Cari amici,grazie.
Grazie per le ormai innumerevoli manifestazioni di solidarieta',sia via mail che addirittura via fax.Vi confesso che mi sono anche emozionato.Tanta fiducia spero di essermela meritata e di continuare a meritarla.Per anni ho fortemente voluto che Mescal e tutti i collaboratori agissero sempre in modo corretto e trasparente.Cosi'
e' sempre stato,cosi' tentero' di continuare a fare,i risultati sono visibili a tutti.Passione,trasparenza,professionalita',correttezza.Ostacoli,problemi,ovviamente sono
dappertutto all'ordine del giorno:l'importante e' la buona fede e il desiderio di risolverli senza secondi fini,considerando sempre le esigenze degli altri.
Mi sono imposto l'assoluto silenzio stampa di fronte a questa brutta vicenda.Faccio questa piccola e parziale eccezione perche' lo ritengo assolutamente doveroso
nei confronti di tutti i nostri artisti e di tutti i miei collaboratori.Non e' giusto e corretto,infatti,infangare elegantemente gli altri per giustificare propri comportamenti
scorretti.Se proprio si vuole scrivere o dichiarare qualcosa lo si faccia dicendo almeno la verita'.Non entro nel merito della vicenda in quanto sara' sicuramente oggetto di valutazione e discussione nella sede opportuna.Tengo solo a precisare che Mescal ha tutt'ora un accordo di esclusiva contrattuale con Max Casacci,Samuel Umberto
Romano e Davide DiLeo per ancora due album inediti da studio.Mescal ha ,e non solo con loro ma con tutti gli altri artisti con cui produce album (Afterhours,Cristina Dona',Mau Mau,ecc ecc) SOLO accordi discografici.NON costringe alcun artista a firmare altri accordi.Offre la propria struttura ,i propri uffici stampa,Live,Legali ecc.
per creare insieme progetti,non mira a vendere solo album e stop.Valerio Soave non obbliga alcun artista ad averlo come manager,discografico,agente ecc ecc.Ma siamo impazziti?Manuel Agnelli e' forse un cretino perche' rimane e costruisce con noi (cosi' come Cristina e tutti gli altri solo per citarne due)tutti i progetti in cui crediamo??
I poveri max casacci e soci erano tenuti prigionieri e costretti ad avere Valerio Soave come unico riferimento?O forse faceva loro comodo ?Non ricordo di aver firmato mai
con nessun artista ne' contratti di management ne' tantomeno live.Perche' allora usare questi mezzucci?Ammetto che il legale dei torinesi ha chiesto ed incontrato
il nostro uffcio legale.Per cortesia ho accettato ma,credetemi,nonostante giovedi' vi sia stato questo incontro ad oggi non so neppure di che abbiano discusso.Questa
brutta vicenda viziata da probabili milioni di euro tendo inconsciamente a rimuoverla e ,sinceramente,intravedo ben poche possibilita' di accordo:battendo sul tasto dei
soldi,tanti (probabilmente)o pochi,non mi interessa (altrimenti non scriverei queste righe),ci sono ben poche speranze di accordi.Da dieci anni esiste Mescal,da dieci
anni investo nella struttura per creare qualcosa di unico :i maligni potrebbero dire che non mi pago perche' posso permettermelo.Vero:potrei investirli in qualcosa di diverso non credete?Magari anche piu' redditizio visti i tempi.Perche' finanziare continuamente dischi di esordienti talentuosi che non permettono certamente di arrivare a pareggio,o finanziare un festival come il tora tora che ha segnato si' una grande svolta nella musica italiana ,ma che spesso non essendo sponsorizzato o finanziato
da enti pubblici ha portato centinaia di migliaia di euro di passivo a mescal prima di decollare ?Non continuo perche' la storia di Mescal e i fatti non credo abbiano
bisogno di giustificazioni e sono sotto gli occhi di tutti.Non ho maschere da indossare,non devo inventarmi pressioni o altro per nascondere magagne.Mi fermo anche per
non raccontare cose e fatti indecorosi che se non saro' tirato per i capelli,mai riferiro' perche' non nel mio costume o modo di essere.Solo una piccola annotazione:nel
comunicatone o comunicatino si cita anche il valerio soave editore:vero,non mescal ma essequattro,una societa' editoriale di cui ho il 60% e che acquisisce i diritti editoriali dagli autori.Con max,samuel e davide e' stato fatto un accordo di COMPRAVENDITA:sono stati pagati loro nel 98 credo i diritti dei futuri 5 album.A quell'epoca
credo che non fossero piu' di 4-5 mila magari meno,i dischi in giro.E la somma pagata era comunuqe sproporzionata al loro valore .Essequattro riversa a fine anno
gran parte degli introiti nelle casse mescal,cosi' come fa la" mescal concerti".In questo modo cerco di autofinanziare tutti gli investimenti (ma ci riesco di rado)fatti sugli album e assicurare a tutti gli artisti un trattamento pari e,oggi,certamente superiore,a quello di una major senza chiedere loro compromessi o altro ma facendo cosa cavolo ci piace in tutti i sensi.
Mi spiace aver dovuto scrivere queste righe,ma tacere sarebbe stato scorretto nei confronti degli altri artisti mescal,dei collaboratori,di chi ha creduto e continua a credere
con noi nel nostro sogno.
Valerio Soave
I prossimi due album dei subsonica: da Mescal/Sony a Emi (Extra label).Nasce Casasonica.
Avremmo preferito attendere l’esito di alcune chiarificazioni ancora in corso con Valerio Soave per fornire informazioni esaurienti su quello che succederà nel prossimo futuro. Tuttavia la diffusione di alcune notizie captate in modo (comprensibilmente) frammentario e distorto, ci suggerisce di anticipare un po’ i tempi al fine sgombrare il campo da alcuni fastidiosi equivoci. Innanzi tutto un chiarimento, necessario per evitare confusione e inutili allarmismi: il nostro rapporto con la Mescal non è mai stato esclusivamente discografico (mescal/sony) e ha tra l’altro avuto nei concerti e nella proprietà delle edizioni la principale fonte di attivo per l’etichetta.
I motivi che ci hanno spinto, una volta scaduto il contratto discografico a valutare altre proposte, sono diversi. Và detto per chiarezza che offerte di vario genere riguardanti dischi, concerti, edizioni nell’arco degli ultimi anni, sono state all’ordine del giorno, senza che questo turbasse minimamente le relazioni con la nostra etichetta.
Solo di recente, a causa, soprattutto, della sovrapposizione dei molteplici ruoli ricoperti da Valerio, alcuni palesemente inconciliabili tra loro, i nostri rapporti si sono appesantiti generando sempre più sovente equivoci.
Nella sua concezione relazionale con i gruppi, il discografico (editore, responsabile concerti etc.) sarebbe da considerarsi automaticamente un “membro aggiunto” della band. Inconcepibile quindi frapporre figure esterne nel caso di discussioni o chiarificazioni in materia di contratti (non siamo sprovveduti, ma nemmeno esperti come sarebbe necessario) o questioni tecnicamente burocratiche. Talvolta è risultato anche faticoso, difficile, muovere obiezioni su scelte promozionali, sponsor, su opportunità di una nostra presenza a questa o quella trasmissione. Obiezioni percepite come manifestazione di sfiducia e in qualche modo cortocircuitate negativamente su tutti i settori della nostra attività curate dalla Mescal.
Valerio, nonostante i toni accalorati delle discussioni più recenti, non ha mai preteso l’ultima parola sulle scelte importanti, non è nel suo modo di agire, e questo glielo riconosceremo sempre. Gli riconosceremo sempre moltissime qualità umane e professionali ma per tanti altri aspetti legati ai motivi di cui sopra i nostri rapporti negli ultimi tempi hanno rischiato di arenarsi definitivamente.
Probabilmente l’impostazione di ruolo totale e indistinto nelle competenze è un punto di partenza accettabile per rendere elastiche le dinamiche tra gruppo ed etichetta. Fino a quando non arrivano le grandi pressione di grandi scelte, di grandi numeri, con il conseguente rischio di grandi distrazioni. Nella nostra necessità di maggiore autonomia, c’è anche il desiderio di non dover sempre rendere conto di decisioni che spesso solo con il tempo riusciamo a dimostrare essere sensate.
Abbiamo deciso di slegare e paradossalmente rendere più indipendenti alcuni aspetti della nostra attività. Vagliando differenti interlocutori abbiamo deciso di accettare la proposta di Extra Label /Emi, includendovi anche lo spazio per dare vita ad un’etichetta indipendente -Casasonica- orientata su nuovi gruppi italiani. Per quanto riguarda le scelte, incluse ovviamente quelle artistiche abbiamo contrattualmente ottenuto la assoluta autonomia decisionale. Naturalmente non ci siamo fatti scrupoli a domandare e ottenere quante più risorse possibili per budget di registrazione, mixaggio, clip o ulteriori iniziative, relative alle prossime uscite discografiche. Idem per ciò che riguarda la promozione all’estero, con progetti di allestimento di tour promozionali. La Emi non è certo un’etichetta indipendente, le logiche sono assolutamente esplicite, ma altrettanto chiara è la nostra posizione. Abbiamo individuato alcuni interlocutori (già responsabili di extra label), con i quali instaurare un canale di sintonia molto trasparente e diretto.
Potremmo spiegare alle persone allarmate dai toni della notizia divulgata in precedenza, che la nostra posizione diventa attualmente simile a quella della maggior parte dei gruppi italiani (dai Modena ai Marlene per capirci). Potremmo anche dirvi che arrivando ad una definizione contrattuale con tutta una serie di risultati già acquisiti, si è avuta la possibilità di condizionare a nostro favore i termini dei rapporti con una major, addirittura più di quanto questi gruppi abbiano potuto fare in passato. Ci sembra scontato ma rispondendo ad altri allarmismi, facciamo notare come i prezzi dei concerti saranno sempre e solo una nostra decisione, che i dischi saranno come sempre venduti a prezzi abbordabili nei luoghi del live, che il sito verrà sempre aggiornato attraverso il picchiettare delle nostre falangi. Questa carrellata serve giusto per stemperare le preoccupazioni, visto che in queste settimane ne abbiamo lette e sentite di curiose. Facciamo riferimento come sempre solo alla nostra storia, e siamo come sempre sotto gli occhi di tutti, valutabili per scelte, coerenza ma soprattutto musica. E quella non si farà aspettare.
i Subsonica lasciano la Mescal e passano alla Emi
16/09/2004 - 19:01
Lo si legge in un comunicato diffuso dal gruppo torinese
ANSA) - MILANO, 16 SET - I Subsonica lasciano la Mescal, l'etichetta cui sono legati dagli inizi della loro carriera, per approdare a una multinazionale, la Emi. Il comunicato ufficiale diffuso dal gruppo torinese parla di 'parziale distacco tra Subsonica e Mescal' spiegando che la band, 'allo scadere del contratto, decide di non rinnovare il rapporto discografico con l'etichetta di Nizza Monferrato'.
Il gruppo allo scadere del contratto decide di non rinnovare il rapporto discografico con l'etichetta di Nizza Monferrato. Risultava sempre più problematico mantenere una reale indipendenza avendo come interlocutore un'unica figura ricoprente ruoli discografici, manageriali, editoriali e di organizzazione live. Rimane aperto il dialogo con Valerio Soave per le attività non legate strettamente alla pubblicazione di album. Tra le tante proposte i Subsonica hanno scelto di iniziare con Extra Labels/Emi una collaborazione che prevede un'assoluta indipendenza artistica della band e lo start-up di una etichetta indipendente rivolta alle nuove realtà italiane. Nasce quindi Casasonica, già in procinto di presentare i primi album dei cagliaritani Sikitikis e dei bresciani Cinemavolta.
Attendevamo la divulgazione delle informazioni giusto il tempo necessario per i chiarimenti in corso con Valerio Soave che definiranno progetti e futuri rapporti. Ci rendiamo conto, di fronte alle interpretazioni di vario genere suscitate dalla notizia captata in modo frammentario, che è urgente e opportuno informare dello stato attuale delle cose. Abbiamo bonariamente polemizzato con la prima divulgazione (in realtà semplicemente rispondendo ad alcuni messaggi allarmati sulla bacheca del nostro sito), perché comprensibilmente incompleta e orientata sulla lettura classica del tema: gruppo indie tradisce piccola etichetta alla quale deve gloria e fama, per girare in limousine. Ovviamente ognuno è libero di dare le proprie interpretazioni, non abbiamo nemmeno mai pensato che un giornalista dovesse sottrarsi al proprio ruolo di competenza. Se si è ricevuta questa impressione, chiediamo scusa. Chi ci conosce sa perfettamente che questo non rientra nel nostro modo di pensare e di agire.
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