ogni tanto è bene svegliarsi dagli incubi, per evitare che si sostituiscano completamente alla realtà. Ora, lasciando perdere le cronache da basso impero, i festini, le parentele mafiose, le cricche e gli appalti, la bamba, le sveltine premiate con una poltrona...ma un politico di questo governo (mettiamoci pure una stragrande quota della opposizione) in grado di pronunciare un discorso anche solo lontanamente simile a questo, nell'Italia di oggi, dove lo troviamo?
"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani."
(Robert Kennedy 1968)
"Ora, lasciando perdere le cronache da basso impero, i festini, le parentele mafiose, le cricche e gli appalti, la bamba, le sveltine premiate con una poltrona...ma un politico di questo governo (mettiamoci pure una stragrande quota della opposizione) in grado di pronunciare un discorso anche solo lontanamente simile a questo, nell'Italia di oggi, dove lo troviamo? "
...e lasciamo pure perdere il fatto che uno di voi stà con una di quel giro là...
Qualcuno nell'opposizione c'è, Max, qualcuno che ha ancora una visione, delle intuizioni, capacità di tirarmi (parlo a livello personale) fuori da questo torpore della scena politica attuale in cui tutto sembra irrimediabilmente malsano.
Mi riferisco a Nichi Vendola. Purtroppo sono sicura che non avrà mai alcuna possibilità di guidare una corsa al governo del Paese, e non sarà il centrodestra a impallinarlo ma la stessa sinistra. Noi i nostri uomini migliori li ammazziamo da piccoli, al nostro interno. Ed è il motivo per cui Zingaretti continua a tenersi attentamente al di fuori della ribalta nazionale.
bas
però dovrebbe essere il compito dei politici (e non degli economisti) indicizzare i valori reali. Io posso avere tre automobili e vivere assediato nella mia ricchezza in una città carica di tensione insicurezza e violenza, perché non c'è uguaglianza sociale, e il mio modello di vita diventa l'ossessione degli altri. Oppure posso girare in bicicletta in un clima pacificato, dove il senso di appartenenza è alto, gli spazi aperti, la gente fuori casa e non abbruttita davanti ad un televisore, senza che i parametri di P.i.l rilevino nessuna differenza. Esiste in buona sostanza una questione "culturale", da affrontare, senza la quale cento euro in più in busta paga rischiano di non fare differenza. Almeno non per la felicità individuale.
Non_Identificato
64.231.128.55 - 09/02/11 06:36
Una precisazione, Robert Kennedy (fratello di JFK) non fu mai presidente degli US: fu ucciso nel 1968 in California, subito dopo aver vinto le primarie ed essere diventato il candidato democratico alle elezioni presidenziali.
Magari in Italia si parlasse anche solo di Pil: a me sembra che si parli solo di Pilu (che, detto per inciso, anche ai Kennedy non e' che facesse proprio schifo - Robert ha avuto undici figli, JFK pare abbia avuto molte amanti).
Ultimo commento (da economista): il Pil e' solo un indicatore. Tutti noi che lo usiamo sappiamo quali siano i suoi limiti. Il grande vantaggio che fornisce e' che e' facilmente misurabile.
Purtroppo un'alternativa non c'e' ancora, anche perche' concetti come quelli espressi da Kennedy sono difficili (se non impossibili) da quantificare. E senza queste fondamenta (senza misurazione) non c'e' un'economia.
Io sono convinto che nei prossimi 30-40 anni si arrivera' ad un profondo cambiamento del concetto di Pil, e delle voci che lo influenzano. L'eccessivo utilizzo delle risorse naturali, l'inquinamento, la desertificazione, e in generale i danni all'ambiente entreranno a far parte come voci negative.
La fine delle risorse di petrolio portera' ad una spinta verso questo cambiamento (che sia questo il vero significato di Benzina Ogoshi?!?). Ma allo stesso tempo alcuni paesi in via di sviluppo si potrebbero opporre. Da un punto di vista politico sara' molto difficile far passare l'idea che sono ancora piu' poveri (quindi meno influenti) di quanto risulti ora, perche' distruggono il loro patrimonio ambientale in modo selvaggio e utilizzano tecnologie produttive obsolete ed altamente inquinanti.
infatti il povero Bob è finito disteso con una scarica di piombo in corpo come suo fratello qualche anno prima.
"Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche". Toro Seduto capo e sant'uomo dei Sioux Hunkpapa
Una precisazione, Robert Kennedy (fratello di JFK) non fu mai presidente degli US: fu ucciso nel 1968 in California, subito dopo aver vinto le primarie ed essere diventato il candidato democratico alle elezioni presidenziali.
Magari in Italia si parlasse anche solo di Pil: a me sembra che si parli solo di Pilu (che, detto per inciso, anche ai Kennedy non e' che facesse proprio schifo - Robert ha avuto undici figli, JFK pare abbia avuto molte amanti).
Ultimo commento (da economista): il Pil e' solo un indicatore. Tutti noi che lo usiamo sappiamo quali siano i suoi limiti. Il grande vantaggio che fornisce e' che e' facilmente misurabile.
Purtroppo un'alternativa non c'e' ancora, anche perche' concetti come quelli espressi da Kennedy sono difficili (se non impossibili) da quantificare. E senza queste fondamenta (senza misurazione) non c'e' un'economia.
Io sono convinto che nei prossimi 30-40 anni si arrivera' ad un profondo cambiamento del concetto di Pil, e delle voci che lo influenzano. L'eccessivo utilizzo delle risorse naturali, l'inquinamento, la desertificazione, e in generale i danni all'ambiente entreranno a far parte come voci negative.
La fine delle risorse di petrolio portera' ad una spinta verso questo cambiamento (che sia questo il vero significato di Benzina Ogoshi?!?). Ma allo stesso tempo alcuni paesi in via di sviluppo si potrebbero opporre. Da un punto di vista politico sara' molto difficile far passare l'idea che sono ancora piu' poveri (quindi meno influenti) di quanto risulti ora, perche' distruggono il loro patrimonio ambientale in modo selvaggio e utilizzano tecnologie produttive obsolete ed altamente inquinanti.
Grande Max, questo fu proprio un bellissimo discordo(merito anche del ghost writer)
Purtroppo oggi il mondo va in direzione opposta, anzi ha accelerato il passo dagli anni 80 in poi, dimenticando le sue parole.Sono arrivati cosi la Tatcher e molti altri. La cosa triste è che anche la Cina(e non solo) paese con tradizioni spirituali invidiabili come il confucianesimo, da molti anni ha iniziato anche lei la maratona per raggiungere gli stati uniti con il libero mercato estremo.
Le conseguenze di tutto questo sono la globalizzazione (nei suoi aspetti negativi) e la voracità della società liquida analizzata da Bauman
Ma la cosa che più mi fa incazzare in assoluto è che la sinistra (che ha una cultura politica e umanistica della madonna,Gramsci,Berlinguer,pasolini.. )non è stata in grado di riaggiornarsi a livello di idee e proposte,dandola vinta ai demagoghi ; dopo la destabilizzazione politica degli anni di piombo,la nascita di Fininvest, della neotelevisione e la scesa in campo nei 90 di Silvio, è nato rapidamente un nuovo sistema culturale che ha spiazzato la sinistra tutta.
E la cultura di destra al momento non fa che esercitare la sua presunzione e autorità, con dichiarazioni pubbliche cosi allarmanti,cosi spudorate (e purtroppo da molti italiani condivise) da spingere molti giovani a fare le valigie e andarsene
Qui sotto ero io!
Mah, più che produrre e accumulare direi produrre e consumare.
Il problema italiano è peculiare. Ma quando si parla di "PIL" il problema è su scala mondiale. Si ragiona ormai solo in questi termini. Basti pensare a quella terribile storia che girava giorni fa sui giornali, sui cani da slitta in Canada. Uccisi, massacrati perché, finite le olimpiadi, fruttavano troppo poco perché valesse la pena mantenerli (in vita).
Questa è la logica.
Non è uno Stato ad averli condannati, ma secondo me questo sintetizza molto bene quanto ormai sia diventato importante il profitto, più importante di qualsiasi altra cosa. Quasi una missione: produrre e accumulare.
Che tristezza...
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