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max 10/01/12 08:42

io sto nel mucchio

A causa dei recenti taglio all'editoria, il mensile "il Mucchio", lancia una sfida curiosa per garantire la propria sopravvivenza: arrivare a 2000 abbonati entro fine mese.
Su www.ilmucchio.it troverete tutte le info.

Noi l'abbonamento lo faremo. E non solo per il sostegno.

domanda: ma il mucchio non era la rivista di quel maxstefani che passava le giornate tra tennis e cavalli, spacciandosi per rivoluzionario? Quello che grondando retorica, celebrava l'ottusità in tutte le peggiori forme nei suoi editoriali? Quello che faceva le pulci su tutto a tutti tranne che ai suoi amichetti? Quello che manipolava copiaincollando a cazzo le dichiarazioni, per farti dire quello che voleva? etc? eh?
risposta: si ma nel frattempo è stato rottamato, dopo aver tentato subdolamente di sbarazzarsi di buona parte della redazione.
E ora del mucchio è rimasta la parte sana e appassionata. Tra le altre cose un punto di riferimento fondamentale anche per la scena musicale italiana. Sarebbe un gran peccato rinunciarvi.
Qui sotto la nostra copertina targata 1998. La nostra prima copertina.


COMMENTI

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Non_Identificato 26/02/12 22:50

4 dbmecire 2008pieronese fanno gli exit polls anche per sanremo con ospiti i blogger cerca di infiltrarti e mangia due tramezzini anche per noi


Non_Identificato 20/01/12 08:23

io ce l'ho!


Non_Identificato 19/01/12 19:41

ho mentito, sono tornato :-)
parto dal fondo e ti dico: finalmente! sono d'accordo, forse i concetti non contano più delle persone ma certamente contribuiscono più di altre questioni formali a delinearne i percorsi (degni, meno degni e via dicendo). In un'arena volatile come la rete a volte sono molto più pesanti (negativamente pesanti) supposte identità pubbliche rispetto a un inclassificabile anonimato capace per lo meno di distinguersi dalla turba. Se l'anonimato, come afferma Guglielmi, fosse lo "schifo di internet" mi piacerebbe chiedergli cosa pensa dell'IP act statunitense contro il quale si stanno mobilitando (in queste ore) Wordpress, Wikipedia e altre organizzazioni open Americane. Chiudo questo capitolo anonimato / non anonimato (altrimenti ci perdiamo) e ti rispondo: il finanziamento all'editoria è un male per come è concepito da decenni, è un sistema assistenziale che ha favorito per lo più testate legate al sistema partitocratico e non ha affatto garantito l'indipendenza della stampa. Indipendenza per me non significa semplicemente manifesto o mucchio perchè (poniamo) sono schierati dalla mia parte, ma significa possibilità di creare una moltiplicazione del soggetto "manifesto" o del soggetto "mucchio". Tra le tante cose che hanno impedito lo sviluppo di questa chiusura (provinciale, deleteria, anti democratica) c'è secondo me anche il modo in cui sono stati gestiti i finanziamenti pubblici all'editoria, con un criterio parziale che ha permesso a molte realtà di dichiarare numeri falsi, false tirature e via dicendo. Introdurre un criterio di merito potrebbe essere persino peggio; chi decide? in base a quali parametri? Credi che uno stato in overbooking burocratico sia in grado di introdurre un parametro di questo tipo? perchè escludere le realtà online per esempio, se regolarmente costituite, gestite con passione? Rimango dell'avviso che il discorso delle sovvenzioni statali andrebbe ridiscusso ampiamente per non rendere l'accesso appannaggio (parlo di settori molto differenti) delle solite cooperative servizi, delle solite agenzie legate a questo o quel comune di riferimento (se osservi la realtà dell'organizzazione eventi per esempio, capisci che il criterio del merito non è evidentemente contemplato, come non lo sono le gare d'appalto in moltissime regioni eh eh eh). Lo stato delle cose legato ai finanziamenti all'editoria non è un male "in se", ma rappresenta una delle forme meno chiare di spreco che si sono verificate nel nostro paese. Potrei dirti che tra le 100 testate legate a cooperative di giornalisti ce ne sono alcune che fanno un servizio silenzioso utile alla comunità, lodevole sul piano etico, questo non lo metto in dubbio. Come non metto in dubbio che il mucchio sia diviso tra passione e delirio, e che il secondo lato (quello delirante) appartenga tutto a Stefani. Nessun processo alle persone, non sono in grado ne come anonimo virtuale ne come persona fuori da questa architettura binaria. Sono convinto che Guglielmi sia una persona appassionata e che sia arrivato qui sopra a dire giustamente la sua fuori tempo massimo, ovvero quando eravamo già giunti ad un approdo della discussione, dove appunte convenivo con te su molti punti. In quel caso, se posso dirlo senza che Guglielmi si offenda, ha un po' trasceso dalla fisiologia dei forum, considerandoli parola scritta e immutabile. Non lo sono, la lettura è verticale ma anche trasversale, perchè i post sono come mattoni di una discussione complessiva, non si puà andare a pescare il primo, farne l'analisi logica e poi non tenere in considerazione come si è sviluppata la conversazione. Questo per dire, per amor di completezza, che : 1) rimango contro i finanziamenti statali all'editoria per i motivi spiegati sopra; non rappresentano per me l'idea di stato che vorrei, e sono stati gestiti in italia in modo allucinante 2) chi ne ha fatto parte, come il mucchio, non credo abbia compiuto un peccato mortale, ma dal mio punto di vista mette in dubbio (almeno per il momento) il mio sostegno alla rivista, perchè voglio decidere io come e quando pagarla, cosi la pago due volte 3) il nuovo mucchio fa bene a cercare tutte le soluzioni di auto sostentamento disponibile 4) spero che il nuovo mucchio sia un oggetto diverso da un passato non troppo remoto e questo lo dico perchè sono convinto che Stefani e Guglielmi siano agli antipodi, ma credo sia necessario aspettare qualche mese per capire se il divorzio è reale, e con questo non accuso nessuno di truffa ma mi appello alla verifica per quanto "incerta" possa essere. baci a tutti.


Non_Identificato 19/01/12 17:53

Resta che parti dall'assunto di base, come dogma inderogabile, che il finanziamento all'editoria è male, sempre e comunque. E va bene, ci può stare. Ma condannare moralmente - accusandolo più o meno velatamente di disonestà e di ruberia - a priori chi fa uso di questo finanziamento è secondo me fuori luogo. Secondo questo ragionamento, TUTTI i finanziamenti pubblici sarebbero "disonesti". Non credi?
Ovunque nel mondo la cultura è finanziata, non dimenticartene. Il punto è capire come gestire correttamente questi finanziamenti, darlo a realtà meritevoli e che tra l'altro si sbattono per stare entro certi obblighi pratici (le due condizioni sono complementari).
Non entro nella polemica che hai con Guglielmi, con cui mi sembra che hai il dente avvelenato a prescindere (tra l'altro "accomunandolo" a Max Stefani, cosa che è un po' una forzatura), ma comunque non è una cosa che mi interessa, lì sbrigatevela voi.
Spero solo che intanto noi due ci siamo capiti e spiegati, come mi sembrava che fosse già un paio di post addietro. E chi se ne frega dell'anonimato, secondo me contano più i concetti delle persone.


Non_Identificato 18/01/12 19:42

non esagerare Guglielmi, ti fa male, te l'ho detto. In quello che ho scritto qui non c'è nessuna forma denigratoria, ma delle domande legittime, per un anonimo lettore come il sottoscritto. I dubbi possono improvvisamente trasformarsi in affermazioni? I dubbi hanno il peso degli insulti? tu e Pasini avete concentrato tutta la debacle sulla parola "truffa" equivocando la sensazione di sentirsi truffati (legittima, come i dubbi) con l'onta d'esser portatori sani di truffa. Mai affermato questo rileggi con attenzione. Ti sembra rigirare la frittata porre dei quesiti chiarissimi sul metodo di reperimento dei finanziamenti pubblici? Si legge chiaramente da parte tua e di Pasini il tentativo (OVUNQUE) di decentrare il punto, di deviare dal vero problema, forse perchè avrebbe effetti collaterali poco gradevoli sull'elemosina che state facendo, e allora anche in questo caso, chi rigira le carte sei tu, ti fa comodo sentirti insultato, ti fa comodo credere che ti abbia dato del truffatore per portare fuori area tutta la discussione e mandarla in vacca. Eì una tecnica più vecchia delle tue piccole recensioni, credimi. Tu pensi che non mi riguardi il modo in cui vengono utilizzati dei soldi pubblici? pensi che non riguardi anche l'ultimo stronzo che poggia i talloni su questa disgraziata penisola? E soprattutto, qual'è il tuo metro di valutazione della viltà di un anonimo? si basa sul modo in cui si avvicina in forma maggiore o minore al tuo modo di concepire la vita e la politica? (si perchè di questo stiamo parlando, della politica tanto cara al mucchio quando denuncia le storture degli altri!!). Il simpatico signore qui sotto, per esempio è più o meno vile del sottoscritto? Chiudo per sempre (togliendo le tende) prendendomi del vigliacco (Grazie, "Critico"), sono sicuro che tornerete per porre la parola "fine" anche perchè quello dello stressing fino all'ultima parola è il rilevatore più interessante per capire quanto bruciano certe considerazioni, se il sottoscritto è qui a perder tempo, come mi è stato fatto notare, state attenti, perchè da buoni compari mi avete fatto un'altrettanto buona compagnia nei vostri tentativi di suturare ogni punto e ogni virgola. Chiudo dicevo, rispondendo al mio amico qui sotto (anonimo e vigliacco come me, ovviamente secondo i parametri di lettura del Critico Guglielmi, non i miei); assolutamente no, non considero due cose omologhe evadere le tasse e servirsi dei finanziamenti pubblici per l'editoria, la mia considerazione (se leggi con attenzione) si riferima al modo in cui il Critico Guglielmi esprimeva l'esser dentro o l'esser fuori rispetto ad una scelta. Affermava chiaramente: Prenditela con lo stato per come sono gestiti i finanziamenti pubblici, che era un po' come dire, il mucchio se ne serve ma non è colpa del mucchio; mi sembra un modo di esprimersi (questo si, vile!) tanto vicino a chi dice "l'evasione è un male ma io lo faccio per sopravvivere e comunque evado poco, non puoi prendertela con me". Nella somma dei milioni di euro all'anno che escono dalle casse dello stato per finanziare giornali e giornaletti della domenica c'è stata fino ad adesso anche la goccia del mucchio, quindi, Grazie Mucchio selvaggio per aver favorito questa idea di stato, grazie davvero.


Non_Identificato 18/01/12 15:29

Caro "anonimo" Giorgio: per te chi ottiene un contributo dallo stato, entro i limiti di legge, è in qualche modo paragonabile ad un evasore, uno cioè che la legge la truffa e l'evade? Non è che stai perdendo un po' il senso della misura, per amor di polemica?


Federico Guglie 17/01/12 22:40

Io almeno il mio spessore civile offro la possibilità di verificarlo mettendoci nome, cognome e immagine pubblica.

Tu, invece, rimani solo un vigliacco che si nasconde dietro l'anonimato per denigrare, diffamare e offendere, rivoltando indegnamente le frittate.

Questo è il vero schifo di Internet: l'anonimato.


Non_Identificato 17/01/12 20:45

"ce la si prenda con lo Stato, semmai, per questa e per migliaia di altre agevolazioni ancor più pretestuose e mal gestite"
ovviamente secondo il tuo ragionamento è poco rilevante se mi servo di questa cattiva gestione oppure se mi oppongo con qualsiasi mezzo (lecito) per raccontarne le storture. E' un po' la storia delle piccole, piccolissime realtà di piccoli uomini egoisti che osservano lo stato dall'esterno come se non fosse cosa loro, senza valutare che oltre a farne parte, lo costruiscono giorno per giorno anche con azioni irrilevanti come per esempio garantire che almeno il proprio orto venga irrigato a scapito di tutto il terreno circostante; complimenti Guglielmi, dimostri grande spessore civile. Non mi stupirei di leggere da parte tua, dopo questa coraggiosissima affermazione, considerazioni simili sull'evasione fiscale (non t'eccitare, ti fa male ed è solo un esempio, solo un esempio), della serie: "prendetevela con lo stato se ci sono i grandi evasori, loro poveracci fanno del loro meglio per non soccombere a delle leggi inique". Pensi siano aspetti molto diversi, ma tristemente mi sembrano figli di uno stesso filone di pensiero. Per quanto riguarda rispondere, chiarire, esprimersi, dialogare con un anonimo, potrei darti ragione se a volte non si fosse costretti a leggere grandissime stronzate da parte di "uomini pubblici" (che ne so, finissimi intellettuali del '900 come stefani). Rispetto a questo, meglio un sincero anonimato, che una reputazione priva di idee consistenti.


Federico Guglie 17/01/12 18:56

Esiste uno Stato, esistono delle leggi, esistono bilanci pubblici. La Stemax possiede i requisiti richiesti per accedere ai contributi e l'ha fatto, nel pieno rispetto delle regole.
Parlavo di "sbraitare" e di "cazzata" in modo nient'affatto superficiale, ma solo per sottolineare quanto sia assurdo lanciare accuse assolutamente generiche contro chi usufruisce di agevolazioni previste dalla legge: ce la si prenda con lo Stato, semmai, per questa e per migliaia di altre agevolazioni ancor più pretestuose e mal gestite.

Se poi vuoi che ti dica che, se il Mucchio fosse mio, agirei come Rumore, Blow Up (e altri) e non chiederei i contributi, te lo dico senza alcun problema: non li chiederei e preferirei camminare solo con le mie gambe, certo che saprebbero sorreggermi. Però, purtroppo, non ne sono né proprietario né comproprietario: dal Mucchio ottengo solo un compenso per il mio lavoro, lavoro che avrei comunque, anche se il Mucchio non percepisse contributi o non esistesse più.

A questo punto non credo di avere più nulla da chiarire, specie a un anonimo.


Non_Identificato 17/01/12 15:05

ah, guarda Guglielmi, figurati, ci tieni tu a far chiarezza, nessuno te l'ha chiesta e nessuno ha bisogno della chiarezza di uno dei diretti interessati, anche perchè sarebbe sufficiente integrare le tabelle rese disponibili dal dipartimento dell’Editoria con i dati relativi alla titolarità di quote e azioni delle società e cooperative che beneficiano dei contributi o, ancora più semplicemente, con un link alla scheda di ogni editore contenuta nel Registro unico degli operatori di comunicazione tenuto dall'autorità garante preposta; fermo restando che nessuno ha voglia veramente di rendere accessibili questi dati, ne mi interessa in questa sede (ripeto) fare un processo alle intenzioni, e questo perchè si perde il nocciolo della questione, ovvero quello che tu, con una superficialità che evidentemente ti è consona, definisci "sbraitare" e con un francesismo notevole, "cazzata". Per amor delle cazzate voglio sapere tutto di un giornale che sono costretto a finanziare (non con il mio contributo volontario, ma con i soldi del mio e del tuo stato); voglio conoscere tutta la dimensione del fenomeno, con dati trasparenti. Non mi interessa la fetta singola del mucchio, voglio conoscerla tutta, capire che incidenza ha. Senza esser tacciato per un disfattista, con i new media già ad uno stato di evoluzione notevole (nel bene e nel male) dimmi che senso ha in un paese in piena crisi sovvenzionare carta e inchiostro con ingenti risorse pubbliche. Il Mucchio vende di più? perfetto, mettilo sul mercato, e chi vivrà vedrà. Il sostegno dei lettori è legittimo, giusto, ottimo, pertinente e la qualità della testata te la valuta ogni giorno chi la legge, non è il mio parere o quello di altri ad avere capacità di affossare la realtà di qualcuno, se hai questa idea e non dormi sonni tranquilli per questo, vedendo squali e malintenzionati ovunque, beh, allora forse è l'ora di tornare all'asilo.


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