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Risultati per '4-2012'
SUBSONICA 12/04/12 21:47

istantanee@subsonica.tv

allora.
ci serve una mano.
registrate il vostro augurio di compleanno ai subsonica dicendo quel che volete ma cominciando con "sono (vostro nome), i subsonica per me ..."
dite quel che volete, salvate il file audio in mp3 (solo audio, massimo 20 secondi) e mandate a istantanee@subsonica.tv
a che ci serve?
mi sa che se venite ad uno di questi cinque concerti, o a tutti e cinque perchè no, farete in fretta a scoprirlo...

con affetto
il vostro master of ceremony
boobello.
ps: c'è tempo fino a martedì...
ps2: se non vi siete ancora organizzati e siete alla ricerca di un parterre, quella di bologna è la data giusta. 18 aprile update: missione compiuta


max 12/04/12 09:50

istantanee tour

un conto è progettarlo, scriverlo su un comunicato, parlarne in un'intervista. Altra faccenda è trovarsi in sala prove immersi in quelle sonorità che trasudano ricordi. Le vecchie tastiere JD 800 , il roland jx 3p, il campionatore Akai, di Boosta, la prima batteria di Ninja il mio vecchio ampli Laney con la sua ronza e le sue valvole indisciplinate, sono pastelli in grado di dare densità alla sfilza di immagini che mentalmente scorrono lungo il beat di Giungla Nord, nelle dilatazioni di "cose che non ho", anche attraverso i vaporosi riflessi trip hop di "per un'ora d'amore". Canzonetta radiofonica che tanto canzonetta poi alla fine non era.
Insomma ieri grandi grandi emozioni. Che speriamo di trasmettere integralmente a chi vorrà esserci. Perché queste cinque date, così come le abbiamo pensate, saranno esperienze uniche e irripetibili.


SUBSONICA 10/04/12 15:10

Concerto a Madrid (31-03-2012)

Concerto a Madrid

Un riflesso può portare a credere che non ci sia un limite all'immaginazione.
Vedo bambini che corrono a testa in giù, genitori a testa in giù che rincorrono bambini a testa in giù, abbracci, baci e saluti a testa in giù, valige trascinate a testa in giù, un mondo di ombre silenziose che vive a testa in giù, nel pavimento specchiante dell'aeroporto di Madrid.
E se fossero loro quelli veri?
Se tutto il mondo come lo conosciamo noi fosse soltanto un riflesso opaco di un altro, che inizia alla fine delle nostre gambe?

Vedo due Max intenti a leggere appoggiati uno sull'altro, due Vicio due Ninja e due Boosta discutere, mentre un'altro Samuel si guarda intorno pensieroso.

Hanno da poco finito il loro secondo tour europeo, ed immagino si sentano stanchi.

I muscoli punzecchiano qua e là ma il loro sguardo è sereno, chissà se si rendono conto della bellezza di queste ultime due settimane, se almeno stavolta sono riusciti a vivere questi momenti, senza pensare a quello che sarebbe successo dopo.

Sono passate due settimane dall'inizio del tour, ma sembrano mesi, mesi di attese, all'aeroporto, al ristorante, in albergo, attese che allungano il tempo e ti allontanano dalla realtà, stuzzicando i pensieri.

Non sono stati i sold-out, o gli sguardi increduli dei promoters e addetti ai lavori a rendere magiche queste due settimane, ma l'amore per la nostra musica da parte di tutti quelli che hanno deciso di seguirci, cervelli in fuga, fegati in fuga, autoctoni trascinati a forza, e qualche matto arrivato direttamente dall’Italia.

Una luce accesa percettibile dal palco, così vicina, così intensa da farti dimenticare di quanto potrà accadere dopo.

Ed ora una malinconia furibonda s’impossessa di noi, una di quelle malinconie che si provano quando sai di aver vissuto qualcosa d’importante che sta finendo, una malinconia paragonabile ai giorni di fine estate.

Chissà se quando saranno tornati alla vita normale, densa d’impegni e problemi da risolvere, quelle cinque ombre si ricorderanno di noi alla fine delle loro gambe, dei momenti passati a fare quello per cui sono nati, ciò che desideravano fare fin da piccoli, che li spingeva a stare ore davanti allo specchio con una racchetta da tennis in mano a far finta di essere uno dei Beatles.

Chissà se una di quelle volte, troppo presi dall’esaltazione del proprio ego o troppo impegnati a nascondere le insicurezze più struggenti, quei cinque si ricorderanno di essere stati qui, per un po’ in equilibrio sul mondo, in uno di quei momenti in cui alla domanda, “ che cosa vorresti ancora dalla vita ?” non sai dare una risposta.
Samuel


SUBSONICA 04/04/12 20:29

Istantanee Tour

Anteprima I: il palco


SUBSONICA 03/04/12 09:25

Concerto a Barcellona (30-03-2012)

Concerto a Barcellona

Atterrare a Barcelona al tramonto ha sempre un che di fascinoso. Virata sul mare e sguardo sulle colline che, curiosamente, a noi torinesi ricordano tanto Superga e dintorni. Oggi c'è un bolla di gas che avvolge la città, sottile e bassa...smog mefitico? Può essere, ma scopriamo che oggi la capitale della Catalunya è stata teatro di scontri ai limiti della guerriglia civile, con cariche, lacrimogeni a pioggia e cassonetti dati a fuoco: ecco spiegata la coltre gassosa. No comment.
Stiamo scorrazzando da una parte all'altra dell'Europa, con tempi ristrettissimi e, anche in quest'occasione, non possiamo darci alla pazza gioia. Abbiamo mezza serata oggi e mezza giornata all'indomani, poi è showtime.Si bada all'essenziale. Hotel-sciacquata veloce e cena: la brigata al completo (band e crew)si lancia in un banchetto luculliano, tanto quanto il conto. Domani digiuno. ;-)


Venerdì 30. Ci attende un breve incontro con alcuni ragazzi italiani "emigrati" qui, presso il centro San Pere Apostol (sede di AltraItalia, "plataforma social anticapitalista"-come si auto definiscono): si chiacchiera e ci si scambia impressioni e idee sulle differenze tra i due Paesi, beatamente seduti su una terrazza baciata da uno splendido e caldo sole. Il leit motiv di questi giorni all'estero è: l'Italia non ci fa crescere, mancano le motivazioni, manca la cultura, non si viene pagati per il lavoro che si svolge. Bello, eh? Terminate le chiacchiere, ci si muove verso il mercato coperto della Boqueria,un tripudio di colori, odori e sapori tipici...un incrocio tra un suk e la Vucciria di Palermo. Pesce, frutta, verdura, dolci e ristorantini invitanti. Tra cui quello che ci avvolge tra le sue spire, fatte di crostacei, pulpitos a la plancha e vino bianco ghiacciato. Quanto mi è dolce naufragar in questo mare...
C'è ancora tempo per una passeggiata, poi è tempo di sound check, riposo veloce e concerto. Il Razzmatazz è una bolgia: sul palco la temperatura è quella de Il Cairo ad agosto e al secondo pezzo siamo già marci di sudore. Arrivare fino alla fine è un'impresa titanica, ma fantastica. Il calore non è solo fisico, ma anche emozionale: la trasmissione di energia è ai suoi massimi livelli.
Sventola anche una bandiera No Tav e io non posso che andare a dormire soddisfatto.
(Vicio)


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