Cari terrestri,
probabilmente già lo sapete. L'otto marzo è uscito "Eden" il nostro sesto album in studio.
Se avete piacere e pazienza ve lo racconto in un modo diverso da come ne leggerete in giro.
"Eden" E' il frutto di un lavoro d'insieme che ci ha impegnati nella scrittura per circa sei mesi durante il 2010. Dopo un paio di anni trascorsi dentro i singoli progetti individuali, che per la prima volta ci hanno tenuti distanti come mai era successo, abbiamo optato per la full immersion in un luogo isolato: la casa di campagna della famiglia Ninja. Ai bordi di un bosco e circondati dal nulla.
Successivamente il lavoro è proseguito nel nuovo studio "Andromeda", che sostituisce la vecchia Casasonica (lo so, lo so.. pensate a come mi sento io dopo più di vent'anni tra quelle mura in Piazza Vittorio) ed è situato nel quartiere Vanchiglia, che insieme a San Salvario è diventato uno dei luoghi simbolo della nuova creatività torinese.
Pensate che nel perimetro di Vanchiglia convivono più di centoventi studi creativi, gallerie d'arte, laboratori di design etc. E proprio a uno di questi studi (ai giovani writers di Truly Design), abbiamo chiesto realizzare la copertina. Poi i mixaggi a Milano (Officine sonore con Celeste Frigo). Poi il mastering a Londra dal buon mr Mike Marsh: colui il quale dopo avere messo le mani su Masive Attack, Daft Punk, Depeche Mode e altri grandi calibri, ha rifinito il suono di molti nostri album da Microchip in poi.
A proposito di Microchip emozionale: da molti considerato la vetta irraggiungibile della nostra carriera, prima di proseguire -qualora non lo aveste già fatto- vi invito alla visione del filmatino horror che durante le session di campagna abbiamo girato e montato, tra grandi risate, con cellulare e computer. Capirete in seguito perché.
Prima di parlare di Eden nei dettagli, mi sento di aggiungere un paio di cose. Questo è il primo album nel quale firmiamo la produzione artistica tutti insieme. Siamo diventati tutti grandicelli e sufficientemente esperti di arrangiamento, di software musicali etc, da avere singolarmente voce in capitolo.
Mi sono comunque, occupato della registrazione (assistito come sempre da Gianni Condimix).
Parlando di dettagli tecnici, so che a questa cosa Ninja tiene particolarmente, posso confidare che per il suono della ritmica abbiamo elaborato un metodo piuttosto rivoluzionario. Ninja ha suonato "fisicamente" alcuni pad elettronici (con le bacchette) i quali sono stati amplificati e ripresi microfonicamente nella stessa stanza insieme al resto della batteria. Di fronte alle casse amplificate di questi pad, abbiamo appoggiato rullanti e tamburi, con la funzione di risuonatori per captarne le vibrazioni delle pelli. Complicato? Certo, ma vi basti sapere che l'intento era quello di smarrire il confine tra acustico e elettronico. Tra uomo e macchina. Tra Ninja e se stesso. Aggiungo io con un sorriso.
I testi di Eden vedono una notevole partecipazione di Samuel, forse maggiore rispetto al passato. Da qui, la necessità in alcune canzoni, di risultare più semplici e diretti. O meno scuri e contorti rispetto al passato. Anche Boosta ha spinto molto perché scrivessimo liriche fruibili senza il vocabolario alla mano. Mi sono adeguato alle esigenze.
Luca Ragagnin, nostro amico e poeta, è stato pazientemente a disposizione per dirimere questioni che sorgono quando si lavora a quattro mani, e per offrire suggerimenti.
E' un album nel quale per la prima volta ci permettiamo di essere anche solari e ironici.
Eden si presenta quasi come un concept. In realtà le metafore "bibliche" sono risultate utili per affrontare la contemporaneità- e il nostro obiettivo era proprio quello- aggirandone gli stereotipi. Pensiamo di avere fatto un bel lavoro mettendo insieme tutte le nostre "urgenze" espressive, per collocare questo nostro sesto capitolo, nell'Italia di oggi. Che a dispetto delle apparenze ci sembra in movimento verso un futuro differente.
Di sicuro abbiamo scelto l'unica via percorribile nel legare le singole esigenze. E questo è quindi un risultato di musica e di vita.
Ma ora ripartiamo dal principio.
Avevamo tutti le idee piuttosto chiare su come avrebbe dovuto essere il nuovo album. Peccato che le avessimo tutte diverse.
Samuel: un album spiaggia e battigia: solare possibilmente elettronico con sonorità italo disco. Senza dimenticarci di avere un cuore palpitante.
Ninja: non avete capito...arrivo da una vacanza sul pianeta Klingon, lì si ascolta una dub step che non avete idea. Comunque anche la drum'n bass ci sta sempre sentro. Il resto è noia
Boosta: vorrei passare qualche anno della mia vita abbracciato ad un pianoforte a coda, e sfiorarlo con delicati arpeggi, mentre bianchi puledri corrono su una prateria notturna. Però se c'è da fare li zarri non provate a pensare che io non ci stia dentro.
Vicio: vorrei trapiantare un plettro sul mio polpastrello e diventare amico di facebook di Robert Smith. W l'indie rock, ma se mi dite che posso suonare del funk mi rimangio tutto.
Quanto a me, complice una forma mentis da produttore prima ancora che da chitarrista, ascoltando le "urgenze" altrui, provavo ad immaginare la dimensione poetica del tutto. Non semplice, ma proprio per questo assolutamente stimolante.
Ero d'accordo su una cosa. Era il caso di provare a cimentasi con stati d'animo differenti rispetto al passato e in particolare al precedente "L'eclissi". E' di certo più impegnativo rapportarsi con luci e colori piuttosto che con ombre e tinte monocromatiche. Ma accettare una sfida di questo tipo era una garanzia sufficiente per non ripetere cose già fatte.
EDEN
La canzone è in fondo la sintesi di tutto questo. Un beat elettronico proveniente da territori sperimentali (la Warp di Flyng Lotus per esempio ..), sul quale Boosta suona il suo pianoforte intimista, Samuel trova una melodia ariosa e tersa, Vicio percuote il suo funk basso, ma senza lustrini né code di pitone, io gioco a bilanciare "elettricamente" sfiorando ora i Radiohead ora i chitarristi cervellotici degli anni '80. Ninja si tiene ai margini per tutto il brano e poi pesta una batteria che si trascina dietro il crescendo finale. A dispetto della sua complessità è stato scritto di getto in un sola mattinata, rimanendo pressoché invariato anche in studio di registrazione. Il testo cerca delle immagini universalmente positive, la danza per esempio (e qui la suggestione si completa nel il video di Luca Saini) o il "giorno perfetto" di loureediana memoria, o la natura che in questo album sostituisce lo scenario metropolitano. L'"Eden" in questo caso è la "propria" dimensione che non si riceve in dono ma si costruisce, a costo di diventare adulti.
SERPENTE
Un retaggio che porto dietro da quando suonavo e componevo con gli Africa Unite è il reggae, suonando il quale, in una vita precedente, sono finito sul palco anche Giamaica. Samuel solitamente interpreta queste linee melodiche con grande intensità e un brano che nasce reggae si può incrociare duttilmente con una sacco di altre cose (vedi la deep house di "sole silenzioso", l'elettronica più astratta di "alibi", etc). Nella fattispecie qui abbiamo tentato un matrimonio contro natura tra la dub step iper tecnologica e il rock valvolare. Con un Ninja, mio complice per l'occasione, più esaltato che mai. Il testo, parla molto semplicemente di "tentazione", e continua il gioco delle metafore bibliche.
DILUVIO
A dispetto delle premesse e delle apparenze è Samuel che ha posato la pietra d'angolo per la base questo brano, successivamente elaborato da me e Ninja. Ed è anche suo il riffino di synth insolente che lo caratterizza. Il testo prende ispirazione dalle nuove generazioni, che come a sancire la fine della "glaciazione" degli anni zero, scendono in strada per rivendicare un presente diverso "contro la ginnastica dell'obbedienza". IIl diluvio come nascita di una coscienza e scoperta della propria sessualità. Quando niente sarà più come prima.
E' uno degli esperimenti di testi a quattro mani che abbiamo tentato in questa nuova fase. La canzone è una di quelle più classicamente subsoniche. Aspettatevi a breve una scarrettata di remix da parte dei migliori produttori underground italiani (Maztek, Hallucinator, Baesom, Arp xp, Mother inc, Dabs, pERFECT uNKNOWN, Matteo Modulate..)
PRODOTTO INTERNO LURIDO
Se da un lato è impossibile rimanere estranei a quello che sta succedendo all'Italia di questi anni, dall'altro ci rendiamo conto che mai come oggi una classe politica, il suo autocrate e tutto quello che rappresenta hanno fatto un' irruzione violenta nel nostro immaginario. Inquinandolo. Certo volevamo parlare della nostra Italia, e dello sdegno che proviamo, ma lo volevamo fare anche in forma di esortazione, quasi di augurio, Non di indignazione fine a se stessa, Per tentare di liberare prima di tutto la mente, da uno scenario quotidiano senza sogni né prospettive. E' in fondo il nostro augurio di compleanno per un Italia, che siamo pronti a ripercorre da cima a fondo nell'arco dei prossimi due anni.
BENZINA OGOSHI
Ne abbiamo parlato tanto sul sito. Possiamo solo aggiungere che è stata scritta in un quarto d'ora, in uno dei pochi momenti nei quali abbiamo preso gli strumenti in mano tutti insieme, per i titoli di coda di "paraSubnormal activity". E che per il testo, nella versione su album, ci avete aiutato voi, a realizzare. regalandoci le vostre frasi sul senso di inadeguatezza, i vostri "non sei riuscito...". Un esperimento autenticamente interattivo tra adrenalina techno punk e ironia.
SUL SOLE
è una delle canzoni che evidenzia meglio la necessità di luminosità rispetto del precedente "l'eclissi". Nonostante il fatto che "Sul sole" parli, seppur con leggerezza, di sconfitta e di fuga verso altri paradisi. Per non ritornare mai più.
Boosta e Samuel ne sono i principali artefici. Un riff di chitarra che potrebbe essere stato rubato da un album degli Smiths, una ritmica freneticamente distorta e scandita in levare (per la quale un giornalista ha già scomodato il kraut rock), qualche coro che riecheggia gli anni'80 dei i talking heads, un po' di sintetizzatori arroganti. La canzone ideale per una estate squilibrata e psicopatica.
QUANDO
E? la classica ballad di Samuel ed è forse una delle più riuscite. Inizialmente scritta dal nostro front man per Mina.
il testo semplice e molto "Eden", parla di risveglio di liberazione dall'inverno delle incertezze.
Per la veste sonora abbiamo ricercato soluzioni bizzare. A partire dalle distorsioni (proto) digitali piuttosto "vintage" che liquefanno una batteria acustica interamente suonata. Nelle nostre intenzioni abbiamo immaginato daft punk che torturano un batterista in carne e ossa. Poi synth visionari e chitarre lunari, da scenario "islandese". E' una canzone d'amore, senza sensi di colpa.
ISTRICE
Serpenti, lupi, insetti, gabbiani, un'altra curiosa creatura del nostro "Eden" è l'istrice. Che poi a Torino "istrici" lo siamo un po' tutti. Soprattutto nella straordinaria capacità di proteggere, nascondendoli, i nostri sentimenti quando ci rendono vulnerabili. Le storie diventano così sfide ad ostacoli, tra creature dal carattere selvatico. Il testo utilizza parole semplici e dirette, Che lo scenario sia poi la nostra città, è evidente a partire dai lampioni per arrivare, passando attraverso i portici, al fiume, di fronte al quale la nostra storia è iniziata. Il brano nasce da una idea di Boosta, e viene sviluppato tra tastiere nerd da cameretta, orchestre e chitarre newyorkesi fino a diventare un funk nebbioso da colonna sonora. Per "istrice" il regista Cosimo Alemà ha realizzato un vero e proprio video horror, che però solo in rete si può ammirare nella sua versione integrale.
TRA GLI DEI
Testo : il day after di una Cenerentola contemporanea, dopo il festino tra vari "dei" del basso impero. Nell'Italia di oggi del resto può apparire la cosa più naturale del mondo, aprire le gambe al proprio futuro con la benedizione della nostra élite politico culturale. La stessa del "family day" se non vado errato.
Brano: funk mutante, in bilico tra elettronica e sonorità indie. Per certi versi riscopriamo una componente black del nostro primo periodo.
Anche artefici principali: Samuel e Boosta in uno di quei giorni dove si scrivevano brani dandosi delle regole: non sotto i 120 bpm e senza l'ombra di un accordo minore. Ne esiste anche una "funk alternative version", con Vicio in carne ed ossa a suonare una bella linea nevrotica al posto della bass line elettronica. Peccato che alla conta dei voti siamo finiti in minoranza: due contro tre. E' disponibile per ora su i-tunes come bonus track. Vedremo di proporla anche in altri modi.
LA FUNZIONE (feat "Righeira" )
Ok lo ammetto, il brano l'ho scritto mentre cazzeggiavo con un nuovo software ascoltando un disco degli Ultravox. Ho scritto al volo un testo ispirato (con affetto) al Boosta in versione "corteggiamento", così per prenderlo bonriamente un po' in giro . Ma soprattutto mai avrei pensato di farne qualche cosa di più di un semplice esercizio di stile. E meno che mai di proporlo ai Subsonica. E' stato Samuel a insistere dicendo che in giro per il mondo il genere "italo disco" era al centro dell'attenzione di molti, che c'era caccia grossa ai vinili dell'epoca, che se non lo inserivamo nell'album eravamo provinicali etc.etc etc. Insomma alla fine abbiamo pensato che poteva anche essere una buona occasione per realizzare un brano insieme a Johnson (e a quel punto con i Righeira) visto che per anni nei locali a tarda ora ce lo eravamo promesso mille volte. E poi in effetti dai tempi del Coccoluto "mio dj" la provocazione ci ha sempre divertiti molto.
L'ANGELO
testo: un angelo/demone, al quale sacrificare le proprie energie e la realizzazione della felicità. Una persona, o un destino, attraverso il quale venire puniti mediante la sostanziale soddisfazione dei propri desideri.
brano: tutte di Boosta le atmosfere sintetiche e raffinate di questo brano che ha il compito di chiudere con intensa eleganza l'album.
Se avete avuto la pazienza di arrivare fino alla fine, posso aggiungere qualche cosa sulla copertina. A prima vista questo "Eden" post-moderno da cameretta, può apparire un semplice gioco di grafica. in realtà si tratta di un elaborato "anamorfismo". Il giovane collettivo di writers "Truly Design", ha realizzato per noi un disegno vero all'interno di una stanza vera. Quindi il cuscino è verniciato, come l'armadio, gli spigoli della finestra e tutto il resto. Con una tecnica che tiene conto dello sfalsamento prospettico, e che impreziosisce con grande cura questa nostra opera, che ora attende solo il vostro giudizio.
Un saluto, dal vostro Presidente. Quello vero.-)
Che la groova sia con voi. Max
LA FUNZIONE.
è la canzone che + mi piace, un'autentica perla. ma ho una domanda da fare al Presi: quel "tu mi ascolti poi ti offri/rai" non è che x caso in origine era "tu mi ascolti poi ti tocchi"?
Ogni volta che l'ascolto mi viene naturale cantarla così...:-)
Respect,
Jumpa
Grazie Max per questo post! il mio voto sull'album è positivo soprattutto dal punto di vista musicale, si vede che siete cresciuti molto, ma se leggessi solo i testi forse nn direi che è un vostro album...cmq complimenti per il diluvio perchè è un 10 pieno! Serpente dovevate scrivermela qualche anno fa :D, istrice mi sembra un continuo del cielo su torino e quando di lasciati...le altre al primo ascolto non mi hanno preso molto.
ci vediamo al concerto!!!!
Incredibile come ogni canzone di questo (e anche degli altri) album si addica ad una situazione o ad un momento particolare della mia vita.
Fantastici.
Ora il disco l'ho ascoltato più di una volta,ho capito il senso,ho letto i testi e inspiegabilmente mi piacciono tutte le canzoni anche quelle che proprio non digerivo.Ho capito che per il momento avete messo in disparte la malinconia, il grigio,la cupezza delle sonorità e dei testi de L'eclissi(a cui io sono molto affezionato)per dare spazio alla speranza,all'ottimismo,ad altri stati d'animo.questo disco è luminoso e ottimista,dai testi semplici e diretti e un disco come questo ci voleva per me che forse a volte sono un pò troppo malinconico.
canzoni come Quando e Sul sole (pur con la sua leggerezza e ironia) sono stupende e mi fanno pensare alla primavera e all'estate,Tra gli dei ha un testo bellissimo come PIL e sono una fotografia di quello che succede oggi in Italia
Benzina ogoshi è un bell'esperimento
Istrice,L'angelo e Eden sono supreme,
forse Il diluvio è quella che mi piace di meno.
forse è il primo disco pop con il quale però non perdete la vostra anomalia nella musica italiana.
ero rimasto deluso ma poi ho rivalutato tutto perchè la solarità di questo disco ha fatto entrare la luce dentro di me.
GRAZIE DAVVERO PER QUESTO DISCO E PER TUTTA LA VOSTRA MUSICA CHE MI EMOZIONA DA SEMPRE
volevo dire anche che non sono mai stato ad un vostro concerto ma prima o poi ci verrò...
NICOLA DA QUALIANO (NAPOLI)
ora lo ascolterò in un altro modo.. dovrebbero farlo tutti i gruppi con tutti i loro album.. siete sempre fantastici..
Grazie presidente!! Grazie ragazzi!! Mi piace il vostro essere diversi dalla massa...la vostra umanità...dove sta un altro gruppo che ti spiega le canzoni così?.... ho appena acquistato l'album su I Tunes ... mi sto facendo l'orecchio delle 4 che nn avevo ancora ascoltato....ho qualche perplessità ma sono tutte sensazioni positive...
La diversità, la non banalità, che mi piace, deve solo insinuarsi pian piano dentro di me.. :-) diversità anche da voi stessi...dal passato...che è sinonimo di rinnovamento di crescita...nn è nè una cosa positiva nè negativa...solo si cresce..si cambia...se piace o no è una cosa soggettiva....a me piaceeeeeeeeeeeeeeee :-D
Grazie di esistere!!!!! vi adoro!! il vostro logo è sul mio corpo for ever!!! :-D
Ieri dopo due ascolti del disco vi ho scritto che preferivo non commentare per ora, perchè non me la sentivo di dare giudizi negativi e tutto ciò che potevo lasciarvi era la mia perplessità...
Ebbene, oggi, dopo un numero considerevole di ascolti... Mi piace, musicalmente è una bomba, mi piace davvero tanto ma, c'è un ma... I testi, i testi, i testi... è lì l'origine delle mie perplessità e la causa del fatto che ieri fossi un po' negativa. Nell'insieme ci stanno bene, vanno bene... Possono piacere, mi arriveranno anche a piacere dai... Forse mi piacciono già (mi sto già autoconvincendo)... Ma ci avete abituato a ben altro, i Subsonica erano quelli dei gioci di parole del significato non subito commestibile per le bocche dei più. Ma noi a quel sapore piaceva, le nostre papille gustative si erano abituate e avevano e hanno quindi ora difficoltà a masticare altro. Almeno se proviene da voi. Più diretti?Sì ma di conseguenza anche più banali, rima facile, parole e frasi un po' scontate. Nel complesso comunque ci siete, ci siamo... E io non vedo l'ora di vedervi live, a cantare anche "quel bacio alcolico, rossetto è guai" :D
"Ciao ragà, com'è?" ci si vede l'8 a Caserta!
Grande!!!!
Grazie Presidente, grazie di cuore... per tutto quello che avete sempre fatto e che continuate a fare per noi (e questa recensione ne è l'ennesima prova). Al contrario di quei pochi che ancora ostentano nel dire che non siete riusciti a bissare Microchip Emozionale... io sono fiera di voi e di quest'ultimo album come non mai. Ce lo avete fatto sospirare, ma ne è valsa davvero la pena. Il vostro Eden è talmente contagioso che non riesco più a smettere di ascoltarlo. Volevate stupirci e ci siete riusciti in pieno, come sempre del resto... altrimenti non sareste stati più voi. E poi i cambiamenti portano sempre qualcosa di buono... ;)
Ragazzini, avete le palle quadrate. Tanti tanti tanti complimenti. Me lo sto ascoltando dall'8 e ci sono stati momenti di intensa commozione. Soprattutto con Diluvio, che ora sto riascoltando per la 40ª volta. I testi scritti a 4 mani sono venuti alla grande, diretti/evocativi (mi hanno fatto tornare indietro di 27 anni, quando ero io a sentirmi un veliero), il piano sul levare del ritornello che te lo dico a fare, ma forse su tutto troneggia la tastiera archi che sottolinea la melodia al finale. Che bello!!!! Ci vediamo a Roma il 7. A proposito, per uno come me che vive a Barcellona, ci sono speranze di rivedervi da queste parti?
Baci e abbracci
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