Partenza da Piazza Vittorio, con Samuel che giunge in ritardo elencando le
bravate della notte precedente quasi vantandosi per la scarsità di ore di sonno.
Non trova una grande complicità vista l'importanza del concerto che ci
attende fra trecento trenta chilometri.
Ma nemmeno eccessive note di
biasimo. E' il codice del rock and roll e anche quando ci starebbe il
cazziatone, su determinati argomenti alla fine non si fa.
Durante il viaggio
sperimentiamo nel camper il dvd installato da Ninja e Cipo sparandoci in
sequenza una monografica di Ben Stiller: "Palle al balzo e Starsky e hutch". Ci
facciamo anche i contenuti extra. Sono due pellicole cazzone con le quali però
ci scompisciamo fino alle lacrime e senza quasi nemmeno accorgercene fino a
Padova.
Questa sera suoneremo per le spese, lasciando alla discrezionalità
dei ragazzi di Sherwood e al bilancio della festa, l'eventuale compenso. Festa,
che vanta sempre un'organizzazione di prim'ordine, che quest'anno è andata bene
pur risentendo di alcune settimane di cattivo tempo. Dicevamo l'organizzazione,
immaginate una festa dell'unità di quelle grosse ed eliminatene i contenuti più
volgari e fieristici: sponsor, la riffa con in palio la fiat di turno, la
macarena per grandi e piccini, gli annunci al megafono dei bimbi smarriti e
altri grossolani incubi. Rimane un cartellone di ottimi concerti, un bellissimo
clima di libertà, gli stand dell'equo solidale, le aree per ballare fino a notte
fonda musica con la quale vale la pena di fare tardi, le iniziative di
documentazione e di contro informazione. Insomma quello che serve per permettere
alla Padova estiva di non essere omologata tra le più tristi città del regno
catodico di Padania.
Da queste parti Sherwood e il Pedro, pur essendo realtà culturalmente radicatissime hanno quasi sempre incontrato una notevole ostilità da parte delle istituzioni. Da destra quanto da sinistra, stando all'atteggiamento dell'attuale amministrazione.
Facciamo due chiacchiere con Luca Casarini e altri amici collaboratori. Ieri mattina la casa di Luca e di tre ragazzi del c.s.a. Pedro è stata ribaltata dalle forze dell'ordine per una perquisizione e i rispettivi occupanti sono stati condotti in questura. Indagati per terrorismo, si scoprirà nel corso della giornata. La vicenda, ancora in corso di chiarimento, nasce sulla scia emotiva dei fatti di Londra e rappresenta l'effetto del giro di vite istituzionale, motivato dalle ragioni della sicurezza.
Purtroppo, il sospetto che si tratti di una forma di sciacallaggio
autorizzato dallo shock-mediatico sotto il quale far passare anche i regolamenti
di conti a danno delle realtà considerate "scomode", è forte.
Alcuni di noi
conoscono, per averlo visto crescere da vicino, il lavoro di chi si è sbattuto
nella arco di decenni oltre le semplici parole per dare vita anche solo a ciò
che abbiamo di fronte. E a chiacchiere non si realizzano determinate realtà.
Molte di queste persone hanno rinunciato a parte della propria libertà, vivendo
di fatto in un clima vigilato, fatto di percorsi obbligati, di comunicazioni
sotto controllo di costanti procedimenti in corso. Crediamo che meritino
sostegno e talvolta un po' di rispetto. Questa sera c'è una grandissima
affluenza, che ci costringe a ritardare l'inizio del concerto. Il motivo è
sempre lo stesso: quando c'è ressa all'ingresso evitiamo di incominciare per
evitare che le persone si facciano male nella fretta di entrare.
Il concerto sarà piuttosto carico, il pubblico meraviglioso, Samuel non proprio in forma, anche se non si risparmierà affatto.
Fine serata in giro per la festa, mentre già i primi stand vengono smantellati. Ninja trova una consolle e spara una bella selezione di drum and bass, poi litiga con lettori e puntine che saltano e pianta lì tutto sul più bello.
In questi giorni abbiamo visionato il nuovo clip di "corpo a corpo".
Luca
pastore ha fatto un ottimo lavoro, mescolando i nostri volti e cucendo immagini
di corpi, per i quali abbiamo chiamato all'adunata un po' di amiche ed amici.
C'è anche Angelo, l'uomo più tatuato in città, che in realtà è lo zio del
casasonico Ale Bavo.
Suggeriamo a Luca, che ha passato la notte per finire
il montaggio, qualche lieve ritocco e attendiamo i responsi da parte delle
emittenti, pur sapendo di non poterci aspettare un grande riscontro per ciò che
riguarda la fascia diurna. Troppo inquietante, troppo nudo e poco patinato per i
canoni dell'intrattenimento televisivo. Lo renderemo scaricabile sul sito e lo
proporremo a qualche trasmissione extra musicale particolarmente illuminata.
Siamo giunti a Rapallo nel campo da calcio dove si terrà il concerto.
E'
in corso una faida fra tecnici a colpi di gavettoni. Cipo che tenta il ruolo
svizzero proclamandosi a gran voce neutrale finisce bagnato dalla testa ai piedi
in un istante.
Noi, che fortunatamente godiamo ancora di una parvenza di rispetto passiamo
rilassati e sorridenti, nel corridoio dii cemento che porta ai camerini, ma la
coda dell'occhio resta vigile.
Non sappiamo bene cosa attenderci questa
sera. I concerti estivi nella zona di Genova sono andati piuttosto male, anche
con affermati artisti internazionali. Abbiamo suonato di fronte a cinquemila
spettatori nemmeno un paio di mesi fa, e Rapallo non è proprio dietro l'angolo.
Arriveranno 1500 persone. Non pochissime, ma quanto basta per vivere un concerto
in atmosfera intima come non succedeva da tempo.
Il pubblico è coinvolto e
reagisce bene, ballando per due ore filate. Dal palco riusciamo anche a notare
le caratteristiche del pubblico. Una buona parte presenta tratti di
inequivocabile appartenenza alla galassia rock e affini, con dread locks,
tatuaggi, t-shirt (system of a down, motorhead, joy division), altri hanno un
abbigliamento tutto sommato ordinario pur mostrando una foga esagerata e grande
coinvolgimento, poi c'è anche un'area di technoidi con occhiale trasparente e
mandibola rotante.
Finito di suonare entriamo rapidamente sotto la doccia per sciacquare sudore e polverone sollevato dai ragazzi sotto il palco e al momento di uscire con pennarelli e sorrisoni scopriamo che la polizia ha già fatto uscire tutti dall'area. Ci rimaniamo un po' male, salutiamo la giornalista Lucia Marchiò e cerchiamo un posto dove trovare qualcosa da mangiare e possibilmente un po' di caciara. Finiremo a Santa Margherita seduti in un dehor tra chiacchiere con occasionali ,drinks e piadine, per il più quieto post concerto dell'anno. In Liguria gira così.
ATTENZIONE
la data di Jesolo, per richiesta degli organizzatori, viene rinviata CAUSA MALTEMPO a Domenica 17 Luglio, per favore fate correre la voce.
COMNICATO UFFICIALE DEGLI ORGANIZZATORI - 09.10.05
Si comunica che il concerto della band torinese in programma per il 10 luglio sull` arenile della Terrazza a Mare di Jesolo viene rinviato a domenica prossima, 17 luglio.
Tale decisione viene assunta dagli organizzatori del concerto in accordo con l`Amministrazione comunale di Jesolo viste le avverse previsioni metereologiche per la giornata di domani; maltempo che rischierebbe di condizionare pesantemente quello che si sta profilando, viste le prevendite, l`evento sulla spiaggia piú coinvolgente dell`estate.
Risutano inoltre complesse tutte le operazioni di allestimento tecnico.
Gli organizzatori rendono noto che i biglietti giá acquistati in prevendita rimangono validi per la data di recupero.
Con preghiera di pubblicazione e/o diffusione. Grazie.
Previsioni meteo pessimissime.
Si parte incrociando le dita e si arriva a Cuneo sotto un cielo sereno. Giusto il tempo di prendersi gioco di vari espertologi e colonnelli dell'aeronautica che la situazione si fa decisamente minacciosa. Nel mezzo: un sound-check seguito a furor di popolo, con tanto di applausi, da numerosi ragazzi, curiosi, avventori. La suggestiva piazza Galimberti, il salotto buono del capoluogo cuneese, sarà il teatro del concerto gratuito offerto dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo per festeggiare i suoi 150 anni e organizzato dal veterano Alberto Castoldi. Il signor Nuvolari. Per l'occasione sono stati previsti parcheggi e ampie segnalazioni per incanalare il traffico. Stato di mobilitazione da protezione civile. E non si può dire che le cose siano state fatte a sproposito.
Al momento di salire sul palco la piazza è stipata di gente che si fa
decisamente sentire. Partiamo decisi, con le dita un po' fredde - la temperatura
è scesa sensibilmente - e impattiamo subito contro l'entusiasmo dei cuneesi, a
memoria di musicista mai così scatenati. Un bellissimo feeling. Almeno fino a
quando non incominciano a cadere i primi goccioloni. Alcuni si allontanano o
raggiungono i pochi spazi liberi sotto i portici, i più previdenti aprono gli
ombrelli, i veri kamikaze, la maggioranza, ballano sotto la pioggia. il problema
è che piove di stravento sotto il palco, nonostante la copertura.
Si bagnano
strumenti, pedaliere e microfoni. La pioggia è davvero un disastro per i
circuiti, quindi tentiamo il più possibile di suonare senza esporre le
apparecchiature alle gocce. Impresa non facile. I tecnici erigono eroiche
barriere di nylon prontamente abbattute dal vento, sul palco si scivola, ma
nella migliore delle tradizioni "the show must go on". Ad un certo punto è
necessario arretrare la posizione delle tastiere. Samuel e Max decidono di non
fermare la groova e improvvisano chitarra e voce qualche brano di Marley. Quindi
si riparte.
Nel casino ci dimentichiamo pure "Liberi Tutti". Ma la gente si
sta divertendo un mondo, la pioggia anzichè scoraggiare, galvanizza gli
animi.
E si arriva alla fine, con la "Preso blu" di un giorno di pioggia.
Appunto.
Il concerto previsto per l'indomani a Jesolo è stato rinviato da comune e organizzatori di una settimana. Quindi niente partenza notturna. Quindi tutti al Nuvolari-libera tribù- dove c'è Alberto Campo, il più autorevole critico musicale in città (Torino) vedi anche condirettore (insieme a Max e altri) del Traffic Torino Free Festival, vedi anche agitatore sonoro che nei primi anni ottanta, con i programmi su radio-flash e la serata new wave del Martedì sera al Tuxedo (un must assoluto) ha contribuito non poco a cambiare lo stato della musica. In città. A Torino. Dunque si balla ancheggiando sui lividi suoni del post-punk, almeno fino a quando la consolle non viene presa in ostaggio da Boosta prima e da Ninja poi. Quest'ultimo azzeccando una valida selezione drum'n'bass impenna la pista, restituendola dopo una mezz'ora buona (un po' a malincuore perché si stava visibilmente divertendo un casino) al legittimo Campo.
E' successo ieri mattina. Bombe su su un autobus e nella metropolitana di Londra. La scura meccanica della follia che trova nella guerra uno stimolo, una forma di legittimità, si è rimessa in moto travolgendo nuovamente tutto. Quando viene approvata la guerra, con i suoi slogan, con il suo strascico di bugie e di orrore viene attivato qualcosa che non si limita ad accadere dietro ad uno schermo televisivo. Infatti a Londra c'eravamo tutti. Questo è la sensazione che ci accompagnerà nella giornata di oggi e in quelle successive, sulla quale scorreranno le piccole consuetudini, le cose solite, le emozioni di un concerto.
Partiamo in puntuale ritardo, con l'umore che si ha nel percepire un'
incrinatura nella "forza", e dopo cinque isolati ci fermiamo. Finito il
gasolio.
A questo punto vengono in mente un paio di considerazioni:
considerazione-A (carattere universale): per quanta esperienza tu possa aver
accumulato nella vita, per quanto ti possa sentire in grado, addirittura bravo
nello svolgimento dei tuoi compiti, del tuo lavoro, del tuo quotidiano, c'è
sempre lui in agguato: l'errore. A farti sottovalutare qualcosa, a farti dire la
cosa sbagliata nel momento meno opportuno, a farti inciampare dove proprio meno
te lo saresti aspettato, dove ti sentivi più sicuro. Il centravanti blasonato
che dopo anni di esperienza scaglia a porta vuota un pallone in curva, il pilota
che imposta male la curva, il tenore che stecca, il tecnico che tira giù una
centrale atomica,
considerazione-B (fenomenologia umana): senza Ivan - "vi
assicuro che non può essere il gasolio, deve essere qualcos'altro lasciatemi
lavorare, che cazzo avete da ridere tutti quanti!!!" - questo diario
probabilmente sarebbe di una noia mortale.
Restiamo con il camper in corso san Maurizio un buona mezz'ora, poi
tanica e imbuto e si riparte. A Vigevano ci sono stati dei ritardi causati dalle
difficoltà logistiche incontrate nel trasportare attrezzature e strumenti dentro
il cortile del castello. Quindi paradossalmente salpiamo in anticipo
(argomentazione tentata da Ivan senza molto successo).
La cornice è
notevole, ma ancora più stupefacente è la piazza antistante, ci dicono disegnata
da Leonardo da Vinci. Merita assolutamente una visita. Visita che non riusciamo
però estendere a tutta Vigevano. Abbiamo giusto il tempo per effettuare il
sound-check e rimettere in prova alcuni brani. A causa della lunga pausa, e
dello spazio concesso al festival Traffic, non tocchiamo strumento da due
settimane.
Durante la cena giunge la richiesta da parte del sindaco di
poter salire sul palco a leggere un discorso sugli attentati di Londra. Ci
accordiamo sull'utilizzo di un microfono dal mixer. Il sindaco che appare
persona gentile e pacata, sosterrà la linea del martello mediatico, infarcita da
slogan sul terrorismo e sulla democrazia attaccata. Curiosa la dizione che
sembra quella delle fiabe sonore, tipo il gatto con gli stivali. Diversi fischi,
qualche applauso.
A proposito di fiabe, viene spesso da domandarsi se il
ricorso a questa visione tipo "il signore degli anelli", secondo la quale da un
certo punto in poi dal nulla sarebbero comparsi gli orchi a tentare di
insanguinare la nostra innocente terra di mezzo, non sia colpevolmente
riduttivo. Avremmo preferito non dire nulla, limitandoci ad eliminare
provvisoriamente le immagini di guerra ed esplosioni in Irak e Afghanistan
presenti in alcuni dei nostri filmati, nel rispetto della sensibilità di tutti.
Ci sentiamo in dovere di sottolineare, in modo molto morbido, la necessità di
guardare con più lucidità, alle cose del mondo. Quando qualcuno sceglie la
guerra diventiamo tutti vittime sotto lo stesso cielo.
Il concerto sarà un
buon concerto, seguito con molta partecipazione dal pubblico ( i molto milanesi,
dopo lo stipamento umano del filaforum si godranno le condizioni certamente più
vivibili dello spazio aperto), ci sarà qualche prevedibile svista sui testi e
rientreremo a Torino per la notte.
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