AMOREMATICO

Album Mescal 2002

Amorematico Testi Presentazione stampa

 

Presentazione stampa

amore: fra due persone, dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva, volta ad assicurare reciprocamente felicità o voluttà

automatico: ...di meccanismo o dispositivo che, regolato opportunamente è capace di compiere operazioni, per lo più ripetute in serie o di modificarne l’andamento senza il diretto intervento dell’uomo.

ematico: ...del sangue, sanguigno

nuvole rapide (featuring DJ Roger Rama)
albascura
dentro i miei vuoti
eva-eva
nuova ossessione (featuring KRISMA)
mammifero 
sole silenzioso (featuring DJ Roger Rama)
ieri
gente tranquilla (featuring Rachid)
questo domani

 

musica italiana che parla lingue differenti: sentimenti sparpagliati / sequenze meccaniche / ronzii / ritmi fluidi dal calore corporeo / del sangue / melodie che prendono il cielo / canzoni d’autore / musica per video-giochi / rotte satellitari / inquietudini sospese / realtà / pelle / traffico.

Nuvole rapide (132 bpm): liberamente ispirato alla sceneggiatura del film “Santa Maradona”, alle nuvole che schizzano sulla pellicola e finiscono chissà dove, all’inesauribile scorrimento in ogni cosa. Il movimento ritmico di sette/quarti spezza il respiro del brano imprimendogli una circolarità quasi ossessiva. La cassa in quattro (house?) rimbomba tra edifici di periferie piovose accompagnata da arpeggiatori elettronici e sgocciolanti trame elettriche.

 

Albascura (178 bpm): personaggio femminile al neon su sfondo scuro. Giocare a buttarsi via a 20 anni con la consapevolezza di esprimere tutto il rancore possibile facendo schiantare la rabbia notte su notte, pelle dopo pelle. Chitarre distorte e suoni lunari sostenuti da una battuta ritmica (di derivazione drum’n bass) tratteggiano nervosamente situazioni che sanno di racconto di Tondelli, che sanno di realtà conosciuta da vicino.

 

Dentro i miei vuoti (61 bpm): una canzone di sentimenti esitanti sussurrati in mezzo alla quotidiana tempesta-sinfonia di suoni-rumori. Si gioca con il vocoder nel descrivere una sottile alienazione mentre gli strumenti percussivi giocano a rappresentare il traffico con criteri che ricordano molto le soluzioni sonore di certe pellicole fine-anni-sessanta. Il sentimento è forse la sola cosa capace di abbassare il volume a tutto il resto.

 

Eva-eva (120 bpm): un episodio d’amore tutto al femminile. Atmosferico come un pomeriggio in controluce.
Un’elettronica lieve ed aperta sorregge tutto il brano mentre chitarre acustiche sgranate ed elettriche riverberate, accompagnate da vari disturbi, disegnano lo sfondo.

 

Nuova ossessione (127 bpm): testo con doppio fondo in cui una semplice e paranoica infatuazione funge da spunto per dissertare sulla manipolazione delle ossessioni, che diventano veri e propri meccanismi di controllo. L’ampio utilizzo di termini legati all’universo della comunicazione di massa non è assolutamente casuale così come non lo sono le parole “infezione” ed “esplosione”. I Subsonica incontrano in questo pezzo i Krisma, una delle realtà storicamente più sregolate e trasgressive del pop italiano. Le sonorità sono ispirate ai primi lavori del duo Arcieri-Moser. Le voci di Cristina e Maurizio si fondono con quella di Samuel mentre lo stesso Maurizio è l’artefice dei vari disturbi elettronici. Il pezzo mantiene un andamento ironico e trascinante scandito da una battuta “disco”.

 

Mammifero (129 bpm): il brano più solare dell’album. Il calore jamaicano della melodia filtra attraverso la cassa in quattro e altri inquinamenti ritmico-sonori. L’attitudine dance-floor è anche evidenziata dal testo, che invita ad abbandonare tensioni cerebrali per fluttuare a “corpo libero” nello spostamento d’aria dei woofer. Istintivi e primordiali come mammiferi in assenza di gravità.

 

Sole silenzioso (110bpm): la melodia rimane jamaicana anche se il contesto è radicalmente diverso. In questo episodio l’album mostra i dati anagrafici di un lavoro nato passando attraverso”i giorni di Genova”, quelli della tragedia di New York e della conseguente guerra. Sole silenzioso regala ampi spazi sonori riflessivi e parole che ricordano come la storia venga sovente costruita da chi pratica una “necessaria”disobbedienza. La voce di Samuel, la melodia di Max, le orchestrazioni di Boosta sono qui coaudiuvate dal lavoro del d.j. Roger Rama, già operativo in “Nuvole rapide”.

 

Ieri (81bpm): nell’appassionata ricerca di fondamenti musicali in cui riconoscere una radice, lungo la via italiana al suono, i Subsonica annoverano un interesse speciale per il lavoro dei Maestri della sonorizzazione. Morricone, Ortolani, Umiliani, sono alcuni fra i nomi incontrati. ”Ieri”, lungi dall’essere operazione di modernariato, unisce i suoi toni soffusi ad un’orchestrazione (con la complicità del fedele “Maestro” Fabio Gurian) che riporta indietro, fino all’epoca in cui il “sound”, nelle eleganti prospettive orchestrali, era elemento principe. L’elettronica amplia lo sfondo insinuandosi insolente tra le acustiche e le parole che raccontano come polardoid, un’amicizia senza tempo.

 

Gente tranquilla (142bpm): “gente tranquilla” è solitamente la descrizione più utilizzata nei freddi reportage televisivi sugli scenari delle tragedie “in famiglia”. Una tranquillità che evidentemente ha poco a che fare con la pace e che talvolta nasconde, sotto una “quieta” apparenza, tutta la violenza e la frustrazione dei rapporti in un mondo sempre più disgregato. Disgregato ed inerme che si ritrova ad osservare se stesso allo schermo con un brivido, domandandosi se la stessa cosa potrebbe…. Sui tesissimi intrecci ritmici (3 batterie sovrapposte) urlano arpeggiatori e voci distorte. L’ospite di turno è il rapper marocchino Rachid (residente in città e frequentatore dei Murazzi) che sgrana versi in arabo incarnando “la belva, il capro espiatorio, il demone tascabile”, in pratica “il diverso”, al quale troppo spesso si vorrebbe attribuire l’insostenibile peso di incubi che sono soltanto nostri.

 

Questo domani (122bpm): brano che chiude la sequenza delle canzoni, nel quale la sottile inquietudine anni ‘80 serpeggiante nell’album esplode su una base dalle tinte livide. La battuta “deep house” lascia spazio ad un inciso chitarroso e distorto che si ricompone immediatamente nell’elegante rigidità elettronica delle parti strumentali. Le parole sono quelle di una separazione e lo scenario è quello della resa dei conti. Un affrontarsi quasi muto, un laconico rodeo. Un duello intrapreso con qualcuno o qualcosa di cui ci si deve definitivamente liberare.

 

ATMOSFERICO I, II, III, IV (bpm 122,122,110,81)
Suite, destrutturazione, rilettura di suggestioni subsoniche, file audio ad opera di Roger Rama che in questo frangente presta la sua attitudine underground appropriandosi delle sonorità dell’album per svilupparle in una forma meticcia. Il d.j. diventa protagonista nella sezione finale del disco.