Tra gli dei è il terzo singolo estratto da EDEN: sesto album in studio della band torinese.
La canzone parla di una Cenerentola - figura tipica - di questi tempi. Una ragazza che rinuncia alla dignità per sentirsi libera di "fare strada" tra festini, personaggi di corte e divinità capricciose, attratta dai luccichii e dallo sfarzo decadente di una Italia da basso impero.
Per arricchire ulteriormente il brano i Subsonica hanno realizzato una seconda versione insieme ai Club Dogo: una delle più rappresentative crew dell'hip hop nazionale.
Il risultato è una perfetta amalgama tra i due stili, con l' aggiunta di elementi poetici introspettivi, che indagano la difficoltà di scegliere tra ciò che è bene e ciò che è male, nell'Italia di oggi.
I Subsonica non sono certo nuovi alle collaborazioni, ma in questo caso il valore raggiunto dall'accostamento è di grandissimo livello.
Un groove pulsante, aperture armoniche di grande respiro, una poesia lucida e consapevole, che mai scade nella facile retorica dell'indignazione.
La traccia "Tra gli dei" (featuring Club Dogo), in streaming su www.subsonica.it e in vendita su iTunes dal 20 settembre, sarà accompagnata da cinque remix realizzati da alcuni fra i migliori produttori della scena dubstep italiana (Hangm_n, LNRipley, Inward, De Niro, Karasho). Roba che ascoltata con il sub woofer farà tremare le pareti.
Quindici giorni di vacanza volati via in un flash.
Mare, sole, nuotate e mancanza di orari..tutto sparito velocemente per lasciare spazio alla ripresa delle grandi manovre (non quelle buffonate che arrivano dal parlamento, eh ;)) della nave madre subsonica.
Con ancora in bocca il retrogusto che ti lasciano le belle cose: cioè il concerto di Gallipoli, un tripudio di festa, suono e colore.
E allora via, dritti verso il Veneto che tanto ci vuole bene.
In realtà parto un giorno prima degli altri e -approfittando della mia parte di parentela veneta “acquisita”- mi godo una giornata in quella Meraviglia che è Venezia, affollata e vibrante più che mai, visto che siamo nei giorni della Mostra del Cinema.
Come dicevo prima, il Veneto è una terra con la quale abbiamo un grande rapporto d’amore, fin dagli albori della band: Sherwood, il Pedro, il Rivolta il New Age, il Muretto, il fu Magic Bus…i Subsonica devono molto a questi locali e alle persone che ne sono (o ne sono state) coinvolte.
In tutto questo, Treviso è stata “toccata” proprio pochino dai nostri concerti –un paio di volte, se non ricordo male- e quella odierna è l’occasione perfetta per colmare questa lacuna.
L’Home Festival si svolge all’interno dell’ex-area doganale, un ampio spazio con parcheggi comodi, e merita una menzione di merito. Al suo secondo anno di svolgimento, è una manifestazione gratuita, fortemente voluta dai ragazzi che gestiscono l’Home (locale trevigiano con programmazione di concerti e dj set) e quasi interamente auto-finanziata, se non fosse per la presenza di qualche sponsor. Un grande aiuto lo fornisce la decennale esperienza organizzativa di Davide Bonato: personaggio chiave in Veneto e non solo, Davide è una persona di poche parole, ma vanta un curriculum di tutto rispetto, tra centinaia di concerti organizzati e giorni passati a dirigere il palco come tour manager per Afterhours e Marlene Kuntz.
Insomma…tutto figo, no?
Ma…c’è sempre un “ma” nella vita.
Soprattutto quando a fare la voce grossa è Madre Natura. E, negli ultimi tempi, sembra che la Signora si stia piuttosto incazzando.
Certo, le previsioni del tempo sono sempre più attendibili e, per questo fine settimana, non dipingono un quadro caraibico nelle zone settentrionali.
Si riesce a montare tutto quanto. Poi piove. E, allora, copri tutti gli strumenti, per evitare che prendano acqua e si sputtanino. Poi smette. Quindi si può fare il soundcheck e una piccola folla riesce anche goderselo con grande piacere (è ciò che percepisco, non voglio banfarmela… ;)).
Quindi la situazione meteo sembra stabilizzarsi, in barba a tutti i menagrami.
E invece no.
Giusto il tempo di farsi una breve cena con Ninja e qualcuno della crew (gli altri sono andati in hotel), mentre una delle band “di supporto” inizia a suonare, e arriva l’Armageddon. Tuoni, fulmini, raffiche di vento stile Ferrari e pioggia a più non posso. Ma non pioggia normale. No. Secchi d’acqua, cataratte in apertura, sfoghi renali di tutti i santi dell’universo.
Io e Ninja rimaniamo chiusi nel nostro container-camerino, con somma paura che questa specie di tromba d’aria ci porti via assieme ad esso, o che –in alternativa- ci crolli un pezzo di palco sulla zucca. Scherzi a parte: l’Heineken Jammin’ Festival del 2008 ci insegna che con questo tipo di avvenimenti non si scherza: guardate anche cosa è successo quest’estate in un festival country negli USA (raffiche di vento a 150 km/h, 5 morti)….via tutti e di suonare non se ne parla neanche. Considerato anche il fatto che: metti caso che smetta di piovere…tutta l’acqua riversatasi sugli strumenti quasi sicuro che qualcosa ti sputtana. E se non funziona qualcosa nel bel mezzo di Quando? Vi incazzate come delle bestie o no? E in ogni caso non si può accendere la corrente su un palco bagnato: scossa assicurata...
Siamo spiaciuti, amareggiati e incazzati.
Ma “felici” che, mal che vada, qualcuno si sia preso una bella lavata e niente più.
Anzi: andando via con la mia macchina, incrocio molta gente per strada, mezza nuda, in mutande e decisamente alticcia.
Un occasione come un’altra per fare un po’ di festa in più…
Vicio
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