che verranno in tasca a me saranno solo quelli delle competenze arretrate che ancora mi spettano e che i tagli hanno messo a rischio.
Grazie dell'attenzione.
Non identificato che parli di "teatrino" e di "truffa": prima di lanciare accuse così magari sarebbe il caso di essere più sicuri, non trovi? Va benissimo se ritieni che il Mucchio non meriti un sostegno anche a fronte dei finanziamenti che può aver avuto negli anni (anche se ricordati che le condizioni per aver diritto a questi finanziamenti erano abbastanza onerose, a livello di struttura societaria... assunzioni regolari, revisori dei conti...), ma arrivare e lanciare accuse di ruberia&disonestà sulla base di supposizioni (tra l'altro errate e pure lunari, come quella in cui si suppone che Stefani sia ancora presidente della cooperativa) non è il massimo della vita. No?
E comunque: no, non c'è nessuna truffa in atto. C'è solo e semplicemente una situazione causata da uno Stato che prima ti dice - per legge e comunicazione ufficiale! - che ti darà una cifra x; tu la metti in bilancio, la usi per ottenere i fidi in banca necessari per andare avanti immaginando di poter spendere tot, poi però lo stesso Stato ti dice "No, ho deciso che ti do di meno, mi rimangio la parola". I tagli infatti riguardano infatti i rimborsi del 2010 (duemiladieci), 15%, e del 2011 (duemilaundici), 50%.
Tutto qua.
vediamo cosa farà stefani del suo dominio ilmucchiocafe.com rinnovato di recente
come si fa a quantificare? quando c'è da essere sinceri non si fa politica di confronto perchè? il ritiro spirituale non vale la candela, sinceramente.. più spagna che portogallo
"la bella vita"...Guarda che è Stefani stesso a essersi vantato PER ANNI... di essere uno che lavorando pochissimo si gode la vita viaggia e tromba (e nel ribadire questo lo faceva con la tipica ossessione di chi per trombare deve accendere i ceri ai santi)... Proprio dalle colonne del Mucchio... "my private life".
Per il resto la scorrettezza e il pressapochismo di Stefani come giornalista sono cose risapute negli anni e purtroppo comprovate. Se devo diffidare di Guglielmi(che almeno è uno che il giornalismo musicale lo sa fare), prima prendo con mooolto beneficio d'inventario quello che dice Stefani.
Il mucchio selvaggio da diversi anni ricorre ai Finanziamenti statali destinati all'editoria. A differenza di riviste come Rockerilla, Buscadero e Blow Up, Mucchio selvaggio e insieme a Chitarre e Jam ottiene una cifra che fino al 2010 è stata quantificata in € 451.179,96 all'anno contro i 255.201,28 euro di Jam e i 273.126,47 euro di Chitarre. In base a questo, quello di cui scrivono i SUBSONICA (e che non è certamente possibile verificare per qualsiasi lettore) assume tratti inquietanti: Stefani tra cavalli e bella vita. Con quali soldi se il suo lavoro è stato quello di fare l'editore del Mucchio fino a l'altro ieri? E Federico Guglielmi? Dov'era? Dobbiamo pensare sia stato ricattato fino ad ora, percependo una fetta irrisoria? Se è cosi dovrebbe raccontarlo. E attenzione, i finanziamenti sono destinati alla Cooperativa STEMAX SCARL di cui il legale rappresentante e titolare e Max Stefani. Cosa è successo sul piano legale? Stefani è steto cacciato dalla sua setessa cooperativa? E Gugliemi, faceva parte anche lui della cooperativa oppure no? non è una differenza poco rilevante. Guglielmi ha avuto modo di dichiarare su varie testate online che la decurtazione del 15 per cento retroattiva sui € 451.179,96 del 2011 sarà seguita da una decurtazione del 50 per cento (probabile, non certa) dei € 451.179,96 per il 2012, ovvero per il 2012 Mucchio selvaggio potrebbe percepire dallo stato una cifra che si avvicina a quella di Famiglia Cristiana (312mila annui, per la cronaca). A chi andranno? A Guglielmi che non fa parte della Coop STEMAX o a Stefani? cosa è successo a livello cooperativo; non mi pare cosi semplice estromettere il socio di maggioranza. La mia sensazione è che si tratti di un teatrino virale, messo in piedi per pubblicizzare una rivista che evidentemente, per una serie di sprechi, non ce la fa più con € 451.179,96 annui e il prezzo di copertina. Tutto questo se viene confrontato al servizio che fanno numerose realtà online che non possono accedere a quei finanziamenti, oppure a riviste che resistono su carta solo grazie al prezzo di copertina, è quanto di meno alternativo, quanto di meno antagonista, quanto di meno vicino allo stato sociale, quanto di meno vicino alle persone e ai lettori, quanto di meno vicino a chi perde ogni giorno il posto di lavoro, da fare accapponare la pelle. Guglielmi dice che è demagogia, io rispondo che è tutta una truffa e non ci casco. Un saluto.
PICCOLI SASSOLINI NELLE SCARPE davidebuldrini.wordpress.com
Posted on January 12, 2012
Dunque, vorrei raccontarvi di quando scrivevo sul Mucchio Selvaggio, una delle riviste musicali storiche italiane. La rivista che probabilmente ho più letto e che più mi ha aiutato nel formare la mia utilissima cultura musical-popolare.
Bene, poco dopo essersi trasformato da settimanale a mensile, il Mucchio cominciò a pubblicare quasi regolarmente dei miei interventi scritti, per lo più erano i post che scrivevo sul mio blog (Filter Tips) e che giravo al direttore della rivista, Max Stèfani. La cosa mi lusingava parecchio, era un’emozione davvero particolare leggere le mie cose tra le pagine del mio giornale preferito. Ad un certo punto, il succitato direttore, mi chiese perfino di tenere una rubrica fissa. Non parlammo mai di compensi. E a me sinceramente non venne mai in mente di farlo. Mi andava bene così. Poi ad un certo punto, dopo qualche tempo in cui non mi pubblicarono più nulla, nel maggio del 2006 apparve un articolo sul Mucchio, dal titolo “Tutti a casa”. Era un lungo editoriale, a firma Max Stèfani (direttore), che parlava della vittoria mutilata del centrosinistra alle elezioni di quell’anno. Piccolo problema: metà di quell’editoriale era copiato identico (ed incollato) da un articolo mio. E la mia firma non c’era. Era una delle cose migliori che io avessi mai scritto. Era uscita per la mia rivista preferita, ma il mio nome non c’era. C’era però quello del direttore. Nello stesso numero c’era anche un altro mio articolo, su una cosa completamente diversa, quello era firmato dal sottoscritto.
Ovviamente rimasi abbastanza sbalordito dalla cosa, e scrissi a Max Stèfani chiedendo, con fin troppo garbo, come mai aveva copiato un mio articolo e l’aveva firmato solo lui. Questa la sua risposta di allora:
“All’inizio ne avevo usato di più, tanto è vero che l’avevo co-firmata con te. Poi ne ho dovuto tagliare una buona metà e non sapevo più cosa era mio e cosa era tuo. Poi ci ha pensato dani in bozze a togliere la tua firma che non capiva cosa era. Sbrigativa? Purtroppo si.”
Da allora non ho più mandato nulla al Mucchio. E non ho nemmeno risposto alla mail.
Ora, io non vorrei pensare male, ma Max Stèfani se ne è andato dalla rivista (che lui stesso ha fondato) in aperta e violentissima polemica con l’intera redazione, e con Daniela Federico che ora la dirige. Secondo me la “dani” della sua risposta è proprio lei. E visto il comportamento di Max nei miei confronti, e di come se ne sia andato malamente dal Mucchio, lascio a voi giudicare su quanto io possa valutare attendibile la sua giustificazione alla dimenticanza di cui sopra. La cosa non mi ha mai tolto il sonno, comunque.
Detto questo, il punto è che ora il Mucchio rischia di chiudere. Per via dei tagli all’editoria. Proprio mentre ha cambiato direttore, e proprio mentre sta rinnovando grafica e contenuti. E’ un pezzo di storia musicale del nostro paese. E servono 2000 abbonamenti subito per salvarla. Vogliamo mandare un bel messaggio a chi sbrigativamente copia-incolla la roba degli altri e poi se ne lava le mani (e manco chiede scusa)? Bene. Dopo 4 anni è il momento di farlo.
Abbononatevi al mucchio. Ora.
Lo consideravo un giornalista intelligente... evidentemente mi sbagliavo...
Se riempite i palazzetti ogni tour che fate un motivo ci sarà.. se ogni disco che fate vende a dismisura, un motivo ci sarà..Se avete un sacco di fans in tutta Italia, un motivo ci sarà...
Ah! Comunque il coglione è lui a contraddirsi...e con questo sicuramente un abbonamento al Mucchio lo sottoscrivo.. alla faccia del pagliaccio!
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